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Londra

Uk, tutte le misure thatcheriane eliminate dal neo cancelliere Hunt

Il nuovo cancelliere dello Scacchiere britannico, Jeremy Hunt, ha tagliato quasi tutte le principali politiche di Liz Truss. L'articolo di Daniele Meloni

 

Con un perentorio segno di matita rossa il neo-Cancelliere dello Scacchiere britannico, Jeremy Hunt, ha tagliato quasi tutte le disposizioni contenute nel mini-budget dello scorso 23 settembre e, con esse, anche le politiche neo-thatcheriane su cui la Premier Liz Truss aveva costruito la sua campagna per diventare leader Tory.

Giornata epocale e frenetica quella di ieri a Westminster. In mattinata Hunt ha comunicato la definitiva retromarcia del governo direttamente dal ministero del Tesoro, di cui da venerdì è diventato titolare. Poi, ha affrontato la Camera dei Comuni, dove una Truss impassibile sedeva accanto a lui senza battere ciglio. Tornano in auge la Bank of England, l’Ufficio per la Responsabilità del Budget e il Tesoro nella scelta delle politiche economiche dell’esecutivo, che si avvarrà anche di un nuovo Economic Council composto da 4 persone, una di cui è Rupert Harrison, l’ex capo dello staff dell’ex Cancelliere George Osborne.

Dopo avere annunciato in fretta e furia l’addio al taglio dell’aliquota per i ceti più abbienti da 45 a 40% e l’aumento della corporate tax dal 19 al 25% dal prossimo mese di aprile, Hunt ha ieri dato il colpo di grazia a tutto il resto. Gli aiuti statali contro il caro-bollette confermati solo fino alla primavera (prima erano previsti per 2 anni). Addio al taglio di un 1 punto percentuale delle imposte sull’aliquota più bassa, dal 20 al 19%. Cestinati pure il congelamento delle tasse su birra, vini e liquori e l’Iva sugli acquisti dei turisti stranieri.

Le norme dell’infausto mini-budget dell’ex Cancelliere Kwarteng che restano in vigore sono solo quelle che hanno già iniziato l’iter parlamentare alla Camera dei Comuni: l’accantonamento dell’aumento della National Insurance, che resta all’1,25% e non passa all’1,50% (come previsto in precedenza), e le norme sull’abolizione dell’imposta sul bollo per i passaggi di proprietà degli immobili.

Hunt ha ripetuto più volte che il governo si ispira a criteri di prudenza nella sua politica di bilancio, facendo richiamo al fiscal conservatism. Ma ha anche sottolineato che da qui al 31 ottobre – giornata in cui presenterà la strategia fiscale a medio-lungo termine del governo – nulla è escluso. Nemmeno l’aumento delle tasse sugli extra-profitti delle imprese energetiche e l’addio all’aumento delle spese per la difesa al 3% del Pil. Resta, invece, la norma che toglie il tetto al bonus dei banchieri: per il nuovo Cancelliere lo stato raccoglierà maggior gettito eliminando il “cap”.

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