I rapporti tra Stati Uniti e Israele attraversano momenti di tensione determinati dalle decisioni dell’attuale governo israeliano.
Secondo diversi rapporti dal Medio Oriente, Washington è stata molto turbata il mese scorso, quando alcuni funzionari del governo di coalizione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno tentato di boicottare i negoziati tra funzionari israeliani e palestinesi in Giordania. I negoziati, sponsorizzati dagli Stati Uniti, sono stati un tentativo di Washington di ridurre la violenza a spirale tra le fazioni palestinesi e i coloni israeliani nei territori occupati.
Proprio con lo scopo di risolvere queste grandi tensioni, venerdì 3 marzo il presidente del Joint Chiefs of Staff, il generale Mark Milley, si è recato a Israele.
LA VISITA DI MILLEY IN ISRAELE
Lo scopo ufficiale della visita del generale Milley era quello di discutere di “cooperazione di sicurezza” tra Israele e Stati Uniti. Il funzionario militare americano non ha fatto osservazioni pubbliche mentre era in Israele, dove secondo quanto riferito ha incontrato il ministro della Difesa Yoav Gallant e il tenente generale Herzl Halevi, capo di stato maggiore delle forze di difesa israeliane.
Ma, secondo Al-Monitor, le osservazioni del generale Milley alle sue controparti israeliane erano “senza precedenti”. Il notiziario ha citato un anonimo alto funzionario della sicurezza israeliana, secondo il quale il generale Milley avrebbe dato un ultimatum affermando “devi decidere da che parte stai”. Il funzionario militare americano ha anche detto agli israeliani che “se vuoi continuare a parlare con noi, devi calmare i territori [palestinesi]”.
Il generale Milley si riferiva alle preoccupazioni a Washington che un certo numero di estremisti nel governo di coalizione israeliano – tra cui il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich – si sono rifiutati di condannare una serie di pogrom armati notturni contro le comunità palestinesi da parte dei coloni ebrei. Il governo degli Stati Uniti ha chiarito nelle ultime settimane che non legittimerà elementi intransigenti nell’amministrazione Netanyahu, che considera pericolosa per la stabilità regionale.
GLI STATI UNITI RIVEDRANNO I RAPPORTI CON ISRAELE?
I rapporti dei media statunitensi durante il fine settimana hanno avvertito che Washington “potrebbe alla fine essere costretta a riconsiderare il suo ruolo di alleato più importante di Israele”.
Un ex-funzionario della sicurezza israeliano ha detto ad Al-Monitor che “le agenzie di intelligence occidentali stanno iniziando a trovare scomodo condividere informazioni di intelligence sensibili con Israele, sapendo che estremisti come Ben-Gvir e Smotrich sono nel gabinetto israeliano. E li capiamo”.
Anche Tamir Pardo, ex-direttore del Mossad, l’agenzia di intelligence estera israeliana, ha avvertito venerdì che Israele ha affrontato un pericolo “disastroso” e “senza precedenti”. Parlando sul canale 12 di Israele, Pardo ha detto che il tentativo dell’amministrazione Netanyahu di soppiantare il sistema giudiziario israeliano e “trasformare il paese in una dittatura” è stato “il pericolo più esistenziale dall’indipendenza” di Israele nel 1948.