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Grecia

In Grecia vince il conservatore Mitsotakis ma in Italia i giornali conservatori non se ne accorgono

Continua a soffiare in Europa il vento conservatore con la vittoria in Grecia di Mitsotakis, ma in Italia i giornali del centrodestra quasi nascondono la notizia... I Graffi di Damato.

 

Più s’impiccolisce la testa di Putin, non solo nella vignetta di Emilio Giannelli sul Corriere della Sera, ispirata al mancato colpo di Stato a Mosca, non si capisce ancora bene a quale prezzo preciso, più soffia forte il vento conservatore in Europa, dal Nord al Sud. E’ L’Europa il sui sostegno politico e militare all’Ucraina aggredita dai russi, o post-sovietici, ha contribuito quanto meno a indebolire il capo del Cremlino che si proponeva come l’erede addirittura di Pietro il Grande.

I GIORNALI ITALIANI IGNORANO LE ELEZIONI IN GRECIA

Dalle elezioni greche ripetute in un mese per sua scelta, e sfida alla sinistra di Alexis Tsipras scesa a un miserevole 17 per cento, il premier conservatore Kiriakos Mitsokatis è uscito con oltre il 40 per cento dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari. Che gli consente di formare un governo monocolore della sua Nuova Democrazia.

Curiosamente in Italia la notizia non è stata ignorata soltanto dalla prima pagina del Fatto Quotidiano, dove gli eventi sgraditi o non utili al mondo politico delle 5 Stelle vengono nascosti, ma anche da fior di testate cui un successo dei conservatori dovrebbe invece provocare qualche soddisfazione. Mi riferisco, in particolare, al Giornale ora solo in parte della famiglia Berlusconi, a Libero, alla Verità e al Quotidiano Nazionale del gruppo Monti Riffeser, dove confluiscono in ordine rigorosamente alfabetico Il Giorno, la Nazione e Il Resto del Carlino.

MITSOTAKIS E MELONI SECONDO LA STAMPA

La Stampa di Torino, che nel gruppo editoriale del nipote del compianto Gianni Agnelli cerca di essere la più sofisticata rispetto a Repubblica e al Secolo XIX, oltre a ignorare la notizia, data invece dalle consorelle o confratelli, ha fatto qualcosa in più: ha voluto guastare, diciamo così, la soddisfazione della premier italiana Giorgia Meloni per la vittoria del suo omologo greco Mitsotakis contestandole il presunto declassamento subito negli Stati Uniti di Joe Biden. Che le avrà pure fatto la cortesia di destinare a Roma un nuovo ambasciatore entusiasta di lei nel racconto dell’Italia fatto alla competente commissione del Congresso, ma l’ha saltata o dimenticata nelle consultazioni telefoniche di questi giorni sulla situazione della Russia. “Non è una novità: l’Italia – ha scritto con supponenza Alessandro De Angelis nel suo commento richiamato in prima pagina – non ha un gran peso specifico a livello internazionale. E non da oggi. Anche il quarto d’ora di celebrità vissuto con Mario Draghi, era dovuto più dal suo standing personale che a un ritrovato protagonismo. C’è poco da fare: in un mondo a-polare conti se rappresenti qualcosa in termini di problemi da risolvere”.

L’Italia della Meloni invece “tentenna” e “non si vede”, anche se la premier è convinta del contrario. Anzi, ritiene di dare il meglio di sé proprio a livello internazionale, essendo costretta a livello interno a ingoiare qualche rospo, o a gestire qualche fastidiosa vicenda come quella mediatica e giudiziaria della sua amica, collega di partito e ministra del Turismo Daniela Santanchè.

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