QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
GIORNALISMI https://t.co/NLyuZCimT3
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
IL PUNTO POLITICO
Un contratto di programma da scrivere subito, entro martedì, per vedere se la maggioranza giallo-rossa è ancora capace di stare insieme. Italia Viva compresa. La giornata da esploratore di Roberto Fico si conclude così. (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
ORIGLIANDO FICO E ZINGARETTI
«… E poi dobbiamo parlare anche degli assetti». Quando ieri Fico ha pronunciato questa frase, la delegazione dem si è pietrificata. «Roberto, è prerogativa di un presidente del Consiglio incaricato discutere di assetti», gli ha risposto con un filo di voce Zingaretti. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
CHI VUOLE FARE LA FESTA A FRACCARO
Conte ha ordinato una cena in ufficio con Fraccaro, il sottosegretario alla Presidenza di cui Boschi, Bettini, Buffagni, Orlando e via elencando aspirano a prendere il posto per commissariare Conte, che si fida di pochissime persone e Fraccaro si sente tra queste. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
LA GIOSTRA DEI NOMI
Il premier teme che Renzi punti a rimuovere i ministri a lui più vicini: Bonafede e Azzolina. Ma nel mirino ci sono anche Gualtieri e il ruolo di Arcuri. Per la Giustizia Iv fa già circolare i nomi di Cartabia e Cassese. (sintesi Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
LISTA CONTE STRITOLERA’ IL PD
Tafazzismo Pd spiegato con pochi numeri https://t.co/YczlRoIWRj
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 30, 2021
"Oggi il premier dimissionario si pone come un competitor molto insidioso nell’area politica di centro, e quindi va neutralizzato. Ché poi è lo stesso disegno di una parte rilevante del Pd, quella post democristiana", scrive il Corriere della Sera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
VOTO DEMOCRAT
L’altro giorno un esponente del Pd si è rivolto a Franceschini: «Dario, ma non avevamo detto che se entrava in crisi il governo saremmo andati alle elezioni?». Risposta sfolgorante: «È vero, ma mica avevamo detto quando». (fonte: Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
LA MODERATA UNITA’ DEL CENTRODESTRA
Il mandato esplorativo a Fico per un nuovo governo con la stessa maggioranza del passato esecutivo è "una scelta politica da parte del capo dello Stato", dice Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, a Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
"L’Italia in questo momento drammatico avrebbe bisogno di un governo di alto profilo, con tutte le forze migliori del Paese, mettendo da parte i conflitti e gli interessi di parte", dice Silvio Berlusconi al Corriere della Sera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
RENZITE
"Il vaccino è l'unica strada per uscire dalla crisi sanitaria. Non servono primule, non servono banchi a rotelle", ha detto Matteo Renzi dopo l'incontro con Roberto Fico. Dolci parole per Arcuri e Azzolina…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
"Prima di votare c’è da fare il Recovery plan, gestire i vaccini, fare il semestre bianco ed eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Qualche dirigente politico (Bettini, ndr) si finge di essere un raffinato stratega giocando la carta della paura sui senatori", dice Renzi.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
ARCURITE
"Arcuri non può passare dai contratti di sviluppo nel Mezzogiorno all’acciaio, dai banchi a rotelle alle mascherine ai vaccini. Non ci riuscirebbe nemmeno Superman. E Arcuri comunque non è Superman", dice Renzi al Corsera.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
Campagna vaccinale in ritardo?
«Vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione del territorio nell’affrontare la campagna vaccinale. Vedo disordine e cattiva gestione del processo: poca comunicazione dedicata a fasce diverse della popolazione» (Miozzo, coordinatore Cts)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
L’errore più grave dell'Italia contro la pandemia?
«L’assenza della medicina del territorio oltre all’incapacità e all’impreparazione del sistema a vivere situazioni di emergenza. O sei preparato alla gestione delle crisi o soccombi e ne sei travolto» (Miozzo, coordinatore Cts)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) January 31, 2021
ESTRATTO DELL’INTERVISTA DEL CORRIERE DELLA SERA AD AGOSTINO MIOZZO, COORDINATORE CTS:
«Siamo in piena emergenza, ma vedo ancora troppa improvvisazione. A un anno dalla dichiarazione dello stato di emergenza dico che se vogliamo battere questo virus non possiamo permetterci altri errori. Rischiamo di pagarli a caro prezzo». La strada indicata da Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, è dritta.
«Io partirei da quello che abbiamo fatto, ed è tanto. Siamo stati travolti da un tremendo tsunami che ha sconvolto sistemi e strutture spesso non preparati a vivere emergenze così devastanti. L’intera popolazione ha affrontato in maniera straordinaria durissime prove che hanno modificato totalmente le nostre relazioni sociali. Purtroppo questa pandemia ha messo in evidenza le fragilità dei sistemi sociale e sanitario causate da decenni di abbandono e di scarsi investimenti politici ed economici».
L’errore più grave?
«L’assenza della medicina del territorio oltre all’incapacità e all’impreparazione del sistema a vivere situazioni di emergenza. La gestione delle crisi non si improvvisa, mai. O sei preparato o soccombi e ne sei travolto».
La campagna vaccinale è in ritardo. Possiamo farcela?
«Più che ritardo vedo ancora molta improvvisazione e poca preparazione del territorio nell’affrontare la campagna vaccinale. Non ho elementi per giudicare se abbiamo fatto tutto ciò che era necessario fare o se avremmo potuto fare di più o meglio; gran parte di quei dossier sono secretati, non mi permetto quindi di giudicare. Vedo però disordine e cattiva gestione del processo: i furbi del vaccino, la scarsa informazione sulle prospettive, la poca comunicazione dedicata a fasce diverse della popolazione».
«Finora le vaccinazioni sono state effettuate in luoghi protetti e destinate ad una popolazione ben individuata, sanitari e persone residenti nelle Rsa. Non posso immaginare cosa succederà quando dovremo andare a vaccinare persone non deambulanti, anziani che non hanno un pc per accreditarsi. Non mi pare di aver visto una banca dati nazionale, sento molta preoccupazione tra i medici di famiglia. Prevale infine una narrativa negativa, dove i no vax hanno facile sopravvento».
Che cosa bisogna fare?
«Usare la Protezione civile e i suoi volontari e con le sue migliaia di organizzazioni presenti in modo capillare sul territorio, che dovranno ovviamente interagire con il sistema sanitario territoriale, i militari, la polizia, i carabinieri, la guardia di finanza. Soltanto questo sistema ha le risorse e le capacità logistiche e sanitarie per affrontare una campagna di questa dimensione».
Il sistema a fasce colorate sta funzionando?
«Se vuoi consentire alla gente di continuare a vivere, questa è la soluzione».
Non sarebbe stato meglio un lockdown limitato?
«I pontefici del lockdown lo fanno normalmente dall’alto della loro condizione sociale privilegiata. Ci sono milioni di persone in estrema sofferenza, milioni di aziende che chiudono gettando nella disperazione famiglie che non hanno più reddito. Lo Stato interviene con sussidi parziali, che però non possono supplire alle innumerevoli esigenze quotidiane».
La riapertura delle scuole è parziale. Si sente sconfitto?
«No. Vorrei però comprendere quale sia il livello di priorità dato dalla politica alla formazione dei nostri giovani».
Spesso la politica non vi ha seguito.
«È vero, e molte decisioni della politica centrale e periferica non mi hanno convinto. Penso all’euforia incontrollata dell’estate “liberi tutti”, dove politici locali si sono distratti in modo vergognoso rispetto alle raccomandazioni sulla criticità del momento. Oppure alle elezioni di settembre, svolte in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico. Penso ai clamorosi ritardi nell’affrontare la riorganizzazione della scuola. Per finire con le incredibili decisioni prese da singoli governatori nel totale disprezzo dell’interesse del Paese intero».
Il Cts è stato usato per giustificare scelte politiche?
«Ci hanno provato e giudico questo atteggiamento in un’ottica di debolezza della politica. Una debolezza che ricerca nella dimensione scientifica soluzioni a problemi che sono e devono rimanere squisitamente politici».