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Salvini

Le ultime fibrillazioni nel centrodestra in vista del governo Meloni

Che cosa succede nel centrodestra. La nota di Paola Sacchi

 

È Giorgia Meloni, ieri sera intorno alle 20, a ufficializzare la delegazione unitaria del centrodestra questa mattina al Colle.

“Domani (oggi ndr), insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella. Siamo pronti a dare all’Italia un Governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo”, afferma la presidente di FdI. Meloni, secondo Maurizio Lupi di “Noi Moderati”, che farà parte della delegazione, potrebbe essere la sola a parlare per tutti.

Ci saranno Silvio Berlusconi, presidente e fondatore di Forza Italia, e Matteo Salvini, leader della Lega, accompagnati dai rispettivi capigruppo: Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani (FdI), Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo (Lega), Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo (FI).

Le opposizioni, intanto, puntano l’indice, con Giuseppe Conte in testa, anche su Antonio Tajani, nonostante quell’incontestabile curriculum europeo che ha, utilizzando le frasi “decontestualizzate” di Silvio Berlusconi su Putin, ma Tajani fino a ieri notte era sempre in pole per gli Esteri. Anche lui, vicepresidente di FI e del Ppe, ex presidente del Parlamento Europeo, ex commissario Ue, viene dato presente oggi al Quirinale nella delegazione azzurra guidata da Berlusconi a fianco dei capigruppo, i quarantenni Ronzulli e Cattaneo. Tajani è reduce da Bruxelles dal vertice del Ppe, dove il presidente Manfred Weber e la presidente del PE, Roberta Metsola, hanno dato l’importante endorsement al coordinatore azzurro e a FI per i valori di “europeismo e atlantismo”.

Il numero due di Berlusconi è stato inequivocabile con i vertici del Ppe, di cui fa parte lui stesso: “Sono qui a confermare la posizione del leader del mio partito e mia totalmente a favore della Nato, dell’Europa totalmente contraria all’inaccettabile aggressione della Russia all’Ucraina”. Il leader azzurro, ex quattro volte premier, l’altra sera, dopo la seconda uscita degli audio su Putin e la guerra della Russia contro l’Ucraina, cui era seguita una ferma reazione di Meloni (“Governo atlantista, sennò non si fa”), aveva subito risposto alle opposizioni e indirettamente alla premier in pectore: “Nessuno si deve permettere di mettere in dubbio le mie posizioni da sempre a favore della Nato, il mio atlantismo e europeismo”.

Berlusconi aveva attaccato subito l’uso mediatico di frasi “decontestualizzate” e strumentalizzate, pur dicendo “rinnego l’amicizia con Putin”, ha sottolineato che questo “non significa affatto che giustifichi l’aggressione all’Ucraina che condanno fermamente e cui va il nostro aiuto”. Il Cav ricorda alle opposizioni che lo attaccano e puntano l’indice pure su Tajani, ponendo un vero ai “ministri di FI” agli Esteri, che mentre la sinistra alleata con il Pd ha votato contro il sostegno all’Ucraina e l’allargamento della Nato, FI e il resto del centrodestra con Lega e FdI hanno sempre votato a favore.

Le contraddizioni delle opposizioni vengono stigmatizzate da Stefania Craxi, senatrice FI e presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama. Qualche rumors vedeva ieri sera Tajani anche alla Difesa, ma sembra che sia la Farnesina la sua destinazione, anche dopo il significativo endorsement a Fi dai vertici del Ppe. Lo stesso Weber durante la campagna elettorale era venuto in Italia in visita da Berlusconi a Arcore per sostenere FI, “perno di europeismo, garantismo e atlantismo della coalizione”, ha sempre detto il Cav. Che ha rivendicato con orgoglio la sua visita da premier al Congresso Usa dove fu accolto con una standing ovation. Berlusconi, come ricordano le cronache di allora, fece anche da premier nel ’94 tra le prime visite quella al Cimitero militare Usa di Nettuno.

Ma la Giustizia fino a notte è rimasta la vera incognita della trattativa per la squadra di governo. Berlusconi vorrebbe sempre Elisabetta Alberti Casellati a Via Arenula, ma FdI resta ferma su Carlo Nordio. Tra le indiscrezioni la possibilità che abbia come vice l’azzurro Francesco Paolo Sisto. Casellati dovrebbe andare alle Riforme. Bisognerà vedere se Meloni assegnerà lo Sviluppo Economico a FI.

Intanto, resta fermo Giancarlo Giorgetti al Mef, la Lega al posto dell’Agricoltura avrebbe l’Istruzione. Se la trattativa si sbloccherà sulle caselle chiave attorno a cui passa lo snodo di tutto il risiko della squadra di governo, la probabile premier incaricata potrebbe anche presentarsi poi in tempi rapidi al Colle con la lista dei ministri.

Un record di velocità potrebbe esserci come quello di Berlusconi nel 2008 quando arrivò, dopo l’incarico, con la lista dei ministri pronta. È il giorno di Meloni. La probabile prima premier donna italiana. A lei il compito di tenere unita una maggioranza di governo e una coalizione che già governa 14 Regioni su 20. Berlusconi ricorda: “Il centro-destra è fatto di tre forze politiche, ognuna delle quali è numericamente e politicamente essenziale alla vita del futuro governo”. Quello stesso invito al rispetto del ruolo e l’identità dei partiti alleati che aveva rivolto alla probabile futura premier incaricata nel vertice di Via della Scrofa.

Infine, colloquio stamattina lampo del centrodestra con Mattarella. Meloni: “Le idee sono abbastanza chiare, siamo pronti”. E dopo le consultazioni dichiara: “La delegazione di centrodestra ha convenuto con il presidente Mattarella sulla necessità di dare alla nazione un nuovo governo nel minor tempo possibile. Tutta la coalizione ha dato una indicazione unanime proponendo al presidente della Repubblica l’indicazione della sottoscritta”. Poi nel cortile cordiale colloquio tra i leader del centrodestra. Con loro Tajani. Si prevedono tempi rapidi per la squadra governo.

Berlusconi annuisce visibilmente  due volte mentre Meloni parla dopo le consultazioni.

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