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Spacex

Perché Elon Musk offre aiuto alla Nasa sulle tute per il nuovo allunaggio

La Nasa non riuscirà a rispettare la data del 2024 per il nuovo sbarco sulla Luna, anche per colpa dei ritardi nello sviluppo delle tute spaziali. Elon Musk ha offerto il suo aiuto: ecco perché

 

Elon Musk, fondatore e amministratore delegato dell’azienda aerospaziale SpaceX, si è offerto di aiutare la NASA a realizzare le tute spaziali di nuova generazione destinate agli astronauti americani che torneranno sulla Luna nei prossimi anni.

ALLUNAGGIO POSTICIPATO

La data inizialmente fissata dalla NASA per l’allunaggio, il 2024, è stata giudicata non fattibile da un recente rapporto dell’ispettorato generale dell’agenzia. Tra le motivazioni rientrano anche i ritardi nella produzione delle tute (ufficialmente chiamate “Extravehicular Mobility Units”), che non saranno pronte per il volo prima dell’aprile 2025, benché la NASA vi abbia investito oltre un miliardo di dollari: 420 milioni sono già stati spesi, e ne sono attesi altri 625.

IL TWEET DI ELON MUSK

Su Twitter, dove è molto attivo, Musk ha risposto al post del giornalista Michael Sheetz – che si occupa di spazio per la CNBC e che stava riportando le parole dell’ispettore generale della NASA – scrivendo che SpaceX potrebbe occuparsi dello sviluppo delle tute “se necessario”.

LE TUTE DI SPACEX

SpaceX ha sviluppato e prodotto delle tute per gli astronauti portati in orbita dalla propria capsula Crew Dragon, che lo scorso aprile ha effettuato il primo viaggio con umani a bordo, dal suolo degli Stati Uniti.

Le tute sono progettate per proteggere gli astronauti in caso di scoppio di incendi nella capsula o di depressurizzazione della cabina. Le tute spaziali – come quelle che servono alla NASA per la missione lunare – sono però più complesse, perché devono permettere agli astronauti di sopravvivere al di fuori del veicolo, nello spazio, in un ambiente ostile.

LA RISPOSTA DELLA NASA

Monica Witt, portavoce della NASA, ha rilasciato una dichiarazione a CNBC in merito all’offerta di Musk, ricordando la richiesta fatta il mese scorso dall’agenzia alle aziende del settore spaziale in merito all’acquisto di tute spaziali, componentistica e servizi.

QUANTO SPENDE LA NASA PER LE TUTE

Dal 2007 la NASA ha avviato tre diversi programmi sulle tute spaziali, spendendo 420 milioni di dollari per il loro sviluppo. Il rapporto dell’ispettorato generale afferma che l’agenzia vuole investire 652 milioni nello sviluppo e nel collaudo di una tuta dimostrativa per la Stazione spaziale internazionale – dove si utilizzano tute progettate oltre quarant’anni fa – e di due tute per l’equipaggio della missione lunare. Il costo totale entro il 2025 sarà superiore al miliardo di dollari.

La NASA contava di avere le tute spaziali pronte per il 2023, in modo da poter realizzare l’allunaggio entro il 2024. Il programma lunare Artemis – che consiste in diverse missioni intorno l’orbita e sulla superficie del satellite – era stato annunciato dall’ex-presidente Donald Trump e sta proseguendo sotto l’attuale amministrazione di Joe Biden.

“TROPPI CUOCHI IN CUCINA”, DICE ELON MUSK

La NASA, insomma, non riuscirà a rispettare la data del 2024 – già considerata irrealistica dagli esperti – per lo sbarco sulla Luna. Elon Musk, però, l’aveva definita “fattibile”.

La sua SpaceX è diventata uno degli attori cruciali del programma Artemis dopo aver vinto un contratto da 2,9 miliardi di dollari per l’utilizzo della sua astronave Starship come mezzo per l’allunaggio.

A giudicare dai tweet di Musk, pare che il miliardario voglia rendere SpaceX l’assoluta protagonista anche della realizzazione delle tute spaziali. “Mi sembra ci siano troppi cuochi in cucina”, ha scritto sempre in risposta a Michael Sheetz, che stavolta faceva notare come le tute spaziali sviluppate dalla NASA utilizzino componenti forniti da 27 rivenditori diversi.

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