Il declino americano è finito ed una nuova età dell’oro inizia adesso. È con queste parole roboanti che Donald Trump ha scandito il suo discorso di insediamento pronunciato nella rotonda del Campidoglio dopo aver giurato quale 47mo presidente Usa. Ecco i passaggi chiave di un discorso che le avversità meteorologiche hanno costretto al chiuso.
AMERICA FIRST
Il nuovo presidente ha promesso che gli Usa “prospereranno e saranno rispettati di nuovo in tutto il mondo”. Ciò avverrà ovviamente grazie a lui, e più precisamente per via del fatto che “in ogni singolo giorno dell’amministrazione Trump io metterò molto semplicemente l’America al primo posto”.
LA SVOLTA RADICALE DI TRUMP
Coerentemente con i temi e i toni che hanno scandito la campagna elettorale, il presidente ha toccato subito quello che sarà uno dei punti qualificanti della sua amministrazione, ossia il contrasto all’immigrazione clandestina.
“Abbiamo ora un governo che … non riesce a proteggere i nostri cittadini rispettosi della legge ma fornisce santuari e protezione a pericolosi criminali”. A lui e al suo governo dunque il compito di liberare quello che ha descritto come un “paese occupato”.
Lo faranno “cominciando il processo di ritorno di milioni e milioni di stranieri criminali nei luoghi da cui sono venuti”. Un compito che richiederà anche l’impiego delle Forze armate.
DRILL, BABY, DRILL
L’energia ha occupato una posizione centrale nella campagna elettorale, e ciò non poteva che riverberarsi nel discorso di ieri dove si è udito di nuovo il fortunato e popolare slogan “drill, baby, drill” salutato da un caloroso applauso del pubblico.
Trump ha promesso di firmare al più presto degli ordini esecutivi per espandere la produzione di quello che chiama “oro liquido”, con mosse che a suo dire si riverbereranno positivamente sul fronte dell’inflazione.
Nel momento in cui pronunciava queste parole la Casa Bianca rendeva nota una mossa conseguente come l’uscita degli Usa dagli accordi sul clima di Parigi.
DAZI, DAZI, DAZI
È ritornato prepotentemente sulla scena anche il tema dei dazi, ossia un altro punto caratterizzante del programma elettorale trumpiano nonché uno dei più controversi e non solo per via delle fibrillazioni generate all’estero.
Trump ha ribadito l’intenzione di imporre dazi a tutto campo, senza risparmiare nessuno, nel dichiarato intento di “arricchire i nostri cittadini”.
I PIANI DI TRUMP SU MARTE E PANAMA
Non potevano mancare naturalmente uscite eccentriche se non bombastiche come la promessa di appoggiare pienamente gli sforzi del suo compagno di avventure Elon Musk per colonizzare Marte.
Ed è ritornata in primo piano anche la questione del canale di Panama, definito da Trump “uno stupido regalo che non avrebbe mai dovuto essere fatto” e che ora “ci riprenderemo”, nonché la proposta di ridenominare il Golfo del Messico in “Golfo d’America”.
BYE BYE GENDER
L’uscita sicuramente più controversa ha riguardato non a caso il tema del gender.
Salutato da uno dei più lunghi applausi che hanno accompagnato il discorso, Trump ha annunciato che “d’ora in poi la politica ufficiale del governo degli Usa sarà che ci sono solo due generi: maschio e femmina”