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Rimpasto Ucraina

Il gelo tra Germania e Ucraina è finito?

Zelensky ha telefonato al presidente tedesco Steinmeier; la Germania invia armi pesanti all'Ucraina. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino.

 

La diplomazia sotterranea ha fatto passi in avanti sul filo Berlino-Kiev e di colpo tutti i contrasti sembrano appartenere al passato. La Germania invia le armi pesanti, lo ha confermato la ministra della Difesa Christine Lambrecht durante la sua visita a Sliac, in Slovacchia, dove un contingente della Bundeswehr partecipa nel quadro Nato alla difesa aerea del paese.

Si tratta di sette Panzerhaubitze 2000 (silga PzH 2000), un obice semovente da 155/52 mm, prodotto da un consorzio formato dalle aziende Krauss-Maffei Wegmann e Rheinmetall per l’esercito tedesco. Secondo gli esperti militari è attualmente fra i mezzi più moderni della sua categoria, potendo disporre di un sistema del controllo del tiro molto sofisticato. Con munizioni speciali, l’obice semovente può sparare a distanze di 40 chilometri, l’equipaggio armato può sparare fino a sei proiettili in modo tale da colpire contemporaneamente. La fornitura tedesca prevede anche un rapido corso di addestramento per il loro utilizzo.

Ma il clima si rasserena anche sul piano più strettamente diplomatico. Dopo la visita a sorpresa del leader dell’opposizione conservatrice Friedrich Merz (Cdu) a Kiev, Volodymyr Zelensky ha alzato il telefono per chiamare il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. Un colloquio lungo e chiarificatore, come ha spiegato una nota di Schloss Bellevue (la residenza berlinese del presidente tedesco). Franco anche. I due non hanno evitato i tanti punti di contrasto che avevano spinto Zelensky a rifiutare l’ingresso nel paese a Steinmeier qualche settimana fa, aprendo una piccola crisi diplomatica non proprio opportuna in questa fase.

Gli ucraini si erano mostrati molto irritati per le prudenze tedesche negli aiuti militari, imputandole alla lunga tradizione politica di acquiescenza verso la Russia, alla dipendenza energetica e al tessuto di contatti lobbistici tra Berlino e Mosca non del tutto evaporato dopo l’inizio della guerra. Steinmeier in particolare, veniva giudicato da Kiev l’uomo che “aveva creato una rete di contatti con la Russia che avvolge molte persone oggi in ruoli di responsabilità nel governo tedesco”, come aveva detto l’ambasciatore ucraino a Berlino.

L’impressione è che, a dispetto di quanto raccontato finora, la Germania abbia lavorato in maniera compatta per superare questa impasse, con un lavoro di concerto fra maggioranza e opposizione (almeno quella della Cdu). Lo stesso viaggio di Merz, descritto come un tentativo di sgambetto nei confronti del cancelliere Scholz, finora restio a superare l’onta del rifiuto a Steinmeier, è probabilmente da inquadrare in un gioco di squadra. Che talvolta riesce ancora a un paese capace di muoversi con passo sistemico, salvaguardando gli interessi nazionali.

E l’interesse era di salvaguardare la correttezza istituzionale di un cancelliere impossibilitato ad andare a Kiev finché il suo presidente veniva considerato “persona non grata”, ma allo stesso tempo di preparare le condizioni per superare le incomprensioni. Merz ha aperto un varco, molto probabilmente concordato con Scholz: ognuno ha svolto al meglio il proprio compito istituzionale.

Ora si muovono le pedine. Zelensky ha voluto esagerare e ha invitato in coppia a Kiev Steinmeier e Scholz, due capi istituzionali al prezzo di uno. Per il momento da Berlino inviano Annalena Baerbock (Verdi): la titolare degli Esteri sarà il primo membro del governo tedesco a visitare Zelensky nella capitale martoriata. Il gioco è facile, perché nessuno quanto i Verdi, in Germania, è sempre stato dalla parte dell’Ucraina, anche sul tema più bollente di tutti, quello del Nord Stream 2.

Tornando agli armamenti, Lambrecht ha spiegato che i sette obici non fanno parte del parco attivo dell’esercito, ma sono attualmente in riparazione. D’altronde una delle condizioni poste dalla ministra stessa era che la Bundeswehr non consegnasse armi pesanti presenti nel suo inventario attivo, per non pregiudicare i compiti legati agli obblighi di alleanza Nato. Ufficialmente, la Bundeswehr detiene 119 esemplari di PzH 2000, di cui circa 40 operativi.

I sette PzH 2000 verranno consegnati dopo che i soldati ucraini verranno preparati al loro utilizzo da addestratori tedeschi e olandesi. L’Ucraina invierà in Germania un contingente di 20 soldati che hanno già avuto dimestichezza con obici semoventi. Si parte la prossima settimana con un primo round nella base militare di Idar-Oberstein, in Renania-Palatinato.

Nelle scorse settimane la ministra della Difesa aveva anche consentito la consegna di carri armati antiaerei Gepard, 50 dei quali sono nei depositi dell’azienda Krauss-Maffei Wegmann.

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