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Turchia S-400

Difesa, la Turchia fa marameo agli Usa e compra dalla Russia

La Turchia firmerà presto un accordo per i sistemi missilistici russi S-400, riferisce l'agenzia stampa russa Ria Novosti. Tutti i dettagli

La Turchia firmerà presto un accordo per i sistemi missilistici antiaerei russi S-400 Triumph.

Lo ha dichiarato l’amministratore delegato dell’agenzia statale per l’import-export di prodotti, tecnologie e servizi per la difesa (Rosoboronexport), Aleksander Mikheev, in un briefing, come riferito dall’agenzia stampa Ria Novosti, ripresa da Bloomberg e dall’Agenzia Nova in italia.

“Per quanto riguarda l’S-400, le consultazioni stanno continuando e penso che siano già nella fase finale. E nel prossimo futuro formalizzeremo e firmeremo un contratto con i nostri partner”, ha affermato Mikheev. Già durante il salone Maks 2021, Rosoboronexport aveva annunciato l’intenzione di fornire più sistemi S-400 alla Turchia.

Russia e Turchia hanno firmato un contratto per un set di sistemi missilistici antiaerei S-400 nel 2017 dal valore di 2,5 miliardi di dollari. Le consegne alla parte turca sono state effettuate nel periodo fra l’estate-autunno del 2019.

Da sempre gli Stati Uniti si oppongono alle acquisizioni di sistemi di difesa aerea russi da parte della Turchia, alleato nella Nato. Nel luglio 2019, dopo la consegna del primo lotto S-400, gli Usa hanno sfrattato la Turchia dal programma F-35, di cui Ankara era partner di III livello. Inoltre, Washington ha sanzionato Ankara e ha minacciato di imporre nuove sanzioni in caso di ulteriori acquisti da Mosca.

Tutti i dettagli.

NUOVO CONTRATTO IN VISTA TRA MOSCA E ANKARA

Secondo i rapporti dei media, Russia e Turchia sono vicine alla firma di un nuovo contratto per la fornitura ad Ankara di ulteriori unità di difesa aerea S-400 nel prossimo futuro.

LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA S-400 RUSSO

L’S-400 Triumph è un sistema d’arma antiaereo di nuova generazione sviluppato da NPO Almaz, azienda russa del settore difesa, prodotto da MKB Fakel, azienda statale russa ed esportato da Rosoboronexport.

Come spiega Sicurezza Internazionale, “si tratta di un sistema molto superiore alla precedente serie S-300. Progettato come sistema d’arma capace di intercettare e colpire aerei da guerra e missili balistici e da crociera che volano a una velocità fino a 4,8 km/s (17.000 km/h). Il sistema può individuare fino a 36 obiettivi contemporaneamente (80 nelle nuove versioni) in un raggio che va da 30 a 400 km in base al tipo di missile utilizzato”.

I PAESI CHE LO HANNO RICHIESTO

Nelle sue versioni per l’export, Mosca lo ha venduto a Cina, India, Arabia Saudita e Turchia appunto.

LA FORNITURA DI S-400 RUSSI ALLA TURCHIA

Come dicevamo l’ordine iniziale di S-400 dalla Turchia risale al settembre 2017. Ankara è diventata così il primo membro della Nato ad acquistare questo sistema missilistico di difesa aerea dalla Russia.

Inizialmente si parlava anche di sviluppo reciproco russo-turco del sistema missilistico S-400, con un livello di condivisione del lavoro industriale in Turchia. Tuttavia, Shephard Defense Insight ha rivelato che ci sono stati pochi o nessun progresso in questo senso.

La Russia ha consegnato la prima delle quattro batterie S-400 alla Turchia nel luglio 2019.

RIFIUTATI I PATRIOT AMERICANI

Nel tentativo di dissuadere la Turchia dall’acquisto del sistema missilistico S-400 della Russia, il Dipartimento di Stato Usa si è offerto nel 2013 e nel 2017 di vendere il sistema missilistico Patriot sviluppato da Raytheon.

Ma i colloqui tra Ankara e Washington sull’acquisto dei Patriot sono falliti entrambe le volte. La Turchia aveva affermato che avrebbe accettato un’offerta solo in caso di inclusione del trasferimento di tecnologia e condizioni di produzione congiunta. Pertanto Ankara ha optato per il sistema missilistico russo.

LA REAZIONE DEGLI STATI UNITI

La consegna ha provocato un contraccolpo da parte degli Stati Uniti, poiché il Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act impone sanzioni per gli acquisti di armi significative dalla Russia.

Gli Stati Uniti hanno a lungo sostenuto che l’acquisto da parte della Turchia del sistema S-400 minaccia le difese dell’alleanza della Nato esponendo potenzialmente l’intelligence sulle capacità militari occidentali, incluso il produttore di F-35 Lockheed Martin. Ankara ha respinto tali preoccupazioni e ha insistito sul fatto che stava rispettando i suoi impegni della Nato.

L’ESCLUSIONE DI ANKARA DAL PROGRAMMA F-35

Nonostante le rassicurazioni turche, nell’estate 2019 gli Stati Uniti hanno cacciato la Turchia dal programma F-35, decisione mantenuta dall’amministrazione Biden.

LE SANZIONI IMPOSTE DA TRUMP

A dicembre 2020 inoltre, l’allora amministrazione Trump ha imposto sanzioni alla Turchia per l’acquisto del sistema missilistico S-400.

NESSUN PASSO AVANTI TRA BIDEN E ERDOGAN

Tra Stati Uniti e Turchia non ci sono stati passi avanti nemmeno con il nuovo presidente americano Biden.

Erdogan e Biden si sono incontrati per la prima volta a margine di un vertice della Nato a Bruxelles lo scorso 14 giugno. Come ha riportato Cnbc, durante una conferenza stampa, Erdogan ha affermato di non aver cambiato posizione sull’S-400 nonostante abbia avuto un incontro “sincero” con Biden. Quest’ultimo ha anche affermato che l’incontro con Erdogan è stato produttivo, aggiungendo di essere fiducioso che gli Stati Uniti “faranno reali progressi con la Turchia”.

Tuttavia, il presidente turco ha dichiarato di aver riferito a Biden di “non aspettarsi che la Turchia faccia un passo diverso sulle questioni dell’F-35 e dell’S-400”, secondo un rapporto dei media statali turchi.

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