L’ANTIPAPALINO DAGOSPIA DIFENDE IL PAPALINO CHIOCCI. SCAMBIO DI OPINIONI CON DAGOSPIA
Dagospia picchia o sfotte da tempo in maniera appassionata Meloni e i meloniani di ogni risma, tranne il direttore del Tg1, Gianmarco Chiocci.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
Come dire che se un direttore di un grande giornale intervista il presidente degli Stati Uniti non può essere sbertucciato per altri motivi. Mi pare francamente una logica un po' claudicante. Cordiali saluti
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
RAI IN ROSSO CGIL
Rai: di tutto, di più. È proprio vero https://t.co/ymoViI4eDX
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
COME VA LA PUBBLICITA’ IN TV
Dati Nielsen sulla pubblicità gennaio-settembre in tv. Mediaset con 1,3 miliardi ha perso lo 0,8% Seguono la Rai con 480,7 milioni (+3,7%); Sky con 273,4 milioni (+2,8%); Warner Bros. Discovery con 178,5 milioni (+0,7%) e La7 con 115,5 milioni di raccolta (-0,1%). (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
OPEN TO FACEBOOK
Open di Mentana. La sezione Fact-Checking è sostenuta attraverso costi interni a Open, finanziato dal socio fondatore e dai ricavi pubblicitari, oltre che dai contributi da parte di Facebook all’interno del Third-Party Fact-checking Program (che conta più del 5% dei ricavi).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
LE FINANZE DI CLASS
Class editori. "La posizione finanziaria netta effettiva della Casa editrice evidenziata nel prospetto di bilancio presenta alla data del 30 settembre 2023 un saldo negativo pari a 33,25 milioni di euro rispetto ai 23,99 milioni di euro al 31 dicembre 2022".
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
I BUCHI DI ZINGARETTI
Nei conti della Regione Lazio c’è un buco da 170.927.484,44 euro. Che raddoppia il disavanzo da 125 milioni indicato dalla Regione nei dati di preconsuntivo. Lo ha trovato la sezione regionale della Corte dei conti nel rendiconto 2022, ultimo della gestione Zingaretti. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
IL SOLE CHIOSA IL PRANZO DI XI CON I CAPI AZIENDA USA
"Difficile immaginare un presidente americano che accetti un invito a cena sul Western Lake di Hangzhou con i capi di Alibaba, Tencent, Huawei, Zte & co. per degustare un menù a base di maiale rosso stufato invece del più rassicurante angus nero alla piastra". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
I TRAVAGLI DI XI
Cina. "La legittimità al potere della dinastia comunista si fonda sul noto scambio: libertà economica ma senza libertà politica. Con una crescita in rallentamento, lo scambio funzionerà sempre meno". (Marta Dassù, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
SCENARI AMERICANI
"Washington si trova esposta su troppi fronti – Ucraina e Medio Oriente – mentre il Paese è assorbito da una tentazione isolazionista e mentre il fronte primario, nelle valutazioni strategiche di Washington, è l’Indo-Pacifico". (Marta Dassù)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
LA MAPPA DELLA CARNE COLTIVATA
Carne coltivata. "Nell’Ue e in Usa non è autorizzata. L’agenzia americana Fda ne ha approvato la produzione ma non il consumo. In alcuni ristoranti israeliani si può mangiare, firmando una liberatoria. L’unico Paese dove è in vendita è Singapore". (esperti sentiti dal Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
NOCCIOLE DI TRAVERSO A FERRERO
Ferrero abbandona la produzione di nocciole in Australia: perdita da 70 milioni. Il gruppo rimuove un milione di noccioli nel Nuovo Galles del Sud impiantati 10 anni fa. Gli alberi avrebbero dovuto garantire 5 mila tonnellate di nocciole ma non hanno attecchito. (Milano Finanza)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
CARDINI SU BUTTAFUOCO E TOLKIEN
"Fratelli d’Italia ha nominato Buttafuoco alla Fondazione La Biennale di Venezia. Lo sanno che Buttafuoco è un musulmano sciita?". (Franco Cardini a Policy Maker)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
"Se vogliono dimostrare che Tolkien era un conservatore, nel senso che dice la Meloni, quindi un conservatore che appoggiava l’Occidente capitalista e la Nato, si sbagliano: Tolkien era contro la tirannia del denaro, dell’economia, della finanza". (Franco Cardini a Policy Maker)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
BIH TECH IN ORDINE SPARSO IN EUROPA
Meta e Tik Tok faranno ricorso; Apple e Amazon stanno valutando il da farsi; Microsoft e Google hanno deciso di adeguarsi. I big mondiali del mondo digitale si stanno muovendo in ordine sparso di fronte alle nuove regole dettate dal Digital Markets Act (Dma). (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
LE DOMANDINE DEL PROF. PUGLISI
Qual è l'algoritmo utilizzato per misurare la reputazione dei top manager su internet? A quali siti viene dato peso? Le domande del prof. @ricpuglisi (che ringrazio) sono azzeccatissime dopo questa lettera:https://t.co/d10kS44mFc
Gradite info sul tema qui: arnese69@gmail.com https://t.co/SYK0MpsdeC
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Non mi pare francamente un modo efficace per mostrarsi come una forza politica pro Israele questo post di Forza Italia. O quanto meno il post può essere facilmente equivocato. https://t.co/1z6fxkMLd2
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
Ci sono notizie da Sacrofano? https://t.co/XIFFLtcq92
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
Il buongiorno di Belpietro pic.twitter.com/bAlRvg5FUk
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
Il nuovo azionista del quotidiano La Verità, Vecchioni di BF, aiuta anche con la pubblicità i conti della società editoriale fondata da Belpietro pic.twitter.com/bzDo4c4099
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 16, 2023
Il buongiorno (ieri) del Sole 24 ore pic.twitter.com/HB5C0LHeiV
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
Il buongiorno di Sechi pic.twitter.com/sYnnxYivO5
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 17, 2023
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LA REPUTAZIONE ON LINE DEI MANAGER ITALIANI. ESTRATTO DI UNA LETTERA A START MAGAZINE:
Sull’ultima graduatoria relativa alla reputazione dei manager, a ottobre il record positivo l’ha registrato Pasqualino Monti. Mai sentito nominare prima, ti dico francamente. Ho cercato su Google per scoprire chi fosse e ho visto che è l’amministratore delegato di Enav. Ah, certo, Enav: l’associazione italiana dell’energia eolica. No, perdonami, mi sono confuso: è l’Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo, una società controllata dal ministero dell’Economia.
Mi sono sentito molto ignorante, caro direttore, te lo confesso. Mi è rimasta però una curiosità, visto che da Google vedo che si parla di Enav molto raramente, solo in occasione della pubblicazione dei dati societari e di qualche (sporadico) annuncio in merito ad accordi commerciali. Una comunicazione istituzionale che definirei minimalista, giustamente minimalista viste le caratteristiche della società. A maggior ragione, però, proprio non capisco a cosa sia dovuto il balzo della reputazione di Monti registrato a ottobre. Ho pensato alla pubblicazione dei risultati dei primi nove mesi dell’anno. Ma poi ho visto che i dati di bilancio sono stati diramati a novembre. Boh.
Mi sorge un altro boh anche sull’ultima classificata di ottobre: Marina Berlusconi, che ha perso il 6,2 per cento di reputazione e undici posizioni in classifica. Come mai? Colpa degli effetti del caso Giambruno? Eppure è stato Piersilvio Berlusconi a esporsi molto di più sul tema, dal punto di vista mediatico.
Comunque sia, avendo approfondito la metodologia di Reputation Science, non ci sono davvero gli estremi per nutrire dubbi sulla bontà e la serietà dei metodi. Reputation Science elabora per i suoi clienti “strategie data driven, basate su un’analisi dei dati rigorosa e supportata da metodi matematici”. L’ingegneria reputazionale, apprendo dal sito della società, “è una metodologia scientifica che consente di progettare, gestire, proteggere e ottimizzare l’identità digitale e la reputazione online di un soggetto; grazie a questa, Reputation Science può plasmare l’identità digitale di brand ed executive nell’ecosistema digitale, un universo in cui ogni singolo contenuto permane per tempo indefinito indipendentemente dalla sua data di pubblicazione. Partendo da una concezione delle informazioni presenti in rete come oggetti classificabili con una metodologia scientifica, l’ingegneria reputazionale trasla nel mondo della comunicazione concetti e teoremi utilizzati nel mondo della fisica, dell’elettronica e dell’analisi finanziaria”.
Davanti alla scienza e al rigore del metodo scientifico, lo sai, io mi inchino.
Inoltre, come si legge in calce alle classifiche pubblicate, “la graduatoria prende in esame i canali del web 1.0 (news e menzioni), quelli sul web 2.0 (blog, social network) e l’evoluzione storica, calcolando per ogni contenuto l’apporto reputazionale in termini sia quantitativi (volumi) che qualitativi (valori)”.
Ciò detto, giovedì scorso ho pranzato a Milano con un amico che si è occupato per decenni di relazioni esterne in aziende medio-grandi, perlopiù sttali, e gli ho accennato a questa scoperta che ho fatto sulla classifica dei manager italiani. Mi ha rivelato che le classifiche hanno un successo rilevante fra capi azienda e top manager perché la loro immagine è ovviamente in cima ai loro pensieri.
Questo amico da poco andato in pensione mi ha rivelato che esiste una sorta di competizione non dichiarata tra i capi azienda dei maggiori gruppi italiani per comparire ai piani alti della classifica di Reputation Science; e che questa competizione induce spesso i manager a mobilitare le strutture aziendali che si occupano in senso lato anche di comunicazione per mettere in campo le misure possibili e i mezzi adeguati – ovviamente in maniera del tutto legittima e per molti aspetti anche comprensibile – per aumentare i contenuti online che parlino della società e dunque anche del capo azienda, da pubblicare sia sul sito web dell’azienda stessa, sia da far riprendere alla stampa. Questa produzione di contenuti serve a far sì che il nome dell’azienda e del suo amministratore delegato salgano di posizione su Google, spingendo in basso gli eventuali articoli giornalistici meno positivi.
Sarà vero? Ah saperlo, diceva Dagospia quando era ancora Dagospia.