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Iran

Cosa succede nel mar Rosso tra Iran e Occidente

Gli houthi continuano ad attaccare le navi nel mar Rosso, dove adesso è presente anche una fregata iraniana. La coalizione occidentale affonda tre barche dei ribelli yemeniti. Intanto, Maersk rinuncia alla navigazione. Tutti i dettagli.

Maersk, la seconda più grande compagnia di trasporto marittimo al mondo, ha annunciato che sospenderà nuovamente l’attraversamento del mar Rosso perché troppo pericoloso. Il transito delle navi portacontainer nell’area – cruciale perché conduce al canale di Suez, uno dei più importanti punti di passaggio per il commercio marittimo tra Europa e Asia – è ostacolato dagli houthi, un gruppo di ribelli yemeniti sostenuti dall’Iran e ostili a Israele.

IL CONTESTO: GLI HOUTHI, LA ROTTA ALTERNATIVA, IL PETROLIO

Dallo scorso ottobre gli houthi hanno attaccato, con missili e droni, decine di navi passanti per lo stretto di Bab el-Mandeb, ufficialmente come ritorsione per la guerra a Gaza: in verità, però, i ribelli sciiti non stanno prendendo di mira solo le imbarcazioni affiliate a Israele o lì dirette.

Nell’impossibilità di accedere allo stretto di Bab el-Mandeb, e quindi al canale di Suez, le compagnie di navigazione come la danese Maersk e la tedesca Hapag-Lloyd sono obbligate a passare attorno al capo di Buona Speranza, in Sudafrica, allungando i tempi di trasporto e alzando i costi di spedizione.

Nonostante l’impatto sulla logistica, la crisi nel mar Rosso non ha fatto impennare il prezzo del petrolio, rimasto sostanzialmente stabile: il Brent si scambia a 75,8 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate a 70,3 dollari. Si stima che all’incirca il 10 per cento del trasporto petrolifero marittimo passi per il mar Rosso.

NUOVO ATTACCO A MAERSK

Inizialmente Maersk aveva ricominciato a transitare per il mar Rosso, salvo sospendere nuovamente le operazioni dopo che a fine dicembre gli houthi hanno assaltato la nave portacontainer Maersk Hangzhou con quattro barche; poche ore prima la stessa nave era stata colpita da un missile. Verso la metà di dicembre un’altra imbarcazione della compagnia, la Maersk Gibraltar, aveva subìto un attacco.

L’ultima aggressione è stata sventata dagli elicotteri dell’operazione internazionale Prosperity Guardian – guidata dagli Stati Uniti e finalizzata appunto al ripristino della libertà di navigazione nella zona -, che hanno affondato tre barche dei ribelli filoiraniani. La Danimarca, dove ha sede Maersk, ha fatto sapere che prenderà parte a Prosperity Guardian con l’invio di una nave da guerra. L’Italia, pur essendo alleata dell’America, non partecipa ufficialmente all’operazione, ma è comunque presente nel mar Rosso con la fregata Virginio Fasan.

L’IRAN ENTRA NEL MAR ROSSO

“La situazione è grave”, ha dichiarato Nicolas de Rivière, rappresentante della Francia alle Nazioni Unite, in vista della riunione del Consiglio di sicurezza di oggi. “Si ripetono le violazioni e le azioni militari in quest’area”.

Lunedì l’agenzia di stampa iraniana Tasnim ha fatto sapere che la nave da guerra iraniana Alborz, una fregata, ha attraversato lo stretto di Bab el-Mandeb per entrare nel mar Rosso, dove è presente la coalizione occidentale. Ufficialmente, la Alborz – entrata in servizio cinquantuno anni fa: fu venduta allo scià di Persia dal Regno Unito – è lì per supervisionare le missioni negli oceani. Ma è probabile che la sua presenza finirà per aggravare le tensioni. L’Iran è infatti il principale sostenitore militare dei ribelli houthi, e non solo: anche di Hamas a Gaza e di Hezbollah in Libano, tutti gruppi ostili a Israele.

Il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, ha definito i recenti attacchi alla Maersk Hangzhou “inaccettabili” e “destabilizzanti”. Il segretario alla Difesa Grant Shapps ha fatto intendere che Londra è pronta a bombardare gli houthi. Il Regno Unito partecipa a Prosperity Guardian e ha schierato un cacciatorpediniere.

GLI ULTIMI ATTACCHI DEGLI HOUTHI

Ieri l’autorità britannica che vigila sul commercio marittimo ha riportato fino a tre esplosioni nello stretto di Bab el-Mandeb in prossimità di un’imbarcazione mercantile, che tuttavia non avrebbe subìto danni. Nella tarda serata di martedì, il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ha detto che gli houthi hanno sparato due missili balistici antinave nella porzione meridionale del mar Rosso, senza causare danni.

I ribelli yemeniti sostengono di voler continuare con i loro attacchi fintantoché Israele non cesserà le operazioni militari a Gaza, avviate dopo l’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre. Gli houthi, inoltre, avvertono che attaccheranno le navi statunitensi se verranno colpiti.

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