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Sindaco Nizza

Cosa pensa il sindaco di Nizza del Trattato Italia-Francia

Conversazione con il sindaco di Nizza sul Trattato Italia-Francia

 

Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, è una figura nota del dibattito politico francese, anche in questi giorni di posizionamento nella preparazione delle prossime elezioni presidenziali.

Nella fase più acuta delle tensioni tra Italia e Francia durante il governo gialloverde, Estrosi invitò e si riunì il 15 febbraio 2019 con i sindaci ed eletti dei comuni italiani vicini, da Cuneo a Ventimiglia, a Imperia, con le bandiere italiane e francesi che sventolavano sui rispettivi municipi, in una richiesta di ritorno al dialogo tra i due Paesi.

Il clima è molto cambiato da allora. L’abbiamo risentito dopo la firma del Trattato di cooperazione rafforzata tra Italia e Francia, al Quirinale, lo scorso 26 novembre, da parte dei presidenti Mario Draghi ed Emmanuel Macron, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Dal suo punto di vista, nazionale e locale, in quale contesto giunge il Trattato italo-francese del Quirinale?

Il Trattato arriva in un momento cruciale per l’Europa, segnato dalla Brexit, dalla crisi sanitaria, dal piano europeo di rilancio e resilienza, dalla partenza di Angela Merkel e dalla crisi migratoria. Per la Francia, il 2022 si colloca tra la presidenza dell’Ue e le elezioni del presidente della Repubblica.

La firma del trattato italo-francese del Quirinale giunge proprio nel momento utile per avviare una nuova dinamica. Inoltre, la nostra Assemblea Nazionale sta esaminando la cosiddetta legge “3Ds” [differenziazione, decentralizzazione, deconcentrazione – ndr] con nuovi strumenti giuridici per la cooperazione transfrontaliera.

Abbiamo 26 progetti transfrontalieri con i nostri vicini liguri e piemontesi, e nuovi saranno lanciati nel 2022. Il Trattato ci fornirà finalmente le basi giuridiche per la sperimentazione e l’innovazione. Recentemente ho pranzato con l’ambasciatore italiano a Parigi, e abbiamo discusso dell’importanza della cooperazione frontaliera tra le autorità locali.

Quali sono le problematiche nella zona di prossimità italo-francese?

Il nostro spazio transfrontaliero è tripartito e il Principato di Monaco vi svolge un ruolo essenziale.

Nella zona di montagna transfrontaliera, dove la tempesta Alex ha duramente colpito nel 2020, i comuni hanno necessità nell’opera di ricostruzione e le aziende di continuare a creare valore: la strategia territoriale transfrontaliera Interreg ALPIMED vi fornisce un sostegno.

Nella zona costiera, le sfide riguardano il trasporto e lo sviluppo sostenibile. I collegamenti ferroviari tra Francia e Italia possono ridurre le emissioni e l’inquinamento. L’integrazione della linea Marsiglia-Genova nei corridoi europei e della linea TGV Marsiglia-Ventimiglia nei progetti prioritari del governo francese darà i suoi frutti attraverso progetti concreti.

Che ruolo dovranno avere le autorità locali?

Tra enti locali di frontiera ci scambiamo regolarmente informazioni, senza formalismi né vincoli.

Tuttavia, le nostre competenze attuali non sempre ci permettono di agire insieme, come durante la crisi sanitaria.  Il Trattato italo-francese prevede un organismo di dialogo transfrontaliero con le autorità locali, il che è davvero una buona notizia! In Francia, con l’approvazione della legge “3Ds”, saremo in grado di integrare meglio l’elemento transfrontaliero nelle nostre politiche pubbliche.

Tutto ciò va nella giusta direzione, secondo il principio europeo di sussidiarietà che mira ad attribuire le responsabilità al soggetto più competente e più vicino ai cittadini.

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