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Italia Libia

Come l’Italia diluirà l’impegno in Libia

Tutte le ultime novità dell'Italia in Libia. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Partiamo dai fatti. Ufficialmente a seguito degli accordi tra le autorità libiche e quelle italiane (ministero degli Affari esteri, ministero della Difesa e Stato maggiore della Difesa) vi sarà il rientro di buona parte del personale medico sanitario dalla Libia nel contesto della Task force Ippocrate.

Questa scelta era stata già comunicata nel marzo dell’anno scorso dall’ammiraglio Cavo Dragone, attuale Capo di Stato maggiore Difesa.

Questo ritiro non dipende da una scelta autonoma da parte delle autorità politiche e militari italiane ma dipende dal fatto che la proiezione di potenza turca in Libia ha ormai raggiunto un incremento tale che la presenza italiana viene considerata fastidiosa e nociva al perseguimento degli obiettivi della Turchia.

Mentre l’Italia — in ossequio al dettato Nato e americano — contribuisce all’attuale guerra contro la Russia, la Libia — che dovrebbe essere oggetto primario e prioritario del suo interesse nazionale — è ormai nelle mani delle potenze islamiche.

Ennesima dimostrazione di come l’Italia non sia in grado di perseguire i propri interessi nazionali ma al contrario persegua quelli altrui.

Interessi quest’ultimi che nella maggior parte dei casi finiscono per danneggiare — ora direttamente ora indirettamente — i propri interessi nazionali come infatti è accaduto proprio con la guerra contro Gheddafi.

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