skip to Main Content

Armi Ucraina

Ucraina, ecco tutte le armi inviate da Italia, Francia e Germania

Ecco le armi che Italia, Francia e Germania mandano in Ucraina. Tutti i dettagli

 

L’Italia si unisce alla lista di paesi Ue che invieranno armi all’Ucraina.

Il 28 febbraio, il governo italiano ha approvato un nuovo decreto legge contenente misure di aiuto all’Ucraina tra cui l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari.

Dopo il primo decreto del 25 febbraio, il nuovo provvedimento consente di inviare non solo elmetti e giubbotti, ma anche aiuti di carattere militare all’Ucraina. Il valore stimato dovrebbe essere tra i 100 e i 150 milioni di euro.

Secondo quanto trapelato da fonti parlamentari si tratta di missili Stinger antiaerei, missili Spike anticarro, mitragliatrici Browning, mitragliatrici Mg, munizioni. Ma l’elenco delle armi era e resta “secretato”.

In questo modo l’Italia si allinea alle decisioni già prese da altri Stati dell’Unione Europea come Francia e Germania in fatto di invio di armi all’Ucraina.

Tutti i dettagli.

LE ARMI INVIATE DALLA GERMANIA

Come annunciato lo scorso fine settimana dal cancelliere Scholz, la Germania sosterrà l’Ucraina fornendo armi dalle scorte della Bundeswehr.

La Germania ha annullato una politica storica di non inviare mai armi nelle zone di conflitto. Sabato, il cancelliere Olaf Scholz ha riconosciuto che l’invasione russa ha rappresentato un “punto di svolta nella storia” che ha costretto la Germania a riconsiderare le sue priorità.

Come si legge nel comunicato del ministero della Difesa tedesco, Berlino e ha deciso di fornire all’Ucraina armi per la difesa del Paese. Prevede di fornire 500 missili superficie-aria FIM-92 Stinger a ricerca di calore e 1.000 lanciarazzi anticarro Panzerfaust 3.

Inoltre, Germania si appresta ad inviare altri 2.700 missili antiaerei all’Ucraina. Lo ha riferito una fonte governativa a Berlino, ripresa dall’Ansa. Il governo tedesco “ha approvato un ulteriore sostegno all’Ucraina”, che prevede la consegna di missili antiaerei di tipo Strela di fabbricazione sovietica, che erano stati precedentemente utilizzati dall’esercito della Germania orientale, ha detto la fonte alla AFP. La prima spedizione di armi della Germania di 1.000 missili anticarro e altri 500 missili antiaerei è già stata inviata al fronte, ha specificato Berlino mercoledì.

GLI ANTICARRO PANZERFAUST 3

La Bundeswehr impiega il lanciarazzi Panzerfaust 3 nella versione Panzerfaust 3-IT potenziata dalle prestazioni da diversi anni.

A produrre il sistema d’arma è la società tedesca Dynamit Nobel Defence GmbH.

Come spiega Aurelio Giansiracusa su AresDifesa, “a seconda del sistema di scoperta/puntamento impiegato, il Panzerfaust 3-IT ha un raggio d’azione fino ad un massimo di 600 metri. È in grado di penetrare protezioni in acciaio balistico omogeneo dello spessore fino a un metro senza protezione reattiva (ERA) o, alternativamente, 800 mm con protezione reattiva, grazie alla sua carica cava potenziata in tandem.  L’arma è in grado di contrastare efficacemente qualsiasi carro armato, ad eccezione da quelli protetti da sistemi di protezione attiva (APS)”.

“I Panzerfaut 3 sono stati adottati pure dall’Italia: i nostri soldati li hanno usati nei combattimenti in Afghanistan” ricorda Repubblica.

I MISSILI TERRA-ARIA STINGER

I sistemi portatili Stinger da difesa aerea sono prodotti invece dall’americana Raytheon Technologies.

Lo Stinger, come si legge sul sito dell’Esercito italiano, è un sistema missilistico terra-aria impiegato contro la minaccia aerea condotta a bassissime quote. Il sistema d’arma è composto dal missile infilato in un tubo di lancio: il militare lo porta in spalla e mira all’obiettivo grazie a un sistema di identificazione.

Si tratta di strumenti, secondo gli esperti militari, particolarmente utili proprio in un contesto di conflitto ‘urbano’ e di resistenza, dove è necessario avere a disposizione armi di facile trasporto e utilizzo. Proprio gli ‘Stinger’ antiaerei a infrarossi sono maneggevoli, entrano nel bagagliaio di un’auto e soprattutto non sono molto difficili da usare. Anche un civile, con un addestramento ragionevole, può imparare a utilizzarli con efficacia.

LE ARMI INVIATE DAI FRANCESI IN UCRAINA

Il ministro della Difesa francese Florence Parly ha confermato giovedì sera alla Bfm che la Francia aveva “effettuato diverse consegne” di armi. Avvengono “dall’inizio di questa settimana”. “Sono stati consegnati agli ucraini”, ha detto Parly, rifiutandosi di fornire ulteriori dettagli sulla tipologia di armamenti.

Ma a Parigi “il governo resta molto discreto, evocando l’invio, sin dall’inizio del conflitto, di equipaggiamenti prettamente difensivi come caschi, giubbotti antiproiettile e attrezzature per lo sminamento”, sottolinea Les Echos. Il governo francese non intende infatti dettagliare le apparecchiature consegnate “per non dare informazioni sensibili ai belligeranti russi e per motivi di sicurezza”.

Secondo fonti stampa, si tratterebbe sempre di missili anticarro.

https://twitter.com/BFMTV/status/1499458197777784836

E QUELLE ITALIANE

Quindi, anche l’Italia fornirà armi a Kiev.

A quanto trapela, le armi che l’Italia dovrebbe mandare in Ucraina sarebbero sistemi anticarro Spike e antiaereo Stinger, mitragliatrici leggere di tipo MG e pesanti Browning e mortai.

Il numero degli anticarro e degli ‘Stinger’ dovrebbe essere nell’ordine delle centinaia. Migliaia dovrebbero essere invece le mitragliatrici pesanti Browning o le più leggere Mg pronte a finire nelle mani di militari e patrioti ucraini.

LE MITRAGLIATRICI BROWNING

Come spiega il sito dell’Esercito, la mitragliatrice Browning cal. 12,7 mm garantisce “un adeguato supporto di fuoco alla manovra delle unità terrestri in termini di volume, gittata e letalità d’ingaggio”. È un’arma a corto rinculo e tiro selettivo (colpo singolo e raffica libera) è dotata di otturatore e meccanismo di alimentazione invertibili per consentire l’introduzione del nastro da destra o da sinistra secondo il tipo di installazione previsto, ovvero montaggio su aereo o su veicolo.

L’arma può essere impiegata per effettuare azioni di fuoco sia terrestre che contraereo e può essere montata a bordo di mezzi.

LE MITRAGLIATRICI MG

​​​​La mitragliatrice bivalente MG 42/59 — si legge sul sito dell’Esercito — è un’arma automatica di reparto a corto rinculo di canna con chiusura geometrica a rulli.
Può essere impiegata sia con bipiede come arma d’accompagnamento sia con treppiede come mitragliatrice media d’appoggio, installata su veicoli come arma singola di bordo o come arma coassiale.

La mitragliatrice MG 42/59 è una variante italiana della MG3 della Bundeswehr, prodotto su licenza da Beretta.

ESCLUSI I MISSILI SPIKE?

Secondo DefenseNews, ” i media italiani avevano affermato che i missili Spike di fabbricazione israeliana sarebbero stati inclusi nel pacchetto, ma una fonte della difesa ne esclude la possibilità. Israele dovrebbe infatti approvarne l’uso ed è improbabile che lo faccia”.

PERCHÉ SECRETATE?

“Oggi il Parlamento ha invitato ed impegnato il governo a lavorare in questo senso. Ho firmato un decreto interministeriale, che è firmato anche da altri ministri, il contenuto è secretato” ha dichiarato il 1 marzo il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ospite a ‘Porta a Porta’ su Rai1.

Perché dunque si mantiene il riserbo sulla natura delle armi mandate? «È una prerogativa del governo trattandosi di materiale estremamente sensibile ai fini della sicurezza nazionale. Anche qui è da rimarcare un’accortezza: i decreti sono stati due, il 25 e il 28 febbraio. Nel primo si faceva un riferimento un po’ ambiguo ad “armi non letali”, dizione corretta con “armi” nel secondo: era inopportuno insistere sull’equivoco del carattere “non letale”». ha spiegato l’ex presidente della Corte costituzionale, Giovanni Maria Flick, a Repubblica.

Eppure “nel 2014, quando Roma armò le milizie curde impegnate contro le milizie dello Stato Islamico fornendo all’Iraq armamenti che comprendevano mitragliatrici MG42 e lanciarazzi anticarro Folgore la lista delle armi e munizioni consegnate venne resa pubblica” puntualizza AnalisiDifesa.

I MISSILI CONTROCARRO NLAW INVIATI DA UK

Infine,  i militari ucraini possono contare anche sul sistema missilistico anticarro Nlaw, “diventati l’incubo delle brigate russe” secondo Repubblica.

Il 19 gennaio, il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha dichiarato al Daily Mail che il Regno Unito aveva già consegnato 2.000 Nlaw in Ucraina. Un numero destinato a crescere.

“Ogni tiro è un centro, grazie al software di guida che punta sulla parte superiore dei colossi d’acciaio, quella meno blindata. Hanno la meglio anche sulle protezioni aggiuntive, come le “corazze reattive” che esplodono all’impatto dei missili per vanificare l’effetto delle testate a carica. E hanno ridicolizzato le tettoie di tubi metallici improvvisate dai russi sopra le torrette per impedire i colpi dall’alto”.

FRUTTO DI UNA COLLABORAZIONE BRITANNICO-SVEDESE

Come spiega Forbes, Nlaw, denominata anche MBT-LAW o RB-57, ha le sue origini in un progetto congiunto britannico-svedese iniziato nel 2002. L’obiettivo era sostituire le armi dell’era della Guerra Fredda progettate per fornire alle squadre di fanteria una difesa portatile a corto raggio contro i carri armati.

Il sistema è costruito con componenti prodotti da Bae, Saab, Thales e dall’azienda statunitense Raytheon. ogni unità a scatto singolo aveva un prezzo di 20.000 sterline nel 2008. Ogni sistema ha una durata di 20 anni. Oltre ad essere acquistato da Svezia e Regno Unito, NLAW è esportato in Finlandia, Lussemburgo, Indonesia, Malesia e, infine, Arabia Saudita, che ha utilizzato Nlaw in combattimento in Yemen.

“Tutti i Paesi europei oggi ne vogliono donare molti di più: una falange missilistica contro l’esercito invasore. Consegnarli però è diventato difficile: gli aerei militari della Nato non possono entrare nel cielo del conflitto per non provocare un’escalation mentre i velivoli commerciali rischiano di finire nel mirino dei caccia di Mosca. Così l’hub dei rifornimenti bellici adesso è in Polonia, la nazione con il confine più sicuro grazie allo schermo di soldati americani e intercettori dell’Alleanza Atlantica. Il vantaggio è che questi ordigni sono piccoli, un metro ciascuno, e pesano poco, circa tredici chili: basta un veicolo modesto per trasferire un arsenale micidiale, senza temere che venga scoperto dai satelliti o dai ricognitori di Mosca” conclude Repubblica.

Back To Top