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Cina

Tutte le avide manovre della Cina in Africa e America latina

Commercio, spazio, retorica e non solo: ecco come si articola la strategia della Cina nei confronti dell'Africa e dell'America latina.

Nel mese di ottobre del 2023, l’istituto Jack D. Gordon della Florida International University si è trasformato in un crogiolo di dialogo e confronto intellettuale, con l’arrivo di illustri studiosi focalizzati sulle dinamiche africane e latinoamericane. Il loro obiettivo? Analizzare e sviscerare la complessa rete di relazioni e interazioni che la Cina ha tessuto con le due regioni. Ciò che è emerso durante questo summit è una serie di strategie coerenti da parte di Pechino, che mostrano un adattamento meticoloso e una politica di ingaggio ben articolata, le cui similitudini e divergenze meritano un’indagine approfondita.

NON SOLO LA NUOVA VIA DELLA SETA

La narrativa dominante dell’impegno cinese all’estero si manifesta attraverso iniziative di vasta scala come la Belt and Road Initiative (BRI) e altre iniziative più recenti quali la Global Development Initiative (GDI), la Global Security Initiative (GSI) e la Global Civilization Initiative (GCI). Questi sforzi non sono mera retorica, ma piani d’azione che trovano riscontro in un attivo e strategico dialogo con i partner internazionali, che sono incoraggiati a sostenere tali programmi e a riconoscere la sovranità di Pechino sopra Taipei.

LE AMBIZIONI NELLA CINA NEI WHITE PAPER

Le ambizioni della Cina sono ulteriormente chiarite attraverso documenti politici mirati: i white paper. Tali documenti tracciano con chiarezza le intenzioni della Cina di intensificare le relazioni con l’America Latina e l’Africa, enfatizzando le priorità e i campi di interesse strategico di Pechino. L’adeguamento delle politiche cinesi rispecchia i principi di questi white paper, delineando una coerenza tra le parole e i fatti.

IL MULTILATERALISMO

Le piattaforme multilaterali preferite dalla Cina per promuovere la sua agenda sono il Forum per la Cooperazione Cina-Africa (FOCAC) e il Forum Cina-CELAC. Tali organismi si ritrovano in una posizione particolare: sono sufficientemente istituzionalizzati da rappresentare un canale ufficiale di dialogo, ma non abbastanza da permettere agli Stati Uniti o all’Unione Europea di influenzarne le dinamiche. Si tratta di una tattica che permette alla Cina di avanzare indisturbata i propri interessi.

IL COMMERCIO E LA CULTURA

Nel contesto commerciale, il gigante asiatico ha notevolmente incrementato i propri scambi con le due regioni, accumulando surplus significativi. La strategia di Pechino appare chiara: importare materie prime e prodotti agricoli a basso valore aggiunto, esportare merci e servizi ad alto contenuto tecnologico. In questo scambio, la Cina gioca sapientemente con le aspettative dei paesi partner, prospettando vantaggi economici e accessi al suo vasto mercato internazionale, il che porta spesso a una tacita autocensura sulle azioni del governo cinese e delle sue aziende.

In America Latina, l’attrattiva del mercato cinese ha spinto diversi governi a instaurare o negoziare accordi di libero scambio con Pechino. L’Africa, dal canto suo, pur mostrando interesse, vede ancora un’esigua penetrazione degli accordi di libero scambio con la Cina, con l’eccezione di Mauritius.

Negli ambiti di costruzione, energia, e tecnologia, le imprese cinesi hanno mostrato una crescente diversificazione e un’audace penetrazione, investendo in progetti pubblico-privati e assumendo ruoli di lungo periodo. Questo modello di engagement si rispecchia anche nella diffusione della tecnologia 5G e nella costruzione di infrastrutture digitali, settori in cui la Cina detiene una posizione di leader.

Sulla scena accademica e culturale, l’espansione dei Confucius Institutes testimonia il desiderio cinese di tessere legami più stretti con le giovani generazioni attraverso borse di studio e programmi di scambio.

LO SPAZIO

Nel settore spaziale, la Cina ha lanciato cinque satelliti per i paesi africani e dodici per l’America Latina, sottolineando non solo la propria capacità tecnologica ma anche la volontà di stringere alleanze strategiche attraverso la cooperazione nello spazio. Ha costruito infrastrutture di controllo terrestre in Venezuela, Bolivia ed Etiopia e si è impegnata nella formazione del personale spaziale dei paesi partner, stabilendo inoltre strutture di radar spaziale in Argentina e Namibia. Questi passi dimostrano l’approccio multiforme della Cina nella regione, che si estende dalla tecnologia avanzata fino al coinvolgimento infrastrutturale.

SICUREZZA E ARMAMENTI

In termini di cooperazione nella sicurezza, la presenza cinese in Africa supera quella in America Latina. Il continente africano ha visto la Cina partecipare attivamente alle missioni di peacekeeping, operazioni di sicurezza su terra e in mare, e l’istituzione di una base militare a Gibuti. Al contrario, in America Latina, l’impegno cinese è stato più limitato, con una partecipazione alle operazioni di peacekeeping in Haiti e visite periodiche di navi ospedale e delegazioni militari.

Il commercio di hardware militare, che comprende velivoli da combattimento, radar e vari veicoli, sottolinea la portata dell’influenza cinese in termini di difesa nelle due regioni. La Cina ha utilizzato donazioni alle forze militari e di polizia come leva per rafforzare le relazioni e creare opportunità per future vendite di armi.

La formazione del personale di sicurezza in Cina è un altro tassello importante di questa strategia, con la Cina che occasionalmente finanzia le spese operative e gli stipendi delle forze di sicurezza africane. In America Latina, un caso simile è rappresentato dai pagamenti effettuati da compagnie minerarie cinesi alla polizia peruviana per la sicurezza privata. Le compagnie di sicurezza private cinesi, già attive in Africa, stanno iniziando a emergere anche in America Latina.

In definitiva, l’evento FIU Africa Americas ha messo in luce la necessità di studiare i modelli di impegno cinese nelle diverse regioni per comprendere meglio il processo decisionale di Pechino. Esso invita a riflettere sull’evoluzione del coinvolgimento globale della Cina e su come le regioni possano apprendere l’una dall’altra le migliori pratiche per gestire i rischi e massimizzare i benefici nell’ingaggio con la potenza asiatica.

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