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Repubblica

Le news su Belpietro, Cacciari, Crosetto, Fassino, Giannini, Patuelli, Scurati, Travaglio e Vannacci

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Belpietro, Cacciari, Crosetto, Fassino, Giannini, Liuzzo, Patuelli, Percassi, Scurati, Travaglio, Vannacci e non solo. Pillole di rassegna stampa

 

IL DIZIONARIO DI VANNACCI

 

CROSETTO SFOTTE VANNACCI E SALVINI

 

BETTINI IL TARQUINIO

 

LE PILLOLE DI CACCIARI

 

I PIZZICOTTI DI DASSU’

 

PERCASSI FA CASSA

 

ANCHE BELPIETRO FA CASSA? NO MAURI’, DAI… NON MOLLARE

 

CARTOLINA DAGLI STATI UNITI

 

CARTOLINA DALLA RUSSIA

 

CARTOLINA DALL’UCRAINA

 

PREMI SALOTTIERI

 

IL SALOTTO DI BANCHIERI E BANCARI ELOGIA LA RICONFERMA ULTRA DECENNALE DI PATUELLI ALL’ABI

 

COMUNICAZIONE MOLTO COMUNICATIVA

 

TRAVAGLIO ASSOLVE CORSINI SU SCURATI

 

I FATTI DEL FATTO SU FASSINO

 

GIORNALISMO & AMICHETTISMO

 

GIANNINI CAPO PARTITO? LA TV FA BRUTTI SCHERZI AI CRONISTI, SEMPRE DETTO E PENSATO…

ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI LUCIANO CAPONE DEL FOGLIO SU MASSIMO GIANNINI E NON SOLO:

Chi l’ha detto che lo spirito della Resistenza è sparito? Di fronte alla deriva autoritaria, nel paese ci sono forze morali e civili che aspettano solo un segnale, un’iniziativa, per mobilitarsi. E così è stato. Lilli Gruber, a “Otto e mezzo”, ha svelato l’esistenza di un gruppo partigiano non clandestino ma finora ignoto: un gruppo WhatsApp, per la precisione.

Suo ospite era il giornalista Massimo Giannini, a cui la conduttrice ha chiesto proprio di questa chat. L’ex direttore della Stampa, infatti, per festeggiare la Liberazione ha inviato di prima mattina un messaggio alla sua rubrica sull’iPhone, “ma facendolo – ha detto – mi è venuta l’idea di fare un gruppo, e vediamo l’effetto che fa”. Giannini ha inoltrato una frase di Sandro Pertini, secondo cui “tutte le idee meritano rispetto, il fascismo no. Non è un’idea, è la morte di tutte le idee. Viva il 25 aprile!”.

Cos’è successo? “In poche ore, a questo gruppo hanno aderito migliaia di persone comuni”, ma anche tanti politici e vip. Quelli, appunto, che stanno nella rubrica di Giannini: “Non era mai accaduto che a una stessa iniziativa aderissero Prodi e Bertinotti, Letta e Renzi, D’Alema e Veltroni – dice l’editorialista di Repubblica –. Scrittori e cantautori, da Baglioni a Venditti, da Nina Zilli a Paola Turci e Luca Zingaretti”. Un gruppo WhatsApp non è certo una brigata Matteotti, ma da cosa nasce cosa. “Valuteremo anche se farne qualcosa” dice Giannini, perché rappresenta “un’altra Italia” rispetto al governo Meloni: “È un patrimonio fondamentale” ed “è bello che venga dalla società civile”.

Nella ricostruzione di questo moto spontaneo, però, qualcosa non torna. Per prima cosa, i numeri. Difficile che i membri della Brigata Giannini siano “migliaia”, se non altro per un limite tecnico. La prima regola dei gruppi WhatsApp, infatti, è che “puoi creare un gruppo con un massimo di 1.024 membri”. Non varie migliaia, quindi, ma al massimo un migliaio.

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