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Aukus

Chi si sbraccia affinché l’Italia entri in Aukus

Perché Airpress (testata del gruppo Formiche di Messa) sul quotidiano La Verità tifa affinché l'Italia e dunque anche Leonardo entri in Akus, il patto strategico a tre tra Usa, Regno Unito e Australia

 

“Per l’Italia sarebbe rilevante entrare nell’Aukus”.

È il titolo della rubrica curata dalla testata Airpress sul quotidiano La Verità del 16 settembre. Lo stesso giorno sempre lo stesso autore firma poi su Formiche.net un articolo dal titolo”Partnership e innovazione, la Francia guarda all’Aukus. E l’Italia?”.

Nel settembre 2021 gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Australia hanno lanciato il patto strategico Akus, promettendo di fornire all’Australia la tecnologia per costruire una flotta di sottomarini a propulsione nucleare, conferendole maggiore furtività nella regione dell’Indo-Pacifico. La mossa è giunta in mezzo alla preoccupazione degli Stati Uniti e degli alleati per la crescente assertività militare della Cina nel Pacifico. A questa si sono aggiunti i timori per il fronte aperto dalla Russia con l’invasione dell’Ucraina.

Lo scorso aprile i tre paesi hanno suggellato la partnership di sicurezza, lanciando un’iniziativa congiunta per sviluppare assieme missili ipersonici — in concorrenza a quelli già utilizzati dalla Russia — nell’ambito dell’alleanza a tre Aukus.

Ma la creazione di Aukus ha fatto fallire un mega accordo sottomarino per la Francia. Contestualmente Canberra ha annullato infatti il contratto con la francese Naval Group per la costruzione di 12 sottomarini, inasprendo le relazioni tra Washington e Parigi.

Eppure non sarebbe più così secondo Airpress e Formiche.net, testate del gruppo Formiche che fa riferimento a Paolo Messa, top manager del gruppo Leonardo, società che opera nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza. “La Francia, pure estromessa dalla vendita dei sottomarini, ora vorrebbe guidare l’integrazione dell’Europa nel patto transoceanico, un’ambizione che dovrebbe caratterizzare anche l’Italia” si legge su Formiche.net.

LA RILEVANZA DI AUKUS

“Quella che era nata come una operazione commerciale, di procurement militare, per rifornire l’Australia di nuovi sottomarini in grado di contrastare la minaccia cinese, si sta trasformando in una straordinaria piattaforma in grado di costruire partnership industriali di lungo periodo” scrive il giornalista di Airpress sul quotidiano diretto da Maurizio Belpietro.

Secondo Airpress il patto Aukus “si è infatti sviluppato negli ultimi mesi, portando a compimento una moltitudine di accordi e decisioni diplomatiche e militari, oltre a collaborazioni sul piano delle innovazioni tecnologiche”.

In effetti, in occasione dell’annuncio dello scorso aprile riguardo l’iniziativa sulle armi ipersoniche, Usa, Gran Bretagna e Australia si sono dette “pronte a “coinvolgere” su questa strada “alleati e partner stretti” — riaffermano l’impegno nei confronti dell’alleanza Aukus.

ANCHE PER L’EUROPA

“Un legame strategico, diplomatico e politico che ha il suo baricentro nell’Indo-pacifico, ma che ha riverberi importanti anche in Europa”, secondo le due testate del gruppo Formiche.

E nel Vecchio Continente proprio la Francia, tradita dall’Australia per il patto Aukus che ha significato la brutale risoluzione dell’accordo sui sottomarini e in crisi di fiducia nelle relazioni con i partner chiave, starebbe guardando alla alleanza strategica a tre dei paesi anglosassoni.

“Superato lo shock da “pugnalata alla schiena”, com’era stata definita a Parigi la scelta australiana, oggi l’Esagono mira a guidare il processo che potrebbe portare il Vecchio continente a entrare all’interno dell’Aukus, e addirittura il più importante quotidiano francese, Le Monde, ha recentemente dedicato un lungo articolo ai possibili legami tra Paesi europei e Aukus” si legge su Formiche.net.

Fin qui nulla che trascenda la cronaca dei fatti. “Dopo lo shock iniziale, le relazioni bilaterali con Washington, Canberra e persino Londra si sono lentamente riprese” hanno scritto in settimana anche due ricercatori dell’Ifri (French Institute of International Relations) su The Diplomat riguardo la postura dell’Eliseo.

L’AUSPICIO DI AIRPRESS (GRUPPO FORMICHE DI MESSA)

Ma Formiche.net e Airpress concludono con un auspicio diretto per l’Italia.

Riguardo il patto Aukus “Nel nostro Paese, invece, il tema non compare all’interno del dibattito pubblico, quando invece entrare a far parte del patto strategico potrebbe rappresentare un’opportunità unica per la nostra industria, oltre che per la politica e la Difesa italiane” si legge su Formiche.net.

A questo punto va ricordato che l’alleanza Aukus nasce come una partnership di difesa tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti con proiezione nell’Indo-Pacifico, regione in cui se la Francia ha interessi, non si può dir la stessa cosa del nostro paese.

Infatti per Formiche.net la proiezione italiana resta “principalmente concentrata sul Mediterraneo allargato, ormai riconosciuto all’unanimità quale regione di primario interesse nazionale”. Tuttavia, secondo la testata, “la rete dell’Aukus offrirebbe importanti opportunità di sviluppo e innovazione tecnologica per tutto il comparto della Difesa. In questo senso, l’Italia potrebbe far valere le ottime relazioni che la uniscono a Londra e Washington per ambire a diventare il primo Paese europeo a entrare a far parte dell’alleanza transoceanica”.

RAFFORZARE LE RELAZIONI CON WASHINGTON

Proprio il 16 settembre Leonardo ha nominato Thomas D. Smitham responsabile dell’Unità Organizzativa US Business Development del gruppo, con l’obiettivo, secondo quanto riporta una nota, di consolidare il percorso di sviluppo dell’azienda negli Stati Uniti d’America. Gli addetti ai lavori si chiedono il ruolo di Messa per Leonardo negli Stati Uniti visto che era stato dipinto come una sorta di ambasciatore del gruppo negli Usa e in predenza .

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