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Corea Del Nord

Chi prenderà il posto di Kim Jong-un

Per l’analista Sisci, Kim Jong-un dovrebbe essere “clinicamente morto”. A succedergli dovrebbe essere la sorella Kim Yo-Jong. Fatti, commenti e analisi Kim Jong un dovrebbe essere “clinicamente morto” e l’annuncio ufficiale del suo decesso potrebbe arrivare una volta conclusa la lotta di successione. In un’intervista all’Adnkronos, il sinologo Francesco Sisci, professore di Relazioni internazionale all’Università…

Kim Jong un dovrebbe essere “clinicamente morto” e l’annuncio ufficiale del suo decesso potrebbe arrivare una volta conclusa la lotta di successione. In un’intervista all’Adnkronos, il sinologo Francesco Sisci, professore di Relazioni internazionale all’Università di Pechino, ribadisce la sua convinzione riguardo alle sorti del leader nordcoreano, assente ormai da 17 giorni dalla scena pubblica e sulle cui condizioni continuano a circolare diverse ipotesi. “Che io sappia è clinicamente morto – sostiene Sisci – Naturalmente potrei sbagliarmi, ma credo che la ridda di voci, le informazioni contrastanti, le mezze smentite e la sua continua assenza dalla scena pubblica mi pare confermino che appunto Kim è in stato vegetativo e fuori dalla politica attiva. Naturalmente è un momento molto delicato e non si può fare una crisi al buio. Credo quindi che l’annuncio della sua morte potrebbe arrivare quando la lotta di successione probabilmente in corso sarà conclusa”.

IL RUOLO DELLA SORELLA DI KIM

Lotta di successione in cui al momento i due aspiranti candidati a prendere il posto del 36enne Kim sarebbero la sorella, Kim Yo-Jong, che avrebbe poco più di 30 anni e che è stata inserito nel Politburo del Comitato centrale del Partito dei lavoratori nordcoreano, e lo zio Kim Pyong-il, fratellastro del padre di Kim. “Il suo problema – osserva Sisci – è che è stato fuori dal paese per 40 anni e anche se sulla carta è più ‘titolato’ è fuori dai giochi, mentre Kim Yo-Jong ha avuto le mani dentro l’apparato per dieci anni”. Fra questi due, “potrebbe emergere una terza possibilità”.

L’ANALISI DELL’ISPI SULLA SUCCESSIONE A KIM

Per l’Ispi, l’Istituto di studi per la politica internazionale, chi è favorito nella successione è la sorella minore: “In assenza di un discendente in grado di prendere in mano le redini del paese, la persona nella miglior posizione per subentrare è Kim Yo Jong. La sorella minore di Kim è uno dei suoi più stretti consiglieri ed è stata recentemente reinserita nel politburo del partito dei lavoratori, proseguendo la sua inarrestabile scalata ai vertici del potere. Negli ultimi anni è diventata una delle figure di spicco della ‘Dinastia dei Kim’, dopo che il leader ha ordinato l’esecuzione di uno dei suoi fratellastri e di uno zio. L’unica domanda è se in una società confuciana e dominata dagli uomini, i vertici di potere sosterrebbero una giovane donna come leader supremo. In caso negativo, le alternative possibili sono una reggenza, in attesa che il maggiore dei figli del leader diventi maggiorenne o una lotta di potere con conseguenze imprevedibili. In caso positivo, invece, il prossimo Kim della Corea del Nord potrebbe essere una donna”.

I SOSPETTI SULLA SALUTE DI KIM

Ma che cosa è successo negli ultimi giorni? E come si sono alimentati i sospetti? “Lo scorso 15 aprile, la sua assenza alla parata in occasione del Giorno del sole, la grande festa nazionale che celebra la nascita di Kim Il Sung, nonno di Kim Jong Un, fondatore e “Presidente eterno” della nazione – si legge in un paper dell’Ispi – In realtà il leader nordcoreano era apparso per l’ultima volta in pubblico l’11 aprile, quando aveva presieduto una riunione del Partito dei Lavoratori. Le speculazioni sul suo stato di salute però sono cominciate solo intorno al 20 aprile, quando un quotidiano sudcoreano ha pubblicato la notizia che Kim si sarebbe sottoposto ad un delicato intervento cardiaco e che la sua assenza prolungata fosse dovuta alla degenza post-operatoria. La ridda di voci non confermate su un aggravamento e il suo conseguente decesso hanno cominciato a rimbalzare da una parte all’altra del mondo. Negli ultimi giorni, poi, hanno rilanciato gli interrogativi, le immagini del treno personale del dittatore, parcheggiato nella stazione della località balneare di Wonsan. Anche se non forniscono indicazioni precise sullo stato di salute di ‘Rocketman’, come lo aveva soprannominato Donald Trump prima che diventassero amici, le immagini dimostrerebbero che ha lasciato Pyongyang”.

L’ANALISI DI FRASSINETI

Ha commentato Francesca Frassineti, Associate Research Fellow Asia, ISPI: “Indubbiamente l’assenza del leader da alcuni importanti eventi pubblici – ad oggi l’unica certezza a disposizione – spinge a elaborare scenari. A differenza delle due esperienze precedenti, in cui la successione era stata lungamente preparata, moltissimi sono i dubbi su chi potrebbe reggere il potere o succedere a Kim. Non è possibile prevedere se si tratterebbe di transizione o successione; a Kim Yo Jong potrebbero non bastare le “credenziali di sangue” per essere riconosciuta come successore al vertice di quella che ha finora funzionato come una monarchia ereditaria, ma che è pur sempre uno dei paesi più militarizzati al mondo”.

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