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Modello Forze Armate

Che cosa fanno contro la pandemia le Forze armate in Germania, Francia e Italia

Il ruolo delle Forze armate in Italia, Francia e Germania nel contrasto alla pandemia

A fronte della nuova ondata di Covid-19 che ha investito tutta Europa, nei primi tre Paesi dell’Ue, gli apparati militari hanno contribuito alla gestione della crisi in modi e misura differenti, anche in base ai diversi assetti istituzionali e culture strategiche in Italia, Francia e Germania.

Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, nei momenti di picco dei contagi, davanti ai presidi ospedalieri in gran parte d’Italia sono comparsi i tendoni degli ospedali da campo dell’Esercito, forse l’elemento più manifesto del contributo militare alla gestione della seconda fase dell’emergenza epidemiologica.

Guidate dal Comando operativo di vertice interforze, le forze armate continuano a svolgere una gamma di azioni molto più ampia. Tre sono le aree di intervento: logistica, ovvero il trasporto straordinario di persone e materiali e la messa a disposizione di strutture per la quarantena; ordine pubblico, con l’ampliamento dei compiti affidati all’operazione Strade Sicure; sanitaria, attraverso l’impiego diretto di personale medico-infermieristico militare a sostegno del servizio sanitario nazionale, anche per la somministrazione di tamponi alla popolazione attraverso i Drive Through Difesa (Dtd) dell’operazione Igea.

Tale contributo, già significativo, è destinato ad aumentare con la campagna vaccinale. L’operazione Eos appositamente istituita vede infatti un impressionante dispiegamento di mezzi e personale militare per assicurare la distribuzione dei vaccini di case farmaceutiche quali Pfizer-Biontech, Moderna e in futuro AstraZeneca. Già in occasione del Vaccine Day europeo il 27 dicembre 2020, gli automezzi e i velivoli militari hanno assicurato la consegna delle prime migliaia di dosi del vaccino.

Benché l’aiuto delle forze armate si sia dimostrato fondamentale, non si possono ignorare le criticità associate al massiccio – e continuativo – impiego dell’apparato militare nella gestione della crisi sanitaria, come osservato dal Capo dello Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli. Nel corso della sua audizione alla Camera dei deputati nel novembre 2020, il Generale ha evidenziato il sottodimensionamento dello strumento militare in particolare nella sua componente sanitaria, così come la necessità di maggiori investimenti futuri nel contrasto alle minacce di tipo chimico biologico radiologico e nucleare (Cbrn).

Bisogna inoltre tenere presente che a norma di legge le tre funzioni prioritarie delle forze armate sono la difesa dello Stato, la protezione degli spazi euro atlantici e il contributo alla sicurezza internazionale, ancor più in un contesto regionale e mondiale fortemente instabile. Guardando alle realtà francese e tedesca, sembra esservi una maggiore capacità di gestione della crisi pandemica da parte delle autorità civili, così da limitare il carico sulle risorse militari.

I MILITARI IN FRANCIA

La Francia è stato il primo Paese europeo a soffrire in modo drammatico la seconda ondata della pandemia. Per questo motivo l’operazione “Résilience” è stata riattivata a fine ottobre 2020, dopo un’estate in sordina, con compiti simili a quelli affidati ai militari italiani: supporto logistico, contributo alle cure, mantenimento dell’ordine pubblico.

L’intervento militare, tuttavia, è soprattutto circoscritto alle aree maggiormente colpite, come l’ovest dell’”Esagono” francese nei mesi di ottobre-novembre, e i territori d’Oltremare. Ad esempio, in Guadalupe e Martinica i militari d’Oltralpe hanno assicurato anche la logistica della prima fase di campagna vaccinale.

D’altronde, come sottolineato dalla stessa ministra della Difesa Florence Parly, le forze armate devono essere impiegate esclusivamente laddove i mezzi civili rispecchiano la “regola delle quattro i“, ovvero sono inesistenti, insufficienti, inadatti o indisponibili. Il compito principale dei militari francesi resta quindi la sicurezza del territorio, soprattutto attraverso l’Operazione Sentinelle, che dal 2015 contribuisce al contrasto alla minaccia terroristica – la quale peraltro non ha risparmiato il Paese negli ultimi mesi.

IL RUOLO DELLA BUNDESWEHR

In Germania, la linea di separazione fra ambiti civile e militare nella gestione della crisi sanitaria è ancora più marcata, poiché l’assetto costituzionale tedesco limita fortemente il perimetro d’azione delle forze armate sul territorio nazionale.

Ai militari, quindi, sono stati affidati perlopiù compiti amministrativi, mentre non sono mai stati impiegati nel mantenimento dell’ordine pubblico – missione, questa, interamente affidata alle forze di polizia. Soltanto a gennaio 2021 le forze armate sono intervenute nella somministrazione di test rapidi nelle case di riposo, mentre avanza la campagna vaccinale.

Un ambito in cui la Bunderwehr si è distinta è la solidarietà verso gli alleati. In numerose occasioni, infatti, ha assicurato il trasporto di pazienti in cure intensive o la consegna di materiali sanitari in Regno Unito, Spagna, Romania ed anche in Italia. Resta da vedere se questo impegno proseguirà nei mesi futuri, mentre i contagi in Germania continuano ad aumentare e l’apparato militare stesso ne accusa la diffusione al proprio interno.

In conclusione, il ruolo delle forze armate nel contrasto alla pandemia è stato maggiore in Italia che in Francia e, ancora di più che in Germania, in linea con il forte supporto militare alla protezione civile e alle forze di polizia sviluppatosi nell’ultimo ventennio.

Articolo pubblicato su Affari Internazionali, qui la versione integrale. 

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