Ci sono aggiornamenti recenti sul caso Khashoggi.
Il ministero degli Affari Esteri dell’Arabia Saudita in una comunicazione ufficiale ha reso noto di rifiutare nella maniera più completa le conclusioni alle quali è giunto il report dell’intelligence americana sull’omicidio del giornalista Saudita Jamal Khashoggi.
Infatti il Ministero sottolinea che le conclusioni di questo report sono non soltanto false ma inaccettabili. Inoltre il Ministero esprime il proprio disappunto sul fatto che, nonostante le misure prese per evitare che una tragedia di tale natura si possa ancora ripetere, questo report è stato pubblicato.
Inoltre il Ministero degli Affari Esteri Saudita non intende accettare misure sanzionatorie nei confronti della sua leadership e soprattutto non respinge ogni tentativo di inficiare la sua sovranità e l’indipendenza del potere giudiziario.
Nonostante i toni molto duri di questo comunicato, il Ministero degli Affari Esteri ha però sottolineato che la partnership tra i due paesi rimane solida.
Anche se il 26 febbraio il segretario di stato americano ha dato disposizione di porre in essere un blocco ai viaggi negli Stati Uniti di 76 funzionari dell’amministrazione saudita, di attuare sanzioni economiche sia contro l’ex vice capo dell’intelligence Saudita che contro la guardia reale Saudita.
La ragion di Stato – il contenimento nei confronti della proiezione di potenza iraniana, l’influenza e il ruolo della lobby saudita negli Stati Uniti, la necessità di tutelare la stabilità dell’area mediorientale e gli enormi interessi legati sia il petrolio che al commercio di armi – hanno avuto la meglio su qualsiasi diritto internazionale.
Nonostante dunque i sacri valori della democrazia e del diritto internazionale, ancora una volta la complessità della realtà internazionale ha costretto la democrazia americana ad adeguarsi alla secolare logica degli Arcana imperi.
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