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Smart working: dalla Francia una legge per salvaguardare la vita privata

Smart Working e vita privata: il Governo francese propone una legge per disconnettere i lavoratori dopo l’orario di lavoro. Una soluzione utile contro l’invasione lavorativa della vita privata Smart working e vita privata: come conciliarle? La tecnologia ci connette 24 ore su 24, anche con il mondo del lavoro. Il rischio? Che i dipendenti lavorino ben…

Smart Working e vita privata: il Governo francese propone una legge per disconnettere i lavoratori dopo l’orario di lavoro. Una soluzione utile contro l’invasione lavorativa della vita privata

Smart working e vita privata: come conciliarle? La tecnologia ci connette 24 ore su 24, anche con il mondo del lavoro. Il rischio? Che i dipendenti lavorino ben oltre 35 ore a settimana: durante la giornata, la consultazione di email e sms è ormai qualcosa di scontato, ma la cosa non viene mai contabilizzata nell’orario di lavoro.

Pensate allo smart working.  Sempre più aziende abbandonano l’idea dei rigidi orari di lavoro e scelgono lo smart working, che permette al dipendente di lavorare da casa e con orari flessibili. Le imprese, infatti, preferiscono alla quantità delle ore, la qualità, provando a responsabilizzare nello svolgimento delle proprie mansioni e nel raggiungimento di determinate performance dei propri dipendenti. Ma proprio perchè non si hanno orari e si ha un obiettivo da raggiungere, il dipendente rischia di lavorare anche 12 ore al giorno.

Un primo passo contro la connessione H24 arriva dalla Francia. I sindacati francesi hanno scelto di scendere in piazza, spingendo il Governo a proporre, il prossimo mese, una nuova legge in base alla quale i lavoratori avranno il diritto di disconnettersi da email e smartphone quando sono fuori dal posto di lavoro.

Tra Governo e sindacati è in corso una trattative, per la riforma del codice del Lavoro, che prevede anche, tra le altre cose, la regolamentazione dell’attività su piattaforme digitali, tablet e smartphone. La decisione è appoggiata anche dalle grandi multinazionali. Ad essere d’accordo anche Bruno Mettling, direttore delle risorse umane del colosso di telecomunicazioni Orange, secondo il quale esiste un rischio di sovraccarico cognitivo ed emozionale.

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L’Italia e lo smart working

L’Italia, proprio in questi giorni, sta provando a  dare un maggiore slancio e una regolamentazione più chiara allo  smart working, con 9 nuovi articoli della Legge di Stabilità. Il telelavoro, come spiegato nel primo articolo, è finalizzato ad ‘incrementare la produttività e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro’, viene svolto da remoto grazie all’ausilio delle nuove tecnologie, almeno un giorno a settimana. Secondo le norme, il contratto tra le parti deve specificare modalità e utilizzo dei supporti tecnologici e deve prevedere anche delle fasce orarie di riposo. La legge di stabilità parla anche di retribuzione, che non potrà essere inferiore a quello dei lavoratori che operano in azienda. Si promettono anche incentivi fiscali e contributivi. Gli articoli 6 e 7 disciplinano la sicurezza: si prevede la copertura dei possibili infortuni sia fuori dall’azienda sia lungo il tragitto che separa la propria casa dal coworking.

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