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WebTv. Quando news e serie vanno in onda su internet

Erano un fenomeno di nicchia, ma tra news generate dagli utenti e webseries ognuno di noi ha ormai la sua preferita. Le web TV hanno compiuto 10 anni e sono una delle realtà più floride e dinamiche del panorama web italiano. I numeri parlano chiaro: dal 2003 al 2012 il numero di televisioni che vanno in onda su Internet è cresciuto del 1500% circa, passando dalle 35 emittenti del 2003 alle 584 del 2012.

 

Un trend di crescita che si spiega anche con il miglioramento dell’infrastruttura: una maggiore disponibilità di banda larga – necessaria per uno streaming di qualità – e nel generale miglioramento delle tecnologie di compressione e trasmissione dati.

Quando si parla di web TV ci si riferisce all’insieme delle tecnologie che consentono la trasmissione di programmi televisivi attraverso Internet. Le web Tv fanno quindi parte della famiglia delle tv digitali e sfruttano la connessione al web per garantire agli internauti la fruizione in streaming di canali televisivi direttamente tramite il proprio computer.

La differenza tra le web TV e altre tipologie di televisioni via Internet è semplice: le prime non richiedono un abbonamento con un operatore che fornisca il servizio . Le web TV infatti sono caratterizzate da programmi e canali gratuiti – come la web TV RAI – e fruibili direttamente dal PC.

 

A fotografare lo stato dell’universo italiano delle web TV ci pensa annualmente l’osservatorio indipendente Altratv. I dati vengono diffusi tramite il rapporto Netizen, ricerca comprensiva che analizza lo stato di salute del settore all’interno del web italiano.

 

NI rapporto 2013, a fronte di un fisiologico calo del numero delle emittenti, ci dice che il numero di internauti telespettatori cresce con costanza ed ha un’influenza sempre maggiore nello stabilire quale deve essere il palinsesto della TV. Allo stesso modo le emittenti virtuali rivestono un’importanza sempre maggiore nei processi socio-economici, soprattutto a livello locale.

 

Le Web Tv più grandi e meglio strutturate stanno iniziando a raccogliere i frutti del lavoro degli anni passati, rafforzando la propria posizione sul mercato e, quando possibile, espandendosi.

 

Tutto ciò, per forza di cose, a discapito delle realtà più piccole che, complice la crisi economica e finanziaria, sono state costrette a farsi da parte. Un segnale, se vogliamo, di maturità del mercato: iniziano a formarsi delle realtà più grandi, dotate di un’organizzazione migliore e dal carattere meno amatoriale. Il panorama resta comunque molto fluido: il mercato non è ancora ben strutturato e di spazi da occupare ce ne sono ancora parecchi.

 

Sono sempre più le emittenti tv tradizionali che trasmettono via Internet che lanciano applicazioni o siti web realizzati ad hoc per smartphone e tablet. Vista la sempre maggiore diffusione di questi due dispositivi e il numero crescente di utenti che li utilizza per accedere al web è facilmente preventivabile che, ben presto, la guerra tra web TV si sposterà proprio sui dispositivi mobili. Chi arriva per primo, avrà quindi un netto vantaggio rispetto ai competitor che arriveranno in ritardo.

Al panorama mobile è legato, naturalmente, anche quello della multipiattaforma. Le web TV dovranno sempre più differenziare la loro offerta, riuscendo magari ad approdare sulle smart TV e integrando il vecchio mezzo televisivo con le nuove tecnologie streaming della Rete.

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