Le indagini sull’hackeraggio di Yahoo sembrano essere ad un punto morto. E Verizon inizia a perdere la pazienza
Giorni difficili per l’accordo Verizon-Yahoo: la società di telecomunicazioni, con sede a New York, inizia a perdere la pazienza. Ci spieghiamo: Yahoo è stata hackerata nel 2014, ma la notizia è stata resa pubblica solo qualche settimana fa. Anche Verizon, che ha acquistato l’azienda guidata da Marissa Mayer nel mese di luglio, era all’oscuro della situazione.
Ma non solo: anche ora che l’hackeraggio dei 500 milioni di account è stato reso ufficiale, le notizie sembrano esser troppo poche. E pochi sono anche i progressi nelle indagini.
Verizon ha detto di aver ricevuto solo informazioni limitate circa l’accaduto ed è in attesa di un dossier completo sulla questione ad indagini concluse. Ma l’indagine sembra essere ad un punto morto, come racconta Bloomberg. Gli avvocati di Verizon e Yahoo continuano a riunirsi regolarmente, ma hanno poche nuove informazioni da condividere e discutere, ha fatto sapere una fonte anonima vicina alla questione.
“Se le notizie sull’hackeraggio fossero state divulgate in precedenza, Verizon on avrebbe accettato di chiudere l’affare a quel prezzo”, ha detto Kevin Roe, analista di Roe Equity Research LLC. E non è certo difficile credergli, dal momento che, la Telco americana ha già pensato ad un possibile sconto da chiedere.
Yahoo: bene utile, ma diminuiscono i ricavi
Da Yahoo, invece, fanno sapere che la società si sta preparando per l’integrazione con Verizon. “Siamo convinti del valore di Yahoo e continuiamo a lavorare per l’integrazione con Verizon”, si legge in una nota diffusa dalla società tecnologica .
Nei giorni scorsi, intanto, sono stati pubblicati i dati dei ricavi. Yahoo ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 162,8 milioni di dollari (158,7 milioni di franchi), o 20 cent per azione, sopra le attese degli analisti. I ricavi, al netto delle commissioni pagate ai partner per il traffico web, sono calati del 14% a 857,7 milioni di dollari, mostrando il protrarsi delle dei problemi del motore di ricerca. Si tratta infatti del settimo calo in otto trimestri.