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Uber perde ma non sbanda nel primo trimestre da quotata

Uber registra un miliardo di dollari di perdita ma i ricavi risultano in rialzo del 20% a 3,1 miliardi di dollari. I risultati sono in linea con le attese. Si tratta della prima trimestrale sui conti dopo la quotazione in Borsa all'inizio del mese

Bene per ora. Ieri Uber ha riportato gli utili per la prima volta dal suo debutto sul mercato pubblico all’inizio di questo mese. A fronte di una perdita di 1 miliardo di dollari ((2,26 dollari per azione) nel primo trimestre del 2019, la società di taxi-sharing ha registrato ricavi a 3,1 miliardi di dollari, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Segno che la società guidata da Dara Khosrowshahi ha una strada lunga e incerta in vista della redditività. Il titolo si è spostato a malapena con la pubblicazione del rapporto, ma è cresciuto di oltre il 3% durante la call con gli analisti. Ecco i dettagli

SU I RICAVI GIÙ IL REDDITO

Le entrate di Uber sono arrivate alla fascia più alta dell’intervallo atteso fornito in una documentazione non certificata in vista dell’Ipo. I 3,10 miliardi di dollari segnano inoltre un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando Uber ha registrato entrate per 2,58 miliardi di dollari. Non vale lo stesso per il reddito netto, in negativo rispetto al reddito netto di 3,75 miliardi di dollari nel primo trimestre dello scorso anno. Nel quarto trimestre, la perdita netta di Uber è stata di $ 887 milioni e le entrate sono state di $ 2,97 miliardi.

Nel frattempo, l’utile netto è stato molto inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: il primo e unico trimestre ad oggi in cui la piattaforma di ride-sharing di San Francisco abbia registrato un profitto, grazie alle vendite di operazioni internazionali.

OCCHIO A UTENTI E PRENOTAZIONI

Uber ha dichiarato che i suoi utenti attivi mensili sono saliti a 93 milioni a livello globale, da 91 milioni alla fine del quarto trimestre. Il core business di Uber, il servizio di passaggio, sta crescendo molto più lentamente rispetto ad altri segmenti della attività. Mentre i ricavi complessivi sono cresciuti del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i ricavi nel reparto corse sono cresciuti solo del 9%.

Uber ha registrato prenotazioni lorde per il trimestre di  14,65 miliardi di dollari, in crescita del 34% rispetto allo stesso periodo del 2018. Le prenotazioni lorde misurano il valore totale in dollari pagato per i suoi servizi, tra cui tasse, pedaggi escluse le mance.

TRAINA UBER EATS

Le entrate di Uber Eats (il servizio di consegne a domicilio) sono aumentate dell’89% rispetto all’anno scorso mentre le prenotazioni lorde sono cresciute del 108%.

IL COMMENTO DI KHOSROWSHAHI

“All’inizio di questo mese abbiamo compiuto l’importante passo per diventare un’azienda pubblica, e ora ci concentriamo sull’esecuzione della nostra strategia per diventare uno sportello unico per i trasporti e il commercio locali”, ha dichiarato il numero di Uber Dara Khosrowshahi in una nota. “Nel primo trimestre, l’impegno sulla nostra piattaforma è stato più alto che mai, con una media di 17 milioni di viaggi al giorno e un tasso di esecuzione delle prenotazioni lorde annualizzato di  59 miliardi di dollari”.

COME SE LA CAVA A WALL STREET

Tuttavia, la performance di Uber sul mercato pubblico è stata deludente. Gli investitori, anche gli esperti di Wall Street, avevano anticipato una prima capitalizzazione di mercato di 100 miliardi di dollari. Al contrario, Uber si trova attualmente a una valutazione di circa  67 miliardi di dollari, ovvero  5 miliardi di dollari in meno rispetto alla valutazione di  72 miliardi di dollari raggiunta con il suo ultimo finanziamento privato.

LE PROSSIME SFIDE PER RAGGIUNGERE LA REDDITIVITÀ

Non è finita qui. Le azioni Uber stanno scambiando a un prezzo al di sotto di oltre il 10% del suo prezzo Ipo di  45 dollari. Khosrowshahi dovrà convincere gli investitori che Uber può realizzare un profitto, dato il suo affidamento sugli incentivi dei piloti e sulla concorrenza in tutte le sue attività, dal core business del ride alla consegna del cibo alle merci.

LUCI E OMBRE COME IL RIVALE LYFT

Da parte sua, anche il principale concorrente di Uber Lyft negozia ben al di sotto del suo prezzo Ipo di 72 dollari per azione dopo l’ipo dello scorso 29 marzo. La capitalizzazione di mercato oggi è di circa 16 miliardi di dollari, o appena sopra la sua valutazione di Serie I da $ 15,1 miliardi. Lyft ha pubblicato il suo primo rapporto sui guadagni pochi giorni prima che Uber completasse la sua Ipo storica all’inizio di questo mese. La piattaforma di ride-hailing ha annunciato entrate quasi raddoppiate per il trimestre conclusosi a marzo, ma anche una perdita trimestrale di 1,1 miliardi di dollari. Non solo,  previsto anche un rallentamento della crescita per l’intero anno. I conti di Lyft hanno suonato come un campanello d’allarme per Uber.

COPRIRE LE PERIFERIE E AGGANGIARE I MILLENNIALS

Nel mercato degli Stati Uniti ormai maturo, dove se la gioca principalmente con Lyft, Khosrowshahi ha individuato due leve per la crescita: l’espansione delle corse in periferia e l’attenzione a un’onda generazionale, quella dei millennials che finora hanno mostrato scarso interesse per il possesso di automobili.

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