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Twitter non cresce perchè è difficile da utilizzare

Twitter lancia una pubblicità per spiegare cosa è e come funziona: la piattaforma non cresce perchè troppo complicata da utilizzare   Era il 21 marzo 2006 quando il co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, “cinguetta” per la prima volta, lanciando ufficialmente il social sulla rete. Sono passati ben 11 anni. 11 anni di successi e (soprattutto)…

Twitter lancia una pubblicità per spiegare cosa è e come funziona: la piattaforma non cresce perchè troppo complicata da utilizzare

 

Era il 21 marzo 2006 quando il co-fondatore di Twitter, Jack Dorsey, “cinguetta” per la prima volta, lanciando ufficialmente il social sulla rete. Sono passati ben 11 anni. 11 anni di successi e (soprattutto) di importanti fallimenti, di crolli in borsa e di una tentata vendita, mai avvenuta per mancanza di acquirenti e offerte.

I numeri di Twitter

vendita TwitterQualcosa sembra migliorare, negli ultimi tempi, ma nulla (ancora) che possa far pensare ad una vera e importante risalita. Nell’ultimo trimestre 2017, infatti. Twitter ha visto calare le perdite, ma gli utenti sono ancora troppo pochi (sopratutto se confrontati con quelli che registrano Facebook & Co.). “Nel trimestre abbiamo fatto progressi in tre aree chiave delle nostre attività, ovvero audience e coinvolgimento, fatturato e redditività”, ha commentato Jack Dorsey, amministratore delegato di Twitter.

Parlando di numeri, Twitter ha incrementato di 4 milioni gli utenti mensili, quattro volte il valore atteso dagli analisti, per una base totale di 330 milioni (Facebook ne conta più di 2 miliardi). Gli utenti giornalieri sono invece aumentati del 14% anno su anno, contro il +12% dei tre mesi precedenti.

Le perdite sono pari a 21,1 milioni di dollari, contro i 103 milioni di un anno fa, mentre il fatturato è calato del 4,2% a 590 milioni, contro i 616 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso. L’ebitda riportato è di 207 milioni, ovvero il 35% del fatturato totale, contro i 181 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Per il quarto trimestre, il management prevede un ebitda adjusted tra 220 e 240 milioni di dollari, sfidando l’attesa degli analisti che prevedono 197 milioni.

Perchè Twitter arranca?

Ma qual è il vero problema di Twitter? Il social è troppo difficile da utilizzare e in tanti, ancora, non riescono a comprendere il meccanismo della piattaforma di microblogging. Lo ha capito anche l’azienda, che dopo ben 10 anni ha lanciato una pubblicità per raccontare cos’è Twitter.

L’annuncio pubblicitario mostra un utente sconvolto, “Kenny G”, che cerca di creare un account, prima che il comico Romesh Ranganathan arrivi a parlargli del processo come fosse una specie di situazione di crisi. Insomma, la pubblicitò vuole essere un promemoria che, a più di un decennio dopo il lancio, Twitter sta ancora cercando di spiegare che cosa è.

“Non so cosa fare”, dice Kenny G nella pubblicità. “Non lo capisco.”

Non sei solo, Kenny G.Spiegare Twitter alle masse è stato un serio problema per la compagnia negli ultimi anni, che di conseguenza, ha visto rallentare la crescita degli utenti.

Twitter ha pubblicato altri annunci in passato per cercare di spiegare cos’è Twitter o come usarlo, ma erano molto più seri. Che questa sia la volta buona?

Un nuovo servizio in abbonamento per Twiiter

vendita twitter

Intanto, per risollevare i conti, Twitter starebbe pensando anche ad una versione a pagamento. Si chiamerebbe Tweetdeck e sarebbe destinato sopratutto ad aziende e professionisti. Ancora poco si sa sul nuovo servizio in abbondamento, dal momento che l’azienda starebbe ancora verificando la sostenibilità dell’idea. Twitter, per ora, sta conducendo un sondaggio tra alcuni utenti “per valutare l’interesse in una nuova versione più avanzata”, ha fatto sapere la portavoce Brielle Villablanca.

L’applicazione Tweetdeck fornisce un’interfaccia più personalizzabile, ed è stata acquisita da Twitter nel 2011. “Stiamo esplorando diversi modi per fare in modo che Tweetdeck diventi una cosa di irrinunciabile per i professionisti”, ha detto Villablanca.

 

Il crollo in Borsa

La crescita lenta, ovviamente, si è riflessa anche nell’andamento azionario. Quando il 7 novembre 2013 la società di San Francisco debuttò a Wall Street, ricordiamo, chiuse con un rialzo del 72% a un prezzo di quasi 45 dollari per azione. Il mese successivo il titolo tocco un massimo storico di 73,82 dollari. Ma da allora la compagnia ha perso circa l’80% del proprio valore in borsa, sceso da oltre 40 miliardi di dollari ad appena 12 miliardi di dollari.

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