Entro il 2022, le frequenze tv passeranno alla tecnologia DVB-T2. Alcuni apparecchi non funzioneranno più, se non con decoder
La nuova rivoluzione del digitale è alle porte: per la tv del domani, tutti gli italiani il primo luglio del 2022. L’Articolo 89 della Legge di Bilancio, in cui si spiegano appunto ‘Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G’, definisce il recepimento del Piano della Commissione Europea sul 5G: serve posto nelle frequenze per la nuova modalità per la telefonia mobile, e per liberarle le tv dovranno passare al DVB-T2 che appunto permette la trasmissione dei canali in meno spazio.
L’iter verso il passaggio al DVB-T2

Definito il tutto, ci sarà un periodo transitorio (dal primo gennaio 2020 al 30 giugno 2022) , per il passaggio da una tecnologia all’altra.
Cosa cambia per gli utenti?
Facciamo attenzione. La seconda era del digitale interesserà anche gli utenti, che non solo vedranno una nuova numerazione sul telecomando, ma dovranno adattare anche i propri apparecchi televisivi ai nuovi standard.
Il Governo, proprio con questo obiettivo, ha messo sul piatto 100 milioni di euro entro il 2022 come contributo alle famiglie per l’adeguamento delle tv in vista dello switch off.
Quali Tv funzioneranno ancora?
Tutti, ma con decoder. Proviamo a capire meglio. Tutti i televisori acquistati dal 1 luglio 2016, data in cui tutti i televisori venduti dai produttori ai negozianti devono avere un sintonizzatore per ricevere programmi in tecnologia DVB-T2, con tutte le relative codifiche approvate dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni, dovrebbero tranquillamente funzionare.
Se il televisore è stato acquistato prima del 1° luglio 2016, è molto probabile che da luglio 2022 non funzioni più, se non con un decoder a parte.
Maggiore qualità
La buona notizia è che il passaggio al digitale terrestre permetterà un aumento della qualità visiva e sonora, oltre a più contenuti in alta e altissima definizione.






