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Equo Compenso

Tutte le mazzate tra Facebook e Antitrust Usa su Whatsapp e Instagram

La Federal Trade Commission statunitense e 48 Stati Usa hanno lanciato due cause antitrust contro Facebook, accusata di pratiche anticoncorrenziali. Tutti i dettagli sull'offensiva e sulla reazione di Facebook

 

Gli Stati Uniti vogliono spacchettare Facebook.

Ieri la Federal Trade Commission degli Stati Uniti e gli avvocati generali di 46 stati guidati dalla procuratrice di New York, Letitia James, hanno intentato un paio di azioni legali contro il colosso tecnologico di Mark Zuckerberg.

Nel mirino dell’offensiva legale c’è l’acquisizione di Instagram e di WhatsApp da parte di Facebook.

Con Google che sta già affrontando una causa antitrust da parte del Dipartimento di Giustizia e dei procuratori generali dello stato, il caso Facebook è un altro importante test del potere del governo di controllare i giganti di Internet.

Le due azioni antitrust potrebbero costringere Facebook a vendere WhatsApp e Instagram nel risultato più estremo.

Tutti i dettagli.

L’ACCUSA ANTITRUST A FACEBOOK

La Federal Trade Commission e 48 procuratori generali statali e territoriali, in due azioni legali parallele presentate al tribunale federale, hanno accusato Facebook di abuso di posizione dominante nel mercato digitale e di comportamenti anticoncorrenziali.

Il colosso di Menlo Park avrebbe mantenuto un monopolio illegale sostenuto in particolare dall’acquisto nel 2012 di Instagram per 1 miliardo di dollari e dall’acquisizione nel 2014 di WhatsApp da 19 miliardi di dollari.

Secondo l’accusa, dopo aver consentito l’accesso aperto alla sua piattaforma, Facebook ha iniziato a bloccare l’accesso ai siti che l’azienda considerava minacce competitive.

Non solo, la posizione di Facebook come monopolio illegale avrebbe portato a una riduzione della privacy per gli utenti che non hanno altre opzioni.

LA DIFESA DI FACEBOOK SU INSTAGRAM E WHATSAPP

“Instagram e WhatsApp sono diventati gli straordinari prodotti che sono perché Facebook ha investito miliardi di dollari, competenze e anni di innovazione per sviluppare nuove funzionalità e migliori esperienze per i milioni di persone che amano questi prodotti”.

“Il fatto più rilevante che la Commissione non menziona nella sua denuncia di 53 pagine è che ha autorizzato queste acquisizioni anni fa. Questa è storia revisionista. Le leggi antitrust esistono per proteggere i consumatori e promuovere l’innovazione non per punire le aziende di successo”. È il commento di Facebook, dopo le cause lanciate dall’Antitrust Usa e da 48 stati.

FACEBOOK: “IL GOVERNO VUOLE CAMBIARE LE REGOLE DEL GIOCO

“Ora il governo — prosegue nella nota Jennifer Newstead, Vice Presidente e General Counsel di Facebook — vuole cambiare le regole del gioco, lanciando uno spaventoso avvertimento alle imprese americane che nessuna vendita è mai definitiva. Le persone e le piccole imprese non scelgono di usare i servizi gratuiti e la pubblicità di Facebook perché devono, li usano perché le nostre app e i nostri servizi offrono un maggiore valore aggiunto. Difenderemo con forza la capacità delle persone di continuare a fare questa scelta”, conclude la società fondata da Mark Zuckerberg.

I PROGRAMMI DI ZUCKERBERG PER WHATSAPP

Ma perdere WhatsApp significherebbe perdere la possibilità di rivendicare una parte della spesa dei consumatori in mercati in crescita come India e Brasile, dove WhatsApp rivaleggia o supera Facebook in popolarità e si sta già affermando come un potente strumento di business. Come ha sottolineato Quartz.

Non va dimenticato inoltre che a inizio novembre WhatsApp ha ottenuto il via libera per lanciare il servizio di pagamenti in India. Con il sistema di pagamenti digitali tramite WhatsApp, Facebook sta cercando di facilitare più acquisti sulle sue app. In questo modo potrà sfruttare nuovi dati sui modelli di spesa degli utenti, aumentando la sua capacità di indirizzare la pubblicità.

“Instagram e Facebook sono la vetrina”, aveva spiegato Matt Idema, Chief Operating Officer di WhatsApp, in un’intervista a Bloomberg. “WhatsApp è il registratore di cassa”

L’ULTIMA ACQUISIZIONE KUSTOMER

In segno del valore che Facebook vede in WhatsApp, il gruppo di Menlo Park ha acquisito una nuova società poco prima dell’arrivo della causa antitrust a inizio del mese. Si tratta della startup di gestione delle relazioni con i clienti Kustomer. Facebook ha pagato quasi 1 miliardo di dollari per l’azienda, la cui esperienza probabilmente aumenterà la capacità di commercializzare WhatsApp come strumento di servizio clienti. Tutte queste mosse consentirebbero a Facebook di diversificare il suo modello di business, che attualmente trae praticamente tutte le sue entrate dagli annunci digitali.

LA PROSSIMA MOSSA

Tornando alle due azioni antitrust parallele intentante ieri contro il colosso social di Zuckeberg, la Federal Trade Commission, in particolare, sta cercando un’ingiunzione permanente presso il tribunale federale che potrebbe, tra le altre cose, richiedere alla società di disinvestire beni, tra cui Instagram e WhatsApp, smantellando di fatto Facebook come lo conosciamo.

I funzionari del governo dovranno dimostrare in tribunale che la presunta cattiva condotta dell’azienda ha portato a danni misurabili e reali ai consumatori o alla concorrenza, ha affermato alla Cnn Hal Singer, economista ed esperto di antitrust presso l’Istituto di politica pubblica della George Washington University.

Come ha precisato Axios, Facebook dovrà decidere se chiedere l’archiviazione delle cause o se intervenire per una lunga battaglia giudiziaria.

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