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Tower Semiconductor

Tutte le gioie di Intel (e la figuraccia di Bruxelles)

Il tribunale Ue ha annullato una multa record di 1 miliardo di euro inflitta nel 2009 dall'antitrust europeo a Intel per abuso di posizione dominante

 

Niente maxi multa per Intel. La multinazionale statunitense dei processori ha vinto il ricorso in appello contro una decisione antitrust dell’Ue del 2009.

Il Tribunale dell’Ue ha accolto il riscorso di Intel e annullato la multa da 1 miliardo di euro inflittale dalla Commissione per abuso di posizione dominante. L’accusa dell’esecutivo Ue alla società di aver messo in atto una strategia volta a estromettere i competitor nel mercato dei processori si sarebbe basata su un’analisi incompleta.

Il colosso americano, con sede a Santa Clara, ha ottenuto una vittoria storica contro l’Antitrust europeo. “All’epoca, una tale multa di dieci cifre era sia un messaggio forte che un record (da allora battuto tre volte da Google)” commenta Les Echos.

Sempre ieri, Intel ha riportato i risultati del quarto trimestre del 2021 — migliori del previsto— oltre a quelli dell’intero anno.

La scorsa settimana, Intel ha annunciato che stava investendo 20 miliardi di dollari per due fabbriche di chip in Ohio. Il progetto potrebbe diventare il più grande complesso di produzione di chip del mondo.

Cosa ne sarà invece dei piani della società di aprire delle fabbriche di semiconduttori in Germania e in Italia?

Tutti i dettagli.

NIENTE MULTA PER INTEL

Intel non dovrà pagare la multa da 1 miliardo di euro comminata da Bruxelles.  Il Tribunale Ue, il secondo più alto tribunale in Europa, ha annullato parzialmente la decisione della Commissione.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE UE

Secondo i giudici di Lussemburgo l’analisi della Commissione è risultata “incompleta”. Inoltre, “non permette di dimostrare in modo giuridicamente sufficiente che gli sconti controversi erano in grado o idonei ad avere effetti anticoncorrenziali”.

DISPUTA DECENNALE

Il caso risale al 2009, quando Bruxelles decise di multare Intel per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato mondiale dei processori x86. All’epoca il produttore di microprocessori Usa deteneva il 70% del mercato europeo.

Secondo l’Antitrust europeo il chipmaker ha messo in atto una strategia volta a estromettere dal mercato i suoi concorrenti (Amd in particolare) nel periodo tra l’ottobre 2002 e il 2007.

Per la Commissione il produttore offriva sconti ai produttori di apparecchiature per computer Dell, Hewlett-Packard Co, NEC e Lenovo, a condizione che acquistassero da Intel quasi tutti i loro processori x86.

LA REAZIONE DELLA RESPONSABILE DELLA CONCORRENZA UE VESTAGER

“‘È passato più di un decennio da quando la Commissione ha preso il caso” ha detto la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, commentando la decisione del Tribunale. “Dovremo leggere nel dettaglio che cosa possiamo imparare dalla Corte di giustizia europea”, “quale sia il bilanciamento tra quello che vogliamo e il fatto che abbiamo perso”, per “definire come reagiremo”. “Ci vorrà un po’ di tempo” ha concluso Vestager.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

“La sentenza complicherà il compito dell’autorità per la concorrenza”, ha affermato a Reuters Assimakis Komninos, partner dello studio legale White & Case.

“Questa è un’enorme vittoria per Intel. Stabilisce un livello più alto per la Commissione nel portare casi di posizione dominante. Dovrà eseguire un’analisi basata sugli effetti per ciascun caso. Ciò avrà un impatto su tutte le aziende”, ha sottolineato Komninos.

L’ANNO RECORD DI INTEL

Oltre alla multa scampata, Intel ha altro ancora per festeggiare. La multinazionale americana dei microprocessori ha chiuso infatti un anno da record.

Intel ha registrato ricavi record nel 2021 beneficiando della forte domanda mondiale di chip che ha provocato un collo di bottiglia nell’offerta. I ricavi di hanno raggiunto i 79 miliardi di dollari, al di sopra delle previsioni dell’azienda, e nel solo quarto trimestre sono saliti a 20,5 miliardi (+3%).

Tuttavia, il gruppo registra un utile in calo del 21% a 4,6 miliardi di dollari in conseguenza dei forti investimenti realizzati per colmare i ritardi nella produzione.

GLI INVESTIMENTI NEL CAMPO DEI SEMICONDUTTORI

Infine, non mancano i grandi progetti.

La scorsa settimana Intel ha annunciato che prevede di costruire un complesso per la produzione di chip in Ohio che potrebbe ospitare fino a otto fabbriche di chip. Secondo la società, la produzione dovrebbe iniziare nel 2025. Intel ha affermato che investirà almeno 20 miliardi di dollari per ottenere i primi due fabbriche in funzione.

L’investimento in Ohio segue i piani annunciati lo scorso anno di investire 20 miliardi di dollari per espandere una struttura esistente in Arizona.

Che ne sarà quindi dell’interesse per una fabbrica di chip in Europa?

E LA FABBRICA DI CHIP IN EUROPA?

A settembre 2021 la società aveva dichiarato che potrebbe investire fino a 95 miliardi di dollari in Europa nel prossimo decennio e annunciare l’ubicazione di due nuovi importanti impianti europei di fabbricazione di chip entro la fine del 2021. (Qui l’approfondimento di Startmag su Intel impacchetterà in Italia i chip che produrrà in Germania?).

Nonostante non abbia rispettato tale scadenza, la scorsa settimana il ceo Patrick Gelsinger ha dichiarato a Reuters che i piani di fabbrica europei erano ancora in programma. Gelsinger ha affermato che Intel avrebbe annunciato i siti di produzione scelti in Europa nei prossimi mesi.

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