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Chip, tutti i maxi-piani (e i maxi-aiuti) di Tsmc in Giappone

Tsmc costruirà una seconda fabbrica in Giappone dedicata ai microchip avanzati, da 6 nanometri. In cambio, riceverà da Tokyo un sussidio da 900 miliardi di yen. Tutti i dettagli.

La compagnia taiwanese TSMC, la più grande azienda produttrice di semiconduttori al mondo, ha intenzione di produrre microchip da sei nanometri al suo secondo stabilimento in Giappone, attualmente in costruzione.

I SUSSIDI DEL GIAPPONE A TSMC

Lo scrive il Nikkei Asia, facendo riferimento alla nuova struttura che sorgerà a Kumamoto, nel sud-ovest del Giappone, e che richiederà un investimento di 2000 miliardi di yen (13,3 miliardi di dollari). Il governo giapponese, attraverso il ministero dell’Economia, del commercio e dell’industria parteciperà allo sforzo economico con una somma di circa 900 miliardi di yen.

L’IMPORTANZA DEI NANOMETRI

Quelli da sei nanometri di TSMC saranno i chip più sofisticati realizzati in Giappone, che al momento non è in grado di produrne più piccoli di quaranta nanometri. Più basso è il numero dei nanometri, infatti, e più avanzato è il semiconduttore. I microchip avanzati sono richiesti dai sistemi 5G e dalle applicazioni di intelligenza artificiale. In patria, a Taiwan, TSMC produce microchip da tre nanometri.

COSA FARÀ TSMC A KUMAMOTO

I sussidi alla fabbrica di TSMC e all’intera industria dei semiconduttori, cruciali per l’avanzamento delle tecnologie digitali, rientrano in un più ampio pacchetto di stimolo economico che il governo giapponese dovrebbe concludere entro la fine di ottobre. Il ministero dell’Economia – un organo storicamente molto influente nella pianificazione industriale giapponese – ha richiesto 3350 miliardi di yen per il bilancio suppletivo di quest’anno fiscale.

TSMC ha iniziato a costruire il suo primo stabilimento a Kumamoto nell’aprile 2022; i lavori per la seconda fabbrica, invece, dovrebbero partire l’estate prossima e l’avvio della produzione di massa – 60.000 unità al mese – è previsto per il 2027. La società realizzerà chip logici da sei e dodici nanometri, destinati alle aziende tecnologiche come Sony e non solo.

Il primo impianto di Kumamoto, meno sofisticato, sarà dedicato alla manifattura di dispositivi da dodici e ventotto nanometri, con un investimento di circa 1200 miliardi di yen.

GLI ALTRI SUSSIDI: INTEL, SONY E NON SOLO

Il ministero dell’Economia ha intenzione di destinare ulteriori 590 miliardi di yen a Rapidus, un’azienda giapponese, che punta alla produzione di semiconduttori all’avanguardia nel 2027. Finora, il governo ha fornito a Rapidus 330 miliardi.

Tra le aziende di semiconduttori sussidiate da Tokyo c’è anche la statunitense Intel, uno dei colossi del settore, che riceverà 50 miliardi per la ricerca e lo sviluppo di processi di assemblaggio e confezionamento di microchip.

Sony, giapponese – che fornisce, tra le altre cose, sensori di immagine per gli iPhone di Apple – otterrà invece aiuti da 310 miliardi.

Negli ultimi due anni il governo giapponese ha fornito incentivi agli investimenti per oltre 2000 miliardi di yen. Anche gli Stati Uniti e l’Unione europea, interessati a “contare di più” nell’industria globale dei chip, hanno elaborato dei programmi di sussidi, rispettivamente da 52,7 miliardi di dollari e 43 miliardi di euro.

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