Pronto al lancio il satellite Sentinel 1C, parte del programma di monitoraggio ambientale Copernicus di Commissione europea e Agenzia spaziale europea (Esa).
Terzo satellite della famiglia delle Sentinelle della Terra, Sentinel-1C lascerà il prossimo 7 ottobre gli stabilimenti di Cannes di Thales Alenia Space, la jv tra la francese Thales (67%) e l’italiana Leonardo (33%, dove il satellite ha terminato gli ultimi test, per raggiungere la base di lancio nella Guyana Francese.
La nuova sentinella della Terra fornirà immagini radar essenziali per un’ampia gamma di applicazioni scientifiche volte a proteggere il nostro pianeta. C’è grande attesa per Sentinel 1C: l’Esa ha spento il predecessore Sentinel-1B il cui ultimo segnale prima della disattivazione è arrivato il 12 settembre 2024. Adesso, quindi, il satellite non può più essere controllato e si prevede che il suo rientro nell’atmosfera terrestre, che sarà attentamente monitorato, avverrà tra circa 25 anni.
Il lancio di Sentinel 1C dalla base di Kourou è programmato a bordo di Vega C (la versione aggiornata del lanciatore europeo Vega realizzato da Avio negli stabilimenti italiani di Colleferro), la finestra di lancio si aprirà il 27 novembre. Una volta in orbita, Sentinel 1C garantirà la continuità dei dati per i servizi e le applicazioni Sentinel. Sarà poi affiancato in orbita dal gemello Sentinel-1D, attualmente in fase di collaudo presso la sede di Thales Alenia Space a Cannes, il cui lancio è previsto per il 2025.
Tutti i dettagli.
PARTE DEL PROGRAMMA EUROPEO COPERNICUS
Il programma Copernicus comprende 12 famiglie di satelliti che sorvegliano la Terra, la sua atmosfera, la topografia, i mari, i laghi, gli oceani e le regioni polari. Copernicus comprende anche missioni di climatologia e programmi di misurazione delle emissioni di CO2 indotte dall’uomo o di supporto a nuove applicazioni per promuovere l’agricoltura sostenibile e la biodiversità.
La Commissione europea dirige e coordina questo programma, per migliorare la gestione dell’ambiente. L’Esa è responsabile della componente spaziale, responsabile dello sviluppo della famiglia dei satelliti Sentinelle per conto dell’Unione europea e della garanzia del flusso di dati per i servizi Copernicus.
SENTINELLE PER MONITORAGGIO DEL PIANETA
Quindi i satelliti Sentinel-1 sono parte integrante di Copernicus. Le immagini fornite dalle Sentinelle sono utili per vari ambiti: dal monitoraggio delle variazioni della copertura dei ghiacci polari e dell’ambiente artico al rilevamento di frane, alla mappatura delle foreste, al monitoraggio delle risorse idriche e dell’uso del suolo, a supporto dei soccorritori nelle emergenze e delle squadre di ricerca e salvataggio in caso di disastri naturali.
Inoltre, i satelliti consentono una mappatura precisa con risoluzioni fino a 5 metri e una copertura fino a 400 chilometri.
LE AZIENDE COINVOLTE NEL PROGRAMMA DELL’ESA
La realizzazione delle Sentinelle è a capo delle principali aziende europee: l’azienda franco-italiana Thales Alenia Space ha realizzato Sentinel-1 e Sentinel-3, mentre alla tedesca Astrium è stato affidato Sentinel-2. Le tre coppie di satelliti sono state lanciate tra il 2014 e il 2018 e sono operative.
IL RUOLO DI THALES ALENIA SPACE NELLA MISSIONE SENTINEL-1
“Con grande piacere abbiamo accolto Simonetta Cheli, Direttore per l’Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea e altri rappresentanti dell’Esa, partner industriali, insieme ai nostri team di Thales Alenia Space, che hanno dato il massimo impegno e le loro competenze per questo programma di punta dell’Europa” ha dichiarato Giampiero Di Paolo, ad di Thales Alenia Space.
In qualità di prime contractor, Tas è responsabile della progettazione, dello sviluppo, dell’integrazione e del collaudo dei satelliti. L’azienda fornisce inoltre tecnologie di base come i moduli di trasmissione/ricezione (T/R) e l’elettronica front-end per il radar ad apertura sintetica (SAR) in banda C, la gestione avanzata dei dati, i sottosistemi di trasmissione e il computer di bordo.
Leonardo invece a Nerviano (Milano) ha realizzato le unità di potenza e a Campi Bisenzio (Firenze) i sensori d’assetto che permettono di seguire con precisione i movimenti del satellite e di tenerlo sulla rotta prestabilita.