Ferrovie dello Stato sta sperimentando la copertura satellitare a bordo dei treni dell’alta velocità con Starlink, il servizio di Internet satellitare della società di Elon Musk.
La conferma arriva direttamente dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. “È vero che una delle mie prime richieste ai vertici di Ferrovie dello Stato era quello di rendere possibile il lavoro e la connessione durante l’intera tratta dell’Alta velocità. È vero che Ferrovie dello Stato, in totale autonomia, ha scelto due soggetti con cui sta sperimentando la copertura satellitare: uno dei due è Starlink, ma non perché glielo abbia chiesto io, ma perché è uno dei pochissimi soggetti in grado di garantire questo servizio” ha affermato Salvini, intervenendo nel corso del Festival dell’Economia di Trento.
Intanto langue l’intesa globale tra l’Italia e Starlink, la divisione per la connettività satellitare di SpaceX, per le comunicazioni governative sicure – in un potenziale accordo da 1,5 miliardi di euro – come lamentato la scorsa settimana dall’advisor di SpaceX e Starlink in Italia, Andrea Stroppa, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa. Secondo Stroppa la colpa è sia tutto fermo da almeno sei mesi o più a causa del titolare del Mimit, Adolfo Urso fautore del progetto per una costellazione satellitare a bassa orbita nazionale entro cinque anni per uso governativo militare senza l’aiuto di Starlink e SpaceX.
Eppure qualcosa, o meglio qualcuno, si muove nel nostro paese. “Ma non è solo il ministero dei Trasporti a muoversi autonomamente” evidenzia La Stampa. “Lo stanno facendo anche la Difesa e gli Esteri, che mesi fa, come raccontato dalla Stampa, avevano avviato esperimenti pilota su alcune navi militari e alcune ambasciate italiane (tra cui Libano e Bangladesh)” aggiunge il quotidiano torinese.
Tutti i dettagli.
BASTA INTERRUZIONI DELLA CONNETTIVITÀ SULL’ALTA VELOCITÀ
D’ora in avanti la connessione Wi-Fi potrebbe restare stabile grazie al servizio Starlink a bordo di un Frecciarossa ad alta velocità – come la tratta Milano-Roma per esempio, caratterizzata da continue gallerie che non consentono una “telefonata che vada in porto” da vent’anni come lamentato dal direttore del Sole 24 Ore -.
In base a quanto scrive La Stampa, il sistema consiste nel posizionare le famose ‘tavolette’ sui tetti dei vagoni e lungo le stazioni, anche di quelle che solitamente non sono raggiunte dalle connessioni tradizionali. Per questo si cerca la connessione di tipo satellitare, da tradurre poi in connettività wi-fi.
LE PAROLE DEL MINISTRO SALVINI
È vero dunque che Ferrovie dello Stato ha siglato un accordo con Starlink di Elon Musk?
Si tratta di “una sperimentazione di due settimane con due soggetti, già operativa e in caso di esito positivo, sarei favorevole se si arrivasse a un accordo” ha detto il titolare del Mit e leader leghista, nel corso del Festival dell’Economia di Trento. “Una – ha aggiunto – delle mie prime richieste ai vertici di Fs, vecchi e nuovi, era di rendere possibile la connessione durante l’intera tratta dell’Alta velocità tra Milano e Roma.
Riguardo alle polemiche avanzate dall’opposizione che lamenta la cessione della sovranità digitale al magnate americano, Salvini spiega che “Leggevo che alcuni parlamentari del Pd mi accusano di fare dei regali a Elon Musk: se Musk si aspetta che a fargli dei regali sia Salvini, è messo male, Al massimo può essere il contrario. Il mio interesse è garantire a chi viaggia sulle linea dell’Alta velocità la connessione. Se la sperimentazione andrà a buon fine, sarò il primo sostenitore di un accordo con Starlink”.
LA CONFERMA DI FS SULLA SPERIMENTAZIONE DEL WI-FI CON STARLINK
Dopo le parole del ministro dei Trasporti arriva anche la conferma della società ferroviaria guidata da Stefano Donnarumma.
“Il Gruppo sta investendo in progetti di potenziamento della connettività a bordo dei treni – fanno sapere all’Ansa fonti di Fs – e ha l’obiettivo di migliorare l’esperienza complessiva di viaggio dei passeggeri”.”Tra i fornitori ai quali il Gruppo affida il servizio di wi-fi a bordo treno figura l’azienda Icomera che ha integrato Starlink nei propri sistemi. Sono in fase di valutazione e analisi eventuali sperimentazioni che possano coinvolgere anche i satelliti Starlink per progetti delle società del Gruppo”.
IL PLAUSO DI ANDREA STROPPA
Non risparmia giubilo ed entusiasmo Andrea Stroppa, il già citato principale collaboratore di Elon Musk in Italia, che condivide sulla piattaforma X il post del ministro leghista con cui ha annunciato la connessione satellitare sui treni ad alta velocità.
Una delle mie prime richieste ai vertici di Ferrovie dello Stato era rendere possibile la connessione durante l’intera tratta dell’Alta velocità. Fs, in totale autonomia, ha scelto due soggetti, con cui sta sperimentando la copertura satellitare.
Garantire una connessione… pic.twitter.com/g2AqpK4I7j
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 25, 2025
NON SOLO FS CON STARLINK, INTANTO PER GLI AEREI MILITARI
In realtà, il ministro Salvini non è l’unico che ha sostenuto il servizio di Elon Musk per la connettività delle infrastrutture italiane, non solo quelle ferroviarie.
Sempre Andrea Stroppa ha ricordato la scorsa settimana che a sostenere l’eventuale collaborazione con SpaceX, ci ha pensato addirittura la Difesa che negli ultimi tempi ha fatto presente che sarebbe saggio sia puntare sulla infrastruttura satellitare europea per la connettività in via di costruzione (Iris2) sia definire accordi con Starlink, dal momento che le due opzioni non si escludono.
“Devo dire che, in questi mesi, mi hanno colpito le dichiarazioni di diversi ministri come Guido Crosetto e i vertici della Difesa come il generale dell’Aeronautica Goretti che, pubblicamente, hanno spiegato la necessità e l’urgenza di dotarsi di questa tecnologia guardando ai dati di fatto e lasciando da parte le polemiche. È un tema molto caro anche alla Marina Militare e agli Esteri”, ha precisato Stroppa a La Stampa.
“Anche perché i più alti vertici militari– su tutti il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Luca Goretti – spingono per avere una soluzione ponte, a loro avviso necessaria perché prima di tre-cinque anni non si riuscirà a offrire una tecnologia alternativa marcata Europa, conveniente quanto la rete di Musk” rileva ancora il quotidiano torinese.
Secondo quanto anticipato da La Stampa, infatti, si lavora per attrezzare navi e aerei militari e si pensa anche a una sperimentazione sugli F-35, ovvero i caccia di quinta generazione realizzati dall’americana Lockheed Martin acquistati dall’Italia per Aeronautica e Marina.
https://twitter.com/andst7/status/1926631382740074538
LA RESISTENZA DI PARTE DEL GOVERNO MELONI A UN ACCORDO GLOBALE CON SPACEX
Proprio il ministro della Difesa Crosetto aveva dichiarato a inizio anno che al momento la società aerospaziale di Elon Musk è “un operatore che riunisce i requisiti e possiede capacità necessarie per servire servizi in parola ma questo non esclude che un paese sovrano e tecnologicamente avanzato come il nostro possa gestire l’instradamento la cifratura dei suoi dati gentili utilizzati apparati e tecnologie proprietarie a ulteriore tutela degli interessi nazionali”. Compito quest’ultimo che spetterebbe a Leonardo, colosso della difesa nazionale che ha già dato la sua disponibilità a “crittare e proteggere i segnali che vengono trasmessi” in caso di accordo con Starlink.
Dunque cosa – o meglio chi – blocca l’ingresso di Starlink in Italia? Andrea Stroppa non ha dubbi e “fa nomi e cognomi” cogliendo l’occasione dell’intervista a La Stampa della scorsa settimana.
Come già detto, secondo l’advisor della società aerospaziale di Musk chi sta facendo resistenza alla possibile collaborazione tra Starlink e l’Italia è il ministro Adolfo Urso, titolare del Mimit. Il ministro dello Sviluppo economico punta per l’Italia a una propria costellazione satellitare a bassa orbita entro cinque anni per uso governativo militare, senza la necessità di una soluzione ponte come Starlink di SpaceX.
LA PROPOSTA DEL DIRETTORE DEL SOLE 24 ORE RIGUARDO FS (CON STARLINK O MENO)
Infine, tornando alla sperimentazione in atto sui treni dell’alta velocità con servizio Starlink annunciata da Matteo Salvini al festival dell’Economia di Trento, nel corso della trasmissione Omnibus è intervenuto anche il direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini.
“Io devo dirvi la verità, non ho particolari simpatie per Musk, anzi, questo aspetto di sregolatezza, questi suoi comportamenti un po’ sopra le righe non mi sono molto simpatici” ha premesso il direttore del quotidiano confindustriale. Tuttavia, dal momento che ormai “è impossibile fare delle telefonate, lavorare, quando si è a bordo dei treni dell’Alta Velocità in Italia” Tamburini ha avanzato una proposta.
“Da vent’anni a ogni amministratore delegato delle Ferrovie io lo vado a trovare e gli dico, non è possibile, siamo in un paese avanzato, una delle principali potenze del mondo, e non si riesce a fare una telefonata che vada in porto sulla Milano Roma? Ma dai, è uno scandalo”, ha proseguito Tamburini. “Mi dicono – parola di amministratore delegato – entro 2 3 mesi, al massimo quattro, il problema sarà risolto e io gli rispondo pronto a fare l’apertura del giornale festeggiando la soluzione trovata”.
Dunque il direttore l’ha detto: pronto a offrire la prima pagina del Sole 24 Ore alla compagnia ferroviaria quando riuscirà a garantire la connessione a bordo, con o senza Starlink di Musk.