È difficile restare ottimisti avendo sott’occhio i risultati economici dei principali marchi tedeschi. Mentre Audi, alle prese con la chiusura del suo stabilimento di Bruxelles, tra giugno e settembre ha realizzato un utile operativo irrisorio di appena 106 milioni, vale a dire il 91% in meno rispetto a 1,18 miliardi dello stesso periodo del 2023 (certificando la crisi nerissima in cui brancola Volkswagen), l’utile operativo del gruppo Bmw è crollato del 61% a 1,7 miliardi. E le premesse per Mercedes non sembrano migliori.
SINGHIOZZANO I MOTORI DI BMW, MINI E ROLLS-ROYCE
Certo, si dirà che i numeri di Bmw, rispetto a quelli di Audi, sono leggermente migliori. Non tanto. Bisogna infatti considerare che sotto l’egida Bmw si raccolgono anche i marchi britannici Mini e Rolls-Royce. Quei risultati, insomma, sono frutto di un trittico.
Il terzetto a guida tedesca deve fare i conti con un calo delle vendite trimestrali del 13% a 540.881 vetture (sempre considerando il totale tra Bmw, Mini e Rolls-Royce) e una contrazione del fatturato del 16% a 32,4 miliardi. In totale da gennaio a settembre sono state vendute 1.754.157 automobili contro il dato precedente registrato lo scorso anno pari a 1.836.563 unità (una contrazione del -4.5%).
LA CRISI DEL GRUPPO IN NUMERI
Mentre l’utile operativo sprofonda di ben 61 punti percentuali a 1,7 miliardi i profitti crollano dell’84% a 476 milioni. Le sole attività Automotive hanno visto i ricavi scendere del 13,2% a 27,85 miliardi e l’utile operativo del 79,8% a 634 milioni, per un margine diminuito dal 9,8% al 2,3%.
Con poco più di mezzo milione di auto immatricolate l’aumento dell’inventario ha fatto il resto: i flussi di cassa sono risultati negativi per 2,48 miliardi, a fronte del dato positivo per 2,62 miliardi dell’anno scorso.