Bisogna tornare al 2016 per spolverare la notizia di acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft. Una acquisizione monstre, anche apparentemente fuori da ogni logica, visto che il colosso di Redmond per non farsi dire di no mise sul piatto 26.2 miliardi di dollari, 26 volte l’Ebitda dell’epoca. Non era certo la prima volta che Microsoft (che proprio in questi giorni sta finalizzando in campo gaming l’acquisizione di Activision Blizzard per circa 70 miliardi di dollari) se ne veniva fuori con operazioni eclatanti e apparentemente insensate: prima di allora, per esempio, aveva già acquisito Skype, una società all’epoca in perdita netta (di 7 milioni) sborsando 8,5 miliardi di dollari, pari a 32 volte l’Ebitda. La storia, specie negli anni della pandemia, ha dimostrato la lungimiranza dell’operazione Skype, che si è rivelata una delle acquisizioni più azzeccate e remunerative nella storia di Microsoft. Ma per LinkedIn si può dire lo stesso?
LICENZIAMENTI IN LINKEDIN
LinkedIn, il social network che serve a fare incontrare domanda e offerta nel mercato del lavoro, nella prima metà del 2023 aveva già mandato a casa 716 dipendenti in vista di una imponente ristrutturazione che ha comportato anche la graduale eliminazione della sua app di lavoro incentrata sulla Cina.
“Con la maggiore fluttuazione del mercato e della domanda dei clienti e per servire in modo più efficace i mercati emergenti e in crescita, stiamo ampliando l’uso dei fornitori”, aveva spiegato in quell’occasione il Ceo, Ryan Roslansky, affermando che il taglio di ruoli nei team di vendita, operativi e di supporto era finalizzato a ottimizzare le operazioni dell’azienda.
E adesso in LinkedIn sembrano essere pronti per procedere col secondo round di licenziamenti: più di 660 dipendenti, il tutto – si legge sulla stampa estera – mentre la società è alle prese con un rallentamento del proprio piano di assunzioni. I tagli, per quanto di una certa rilevanza, al momento rappresentano tra il 2,5% e il 3 del totale della forza lavoro del gruppo che comprende 20mila dipendenti.
I LICENZIAMENTI IN MICROSOFT…
La ristrutturazione del social network non deve sorprendere, dato che la controllante, Microsoft, ha annunciato per quest’anno oltre diecimila esuberi per risparmiare 1,2 miliardi di dollari.
…E NON SOLO, SOFFRE SOPRATTUTTO IL SETTORE DEL DIVERTIMENTO
Ed è in buona compagnia considerando per esempio i circa 30mila dipendenti licenziati da Amazon o i 7000 lavoratori su 220mila lasciati a casa da Disney, nell’anno del suo centenario, per risparmiare qualcosa come 5,5 miliardi di dollari. La casa di Topolino nel 2022 ha fatturato quasi 83000 milioni di dollari, ma ha messo in cassa il 75% in meno rispetto a 5 anni prima, “appena” 3.145 milioni.
I LICENZIAMENTI NEI VIDEOGAME
E poi c’è l’intero settore videoludico che nel corso del 2023 ha visto oltre seimila licenziamenti in una ottantina di software house: Telltale Games, Keywords Studios, Twitch, Naughty Dog, Team17, Creative Assembly, Epic Games, Mediatonic, Maze Theory, Other Ocean Interactive, Blizzard Entertainment, Roblox, Crystal Dynamics, Beamdog, ProbablyMonsters, DoubleDown Interactive, Ascendant Studios, Visual Concepts, Rainbow Studios, VentureBeat, Gearbox Publishing, Romino Games, EastSide Games, Blackbird Interactive, BioWare, Vela Games, Imagendary Studios, Striking Distance Studios, Popcore, CD Projekt Red, Double Stallion Games, Product Madness TavroxGames, Daedalic Entertainment, Ludia, Niantic, Elodie Games, Wildseed Games, Scavengers Studio, The Game Band, Embracer Group, Inverse, Firemonkeys Studio, BonusXP Kabam Gwent team (CD Projekt Red,) Relic Entertainment, Deck Nine Games, Brace Yourself Games, The Molasses Flood (CD Projekt), Deviation Studios, Ubisoft, Final Strike Games, Crey Games, Plaion, Unity, Phoenix Labs, Waypoint (Vice), Ready at Dawn, Downpour Interactive, Bungie, Lightforge Games, Counterplay Games, Line Games Private Division, GameLoft, Survios, Big Run Studios, Nexon Games, West Mutant Arm Studios, Wicked Realm Games, InnoGames, EA, Hidden Leaf Games, HiRez Games, Meta, Riot Games, Bethesda Game Studios, The Coalition, 343 Studios, GameSpot, Giant Bomb e NetEase