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Dodge Musk Twitter Spacex

Ritorno al passato per Twitter, tolleranza zero per post violenti

Twitter implementa una politica aggiornata di "tolleranza zero" sui discorsi violenti. La nuova policy arriva anche in un momento in cui la piattaforma ha meno personale per esaminare potenziali violazioni, a seguito di ondate di licenziamenti sotto il nuovo proprietario Elon Musk

 

Stretta di Twitter contro il linguaggio violento.

Mercoledì la società di micro blogging con sede a San Francisco ha annunciato una nuova politica che vieta i “discorsi violenti” sulla sua piattaforma, sebbene le regole sembrino molto simili alle linee guida contro le minacce violente che la piattaforma aveva prima che Elon Musk ne prendesse il controllo.

Tra gli aggiornamenti, Twitter ha introdotto nuovi divieti sui post che includono non solo minacce fisiche a persone ma anche a edifici e strutture, sia private che pubbliche.

La mossa è un’inversione di tendenza rispetto a quello che l’attuale proprietario di Twitter, Elon Musk, aveva affermato in passato, ossia la volontà di rendere il social network un luogo per la libertà di espressione. Inoltre, ci si domanda come il team di Twitter riuscirà a far fronte alla nuove norme visto che, dallo scorso ottobre, l’organico risulta depotenziato (da 7.500 a meno di 2.000 dipendenti), seppur gran parte del sistema di monitoraggio del social sia informatizzato e basato su controlli automatici.

Tutti i dettagli.

LE NUOVE REGOLE DI TWITTER SU CONTENUTI E LINGUAGGI VIOLENTI

Il 1 marzo Twitter ha svelato una nuova politica sui discorsi violenti che amplia le restrizioni su alcuni tipi di minacce pronunciate sulla sua piattaforma, inclusi nuovi divieti sull’uso di un linguaggio in codice per incitare indirettamente alla violenza, nonché il divieto di augurare danno agli altri e di fare minacce dirette contro persone fisiche infrastruttura.

Il profilo ufficiale TwitterSafe scrive: “abbiamo apportato alcuni cambiamenti alla nostra policy sui contenuti e linguaggi violenti. Oggi vogliamo lanciare ufficialmente la nostra ‘Violent Speech Policy’, che proibisce le minacce e gli inviti alla violenza, la glorificazione di quest’ultima e l’incitazione alla forza bruta”. Nella sezione di domande e risposte del social network è apparso un nuovo box informativo che recita “non potrai minacciare di infliggere danni fisici ad altri, il che include (ma non si limita a) minacce di morte, tortura, molestie sessuali o altre forme di violenza su terzi. Ciò include anche la minaccia di danneggiare la casa o il rifugio di un civile o delle infrastrutture che sono vitali per le attività civili, economiche e quotidiane”.

IN VISTA DEL DIGITAL SERVICES ACT

Come nota Ap, la stretta contro i contenuti d’odio arriva mentre Twitter si prepara a conformarsi alle nuove regole dell’Unione europea che entreranno in vigore questo autunno. Le nuove regole, denominate Digital Services Act, richiedono alle aziende tecnologiche di sorvegliare meglio le loro piattaforme per il materiale che, ad esempio, promuove il terrorismo, gli abusi sessuali su minori, l’incitamento all’odio e le truffe commerciali.

RIUSCIRÀ LA PIATTAFORMA AD APPLICARE LE NUOVE REGOLE?

Infine, resta da vedere se la piattaforma riuscirà a far rispettare le nuove regole. Avendo perso la maggior parte della sua forza lavoro tra licenziamenti e dimissioni, non è chiaro se Twitter sarà in grado di supervisionare i contenuti degli utenti in base alle nuove politiche.

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