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Riconoscimento Facciale Clearview

Riconoscimento facciale, tutte le mosse di ClearView AI

Clearview AI, l’azienda che sviluppa il controverso software di riconoscimento facciale già utilizzato da Fbi e Dipartimento della Sicurezza negli Stati Uniti, ha annunciato di essere vicina a brevettare la tecnologia

 

Clearview AI remember?

La startup statunitense sta per ottenere un brevetto per la sua tecnologia di riconoscimento facciale negli Stati Uniti, secondo quanto rivela Politico.

Il software messo a punto da Clearview confronta l’immagine in un database di oltre 3 miliardi di foto pescate da Facebook, Youtube e da altri siti online. La società è balzata alle cronache a inizio 2020 dopo l’inchiesta del New York Times secondo cui le forze dell’ordine negli Stati Uniti – dalla polizia locale in Florida all’Fbi al dipartimento per la sicurezza interna – farebbero uso della sua “app” per il riconoscimento facciale.

I critici sono preoccupati che l’azienda stia brevettando una tecnologia invasiva. Clearview AI non può contare nemmeno sull’appoggio delle Big Tech. Facebook, LinkedIn, YouTube e Twitter hanno intimato alla società di smettere di raschiare le immagini dalle loro piattaforme tramite la tecnologia di riconoscimento facciale.

Secondo un’inchiesta di Buzzfeed, anche la Polizia di Stato italiana avrebbe scandagliato il database di Clearview Ai. (Qui l’approfondimento di Startmag su Riconoscimento facciale, la Polizia italiana ha usato Clearview?).

Tutti i dettagli.

CLEARVIEW PRONTA A BREVETTARE LA SUA TECNOLOGIA DI RICONOSCIMENTO FACCIALE

Politico riferisce che Clearview ha ricevuto un “avviso di concessione” dell’US Patent and Trademark Office (Uspto), l’Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti, che indica che i funzionari approveranno un deposito per il suo sistema. L’azienda deve solo pagare le spese amministrative per ottenere il brevetto.

COME FUNZIONA IL SUO SOFTWARE

Secondo quanto riferisce The Verge, la domanda di brevetto dell’azienda descrive in dettaglio l’uso di un “web crawler” (scavatore di Internet) per acquisire immagini. Si specifica inoltre che “le foto online associate all’account di una persona possono aiutare a creare ulteriori record di punti dati di riconoscimento facciale” che il suo algoritmo di apprendimento automatico può quindi utilizzare per trovare e identificare le corrispondenze.

IL PRIMO BREVETTO PER RICONOSCIMENTO FACCIALE

Si tratta del primo brevetto di riconoscimento facciale che coinvolge “dati Internet su larga scala”. È quanto sostiene Hoan Ton-That, ceo e fondatore di origine australiana di Clearview AI, in un’intervista a Politico.

SOLO CLIENTI GOVERNATIVI?

L’azienda vende il suo strumento a clienti governativi (comprese le forze dell’ordine).

Ton-That ha sostenuto che Clearview non ha intenzione di vendere a nessuno oltre ai clienti governativi e che era “importante” avere sistemi imparziali.

Come ricorda The Verge, l’anno scorso, la società ha affermato che oltre 2.400 agenzie di polizia, tra cui l’Fbi e il Department of Homeland Security, hanno utilizzato il suo software di riconoscimento facciale per identificare i sospetti. All’indomani delle rivolte al Campidoglio di gennaio, Clearview AI ha affermato che l’uso della sua tecnologia da parte delle forze dell’ordine è nettamente aumentato.

COSA AVEVA RIVELATO UN’INCHIESTA DI BUZZFEED

Secondo un’inchiesta di Buzzfeed dello scorso settembre, Dipartimenti di polizia, procure, ministeri e università di almeno 24 Paesi (25 con gli Stati Uniti) tra il 2018 e il 2020 avrebbero usato Clearview AI. Secondo i dati BuzzFeed, anche la Polizia Italiana avrebbe fatto uso del programma, svolgendo tra le 100 e le 500 ricerche. Gli agenti che usano Clearview possono scattare la foto a un sospetto o a una persona di interesse, caricarla sul programma e ricevere in pochi secondi possibili abbinamenti. L’anno scorso il Viminale ha confermato che la Polizia di Stato utilizza e gestisce il Sari Enterprise, sistema automatico di riconoscimento delle immagini. Dunque riconoscimento facciale per le nostre forze dell’ordine dal 2018 prodotto da azienda Made in Italy. (Qui l’approfondimento di Startmag).

LE CONSEGUENZE DEL BREVETTO

Tornando alla concessione del brevetto, c’è la preoccupazione che l’Uspto stia effettivamente benedicendo la tecnologia di Clearview, come sottolinea Engadget. Con la sua tecnologia brevettata, la società avrà la possibilità di crescere nonostante le obiezioni diffuse sull’esistenza stessa della sua tecnologia.

I TIMORI

I critici sostengono che la tecnologia di riconoscimento facciale di Clearview AI è una violazione della privacy e che potrebbe avere un impatto negativo sulle comunità di minoranza.

Tuttavia, il brevetto ha lasciato la porta aperta a scopi non governativi, come saperne di più su un partner o un cliente commerciale. Clearview è consapevole del percorso problematico che la sua tecnologia potrebbe intraprendere, anche se non intende andare in quella direzione.

LA CAUSA DELL’ACLU

L’anno scorso l’American Civil Liberties Union, organizzazione non governativa orientata a difendere i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti, aveva infatti citato in giudizio la società per aver violato l’Illinois Biometric Information Privacy Act. Da quel momento Clearview ha interrotto la vendita della sua tecnologia a società private e entità non incaricate dell’applicazione della legge.

CONTRARIE ANCHE LE BIG TECH

Infine, Clearview AI non può contare nemmeno sull’appoggio delle Big Tech americane. L’anno scorso, Facebook, LinkedIn, Twitter, YouTube hanno inviato lettere di diffida chiedendo che la società smettesse di raschiare immagini e video dalle loro piattaforme. La pratica viola le politiche di ciascun sito.

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