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F-35

Regno Unito, ecco come dovrà organizzarsi la Raf con il taglio degli F-35B

Taglio in vista per il Regno Unito degli F-35B? Conversazione con Pietro Batacchi, direttore di Rid (Rivista italiana difesa), sulle conseguenze per Raf e Royal Navy

 

Nessuna novità ufficiale circa il possibile taglio degli F35-B da parte del Regno Unito.

Secondo i media, il Regno Unito potrebbe acquistare solo la metà dei 138 caccia F-35B Lightning II che il paese ha pianificato di acquistare.

Se da una parte è chiaro lo spostamento delle risorse economiche a favore del progetto Tempest (caccia di sesta generazione) conseguente all’eventuale riduzione della commessa, dall’altro sono da capire le conseguenze immediate per la Raf.
Gli F-35B sono infatti sostituibili (o complementari) con il caccia di sesta generazione che il Regno Unito ha in programma di sviluppare?
Start Magazine ha sentito Pietro Batacchi, direttore di Rid.

NOVITÀ SUL TAGLIO DEGLI F-35B

Innanzitutto il direttore di Rid ricorda che “finché non esce la Strategic Defence and Security Review, prevista nelle prossime settimane, ancora non ci sono novità ufficiali”.

LE POSSIBILI CONSEGUENZE PER LA ROYAL NAVY E PER LA RAF

“Per la Royal Navy non vi sarebbero conseguenze perché i 48 F35-B, considerando che Royal Navy e Raf hanno una forza congiunta di F-35, sarebbero sufficienti”, precisa Batacchi. Riguardo le conseguenze per la Raf, nel suo complesso, “bisognerà in qualche misura lavorare ancora di più rispetto a quanto hanno già fatto gli inglesi sull’incremento capacitivo dell’Eurofighter Typhoon. Ma da questo punto di vista gli inglesi sono stati precursori con i programmi Austere e Centurion, che hanno trasformato gli Eurofighter in aerei multiruolo a tutti gli effetti. Prima degli altri paesi membri del consorzio (Germania, Spagna e Italia)”.

Dunque, secondo Batacchi, “le conseguenze potrebbero essere attutite da una crescita ulteriore delle capacità non solo aria-suolo  dell’Eurofighter (Long term evolution strategy) e così via”.

UN GAP CAPACITIVO NEI PROSSIMI 15 ANNI

In ogni caso, sottolinea il direttore di Rid “è da vedere di quanto sarà la riduzione”. Tuttavia, “il discorso di rinuncia agli F-35 per investire nel Tempest creerebbe in questi 10 anni un gap capacitivo enorme. Perché ricordiamo che il Tempest non arriverà prima del 2035 (a essere ottimisti). In questi 15 anni si andrebbe dunque incontro a un gap capacitivo. Dipende comunque dall’entità della riduzione. Il Tempest così come è concepito sostituisce l’Eurofighter Typhoon e affianca l’F-35”.

Proprio per questo rispetto all’F-35 è più corretto parlare dunque di complementarità dei velivoli piuttosto che di sostituzione.

LE RICADUTE PER L’INDUSTRIA BRITANNICA

Passiamo ora alle conseguenze industriali di un possibile riduzione degli F-35B. A metà agosto il Financial Times ha pubblicato i dati che mostrano la spesa annuale per i programmi di difesa di provenienza statunitense in forte aumento negli ultimi anni. Allo stesso tempo i vertici dell’industria del settore nel Regno Unito stanno sollecitando i funzionari che conducono la revisione della difesa — intesa a definire le priorità della Gran Bretagna fino al 2030 — per allocare determinati appalti a player con sede nel Regno Unito.

Alla luce di ciò, Batacchi evidenzia che “l’industria britannica, fuori dagli Stati Uniti, è quella coinvolta maggiormente nel programma F-35. Bae System ha una percentuale di valore dell’aereo intorno a 12-15%. Non dimentichiamo poi un aspetto: il sistema di sostentamento dell’F-35B, il famoso LyftSystem, è sviluppato da un’azienda britannica, Rolls-Royce. A ciò aggiungiamo il fatto che la suite di guerra elettronica è sviluppata e prodotta da Bae System Inc, la diramazione statunitense di Bae System. Per cui l’industria britannica ha un coinvolgimento notevole e oggettivamente pregiato nell’F-35”.

Ricordiamo che nel 2001 la Gran Bretagna ha investito 2 miliardi di dollari nello sviluppo dell’F-35, diventando l’unico partner di primo livello degli Stati Uniti. La variante F-35 a decollo corto e atterraggio verticale è stata acquistata per la Royal Air Force (Raf) e la Royal Navy.

Secondo i rumors, la difesa britannica sta discutendo su come bilanciare gli investimenti nei jet di quinta generazione di progettazione americana che sono in produzione, con i finanziamenti al Tempest.

GLI EVENTUALI EFFETTI PER L’AERONAUTICA

“Chiaramente il Tempest avrà un’importanza notevolmente superiore per Bae System”, sottolinea Batacchi. “Però da un punto operativo, ridurre gli F-35B (a seconda poi dell’entità della riduzione) provocherà delle conseguenze sulla Raf”. Come dicevamo infatti il Tempest arriverà soltanto dopo il 2035.

“La Raf dovrà quindi fare affidamento sulla crescita ulteriore delle capacità dell’Eurofighter. Gli inglesi sono i primi dei 4 paesi ad aver intrapreso la strada della crescita delle capacità multiruolo dell’Eurofighter che ricordiamo nasce come un caccia puro a tutti gli effetti” conclude Batacchi.

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