skip to Main Content

Rafale

Rafale e non solo. Come si rafforza la relazione tra Egitto e Francia

Il corsivo di Giuseppe Gagliano sulla vendita dei Rafale della francese Dassault all'Egitto

 

Il 4 maggio la Francia e l’Egitto hanno concluso un accordo di grandissima rilevanza sotto il profilo sia economico che strategico per la vendita di 30 aerei Rafale costruiti dalla multinazionale francese Dassault Aviation.

COME LE BANCHE FRANCESI COCCOLANO L’EGITTO PER I RAFALE DI DASSAULT

Questo contratto avrebbe un valore di circa 3,75 miliardi di euro e sarebbe stato possibile grazie sia all’intervento dello Stato francese sia grazie alle banche francesi e, in particolare, grazie a BNP Paribas SA, Credit Agricole, Société Générale e CIC.

L’ALTRO ACCORDO

Contestualmente a questo accordo appena siglato ne sarebbe stato firmato un altro sia con la multinazionale Mbda sia con l’industria francese Safran Electronics & Defense per un volume di affari di circa 200 milioni di euro.

LA POLITICA ESTERA DELLA FRANCIA IN EGITTO

Questa scelta da parte del governo francese conferma, per ennesima volta, la spregiudicata politica estera francese improntata alla realpolitik e al business e conferma dall’altro lato il consolidamento delle relazioni fra la Francia e l’Egitto.

LA MORALE

Per l’ennesima volta le scelte in politica estera, e soprattutto in quella della difesa, anche da parte delle democrazie — paladine almeno sul piano formale dei sacri valori dei diritti umani — non si conformano né si adeguano alla logica dei diritti umani con buona pace dei giuristi e dei filosofi della politica. Non sono infatti le organizzazioni come Amnesty International o Human Rights Watch a dover dare le direttive ai singoli Stati europei — e non — in materia di politica estera e interna.

Sotto questo profilo gli Stati devono rimanere sovrani nell’esercizio del loro potere.

Back To Top