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Qualcomm

Chip, tutte le mosse di Qualcomm e Apollo su Intel

Qualcomm ha mostrato interesse per un'acquisizione di Intel, approfittando delle debolezze del produttore di microchip, ma un'operazione del genere incontrerebbe ostacoli tecnici e regolatori. Intanto, il fondo Apollo potrebbe investire fino a 5 miliardi. Tutti i dettagli.

Come rivelato dal Wall Street Journal, la società statunitense di semiconduttori Qualcomm ha avviato delle trattative con Intel per un’eventuale acquisizione. Un’operazione del genere stravolgerebbe l’industria mondiale dei microchip, considerata l’importanza delle due aziende coinvolte, e potrebbe venire osteggiata non solo dalle autorità antitrust americane, ma anche da quelle europee e cinesi.

Pare che in queste trattative – che si trovano in una fase iniziale, e non è stata presentata un’offerta formale – sia coinvolto direttamente l’amministratore delegato di Qualcomm, Cristiano Amon. Nelle scorse settimane Reuters aveva fatto sapere che la società stava valutando l’acquisizione di alcune parti dell’unità di progettazione microchip di Intel.

LE DIFFICOLTÀ DI INTEL

Il tempismo della mossa non è casuale. Intel, infatti – un tempo il colosso indiscusso dei microchip -, sta attraversando un momento molto difficile a causa delle difficoltà di adattamento al nuovo contesto creato dall’intelligenza artificiale e delle spese sostenute per potenziare le proprie capacità manifatturiere.

Dall’inizio dell’anno le azioni della società, che ha intrapreso un percorso di ristrutturazione interna, hanno perso quasi il 60 per cento del valore.

I PROBLEMI (NON SOLO AUTORIZZATIVI) PER QUALCOMM

Attualmente la valutazione di Intel, debito incluso, è di 122 miliardi di dollari; il valore di mercato di Qualcomm ammonta invece a 188 miliardi. Non è chiaro in che modo Qualcomm finanzierebbe l’offerta per Intel né come gestirebbe le sue attività di manifattura su contratto: a differenza infatti di Intel, che produce microchip per conto di terzi, Qualcomm non ha mai gestito una fabbrica, limitandosi alla fase di progettazione (utilizzando le tecnologie di Arm) e affidandosi ad aziende come Tsmc per la loro realizzazione fisica.

Alle difficoltà operative si aggiungono le complicazioni regolatorie, perché l’acquisizione di Intel, considerata la portata, richiederebbe l’approvazione delle autorità di regolazione della concorrenza negli Stati Uniti, in Europa e in Cina.

IL PRECEDENTE

Se Qualcomm dovesse presentare un’offerta formale, si tratterebbe del più grande tentativo di acquisizione nel settore tecnologico da quando, nel 2018, Broadcom cercò di comprare Qualcomm per 142 miliardi: l’operazione venne bloccata dall’amministrazione di Donald Trump per ragioni di sicurezza nazionale.

Un’offerta segnerebbe il più grande tentativo di acquisizione nel settore tecnologico da quando Broadcom ha cercato di comprare Qualcomm per 142 miliardi di dollari nel 2018, prima che il presidente Donald Trump bloccasse l’operazione, citando rischi per la sicurezza nazionale.

L’INVESTIMENTO DI APOLLO

Intel, comunque, non ha attirato l’attenzione solo di Qualcomm. La società di private equity newyorkese Apollo Management si sarebbe mostrata interessata a investire fino a 5 miliardi di dollari nell’azienda, secondo Bloomberg.

Non ci sarebbe nulla di definitivo, ma secondo Bloomberg un investimento del genere rappresenterebbe “un voto di fiducia nella strategia di rilancio” di Intel, che si sta concentrando sulla manifattura di processori avanzati dedicati all’intelligenza artificiale (di recente ha annunciato un accordo in merito con Amazon Web Services).

Tra Intel e Apollo ci sono già stati dei contatti: lo scorso giugno il produttore di chip ha venduto alla società di investimento una quota di una joint venture che controlla una fabbrica in Irlanda (valore dell’operazione: 11 miliardi di dollari). Apollo, inoltre, ha una certa esperienza nel settore del chipmaking perché nel 2023 ha guidato un investimento da 900 milioni di dollari in Western Digital.

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