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Governo e Agcom coccolano Prysmian su Battipaglia e non solo

Prysmian ha ricevuto un'offerta per lo stabilimento di Battipaglia, a rischio chiusura, dove si produce fibra ottica. Il ministero delle Imprese chiede all'azienda di mantenere attivo il sito per altri tre mesi; intanto, fa riscrivere il quadro regolatorio della fibra ottica in modo da favorire i prodotti della società milanese.

Prysmian, società milanese che realizza cavi per le telecomunicazioni e per la trasmissione di energia, ha ricevuto un’offerta non vincolante per lo stabilimento di Battipaglia, in Campania, a rischio chiusura. Gli addetti del sito sono quasi trecento.

I PRECEDENTI…

A metà marzo il ministero delle Imprese aveva invitato Prysmian a mantenere attivo lo stabilimento almeno fino al 30 aprile in modo da permettere lo svolgimento del processo di inserimento di un nuovo soggetto: secondo il ministero, infatti, c’erano tre società interessate al sito salernitano.

… E IL NUOVO SOLLECITO DEL MIMIT

Oggi il ministro Adolfo Urso ha sollecitato nuovamente Prysmian a “prorogare ulteriormente le attività presso lo stabilimento Fos di Battipaglia almeno per altri tre mesi, al fine di poter approfondire gli aspetti tecnico-economici dell’operazione con i proponenti e arrivare a una soluzione che sia la base per il definitivo rilancio del sito”.

Non si conosce, al momento, l’identità dell’azienda che ha presentato l’offerta per Battipaglia.

IL NUOVO QUADRO REGOLATORIO DELL’AGCOM È UNA CONCESSIONE A PRYSMIAN?

Il ministero delle Imprese ha sollecitato anche l’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, a individuare nuovi standard tecnici per i cavi in fibra ottica che dovranno essere rispettati dai soggetti che si aggiudicano i bandi per la realizzazione delle infrastrutture di rete. I nuovi standard assicurano livelli di qualità superiori e prestazioni di connettività più elevate. Nello specifico, il ministero ha rimarcato la necessità dell’utilizzo della fibra G657 A2 nella rete di accesso secondaria (quella che arriva all’utente finale) e della presenza di una certificazione che attesti la durata di almeno vent’anni della fibra ottica.

Il nuovo quadro regolamentare, attualmente in fase di notifica alla Commissione europea, va incontro di fatto alle aspettative di Prysmian. L’azienda, infatti, lamenta da anni il fatto che nei bandi sulla fibra ottica il governo italiano abbia favorito la “fibra di media o scarsa qualità, importata dalla Cina”, che ha prezzi più bassi ma anche una qualità inferiore e una maggiore sensibilità alla piegatura.

In Francia – un altro paese dove Prysmian è attivo – l’autorità per le telecomunicazioni, nel definire gli standard per la fibra ottica presente nella rete nazionale, aveva scelto invece la qualità A2, più resistente alle piegature e più protetta dai tentativi di incursione.

IL PUNTO POLITICO SULLA VICENDA

In sostanza, Urso ha ottenuto che Agcom rivedesse la norma di qualità precedentemente determinata sulla base del decreto legge del dicembre 2022, cosa che permette ora di far sopravvivere lo stabilimento di Fos battipaglia. Inoltre, è giunta una proposta di acquisizione a Prysmian proprio il giorno in cui avrebbe dovuto chiudere (30 aprile) lo stabilimento come già annunciato da tempo. Per questo il ministro delle Imprese ha scritto a Prysmian chiedendo di rinviare la chiusura in attesa di definire l’eventuale cessione dello stabilimento. Stabilimento che, proprio per la decisione di Agcom di accogliere la proposta di Urso sui criteri di qualità, rivedendo la precedente decisione ritenuta insoddisfacente, può ora tornare ad essere competitivo sul mercato nazionale.

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