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Perché l’Antitrust Ue vivisezionerà l’operazione Facebook-Kustomer

La Commissione europea valuterà la proposta di acquisizione di Kustomer da parte di Facebook. Tutti i dettagli

 

Non così in fretta Mr Zuckerberg.

Facebook dovrà ottenere il via libera dell’antitrust Ue prima di poter completare l’acquisizione da un miliardo di dollari di Kustomer.

Alla fine dello scorso novembre Facebook ha annunciato l’acquisizione della startup specializzata in piattaforme e chatbot di customer service.

Ma la Commissione europea si prepara ad avviare una revisione dell’acquisizione.

L’Antitrust Ue ha accettato infatti le richieste presentate da Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Islanda, Italia, Irlanda, Olanda, Portogallo e Romania, di occuparsi del caso. In realtà l’operazione non rientra nelle soglie di fatturato fissate dal regolamento sulle concentrazioni e pertanto non è stata notificata a Bruxelles.

Il gruppo di Mark Zuckerberg non può finalizzare l’acquisizione prima di aver notificato la transizione e aver ottenuto l’autorizzazione dall’Ue.

Come ha notato TechCrunch, fino ad ora le acquisizioni di Facebook sono generalmente passate sotto il radar delle autorità di regolamentazione, incluse quelle di Instagram e WhatsApp.

Tutti i dettagli.

LA LENTE DELL’ANTITRUST UE SULL’ACQUISIZIONE DI KUSTOMER DA PARTE DI FACEBOOK

Mercoledì la Commissione europea ha riferito di aver aperto un’indagine sulla proposta di acquisizione di Kustomer da parte di Facebook. L’operazione potrebbe incidere sulla concorrenza nei mercati del “software CRM” e dei servizi di pubblicità display online nell’Ue.

L’AUTORIZZAZIONE RICHIESTA IN AUSTRIA

Facebook aveva presentato istanza di autorizzazione all’autorità per la concorrenza in Austria, dove soddisfa la soglia nazionale per la notifica delle fusioni. Ma il paese ha chiesto ai funzionari dell’Ue di occuparsi del caso. Successivamente altri Stati si sono uniti alla richiesta di rinvio dell’Austria.

È consentito, infatti, che gli Stati membri chiedano a Bruxelles di esaminare una concentrazione che non ha una dimensione Ue ma incide sugli scambi all’interno del mercato unico e minaccia di incidere in modo significativo sulla concorrenza nel territorio degli Stati membri che presentano la richiesta.

Dal canto suo la Commissione ritiene che l’operazione soddisfi i criteri definiti dalle norme valutando che “potrebbe incidere sulla concorrenza”.

COSA FA KUSTOMER

Kustomer, con sede negli Stati Uniti, offre un software di gestione delle relazioni con i clienti. Si tratta di un servizio specializzato nell’assistere gli agenti del servizio clienti delle aziende a gestire le comunicazioni con i consumatori.

Il settore Crm è cresciuto in modo esponenziale dall’inizio della pandemia ed è attualmente guidato da Salesforce, la società da cui provengono i fondatori di Kustomer.

LA STRATEGIA DEL GRUPPO DI MENLO PARK

Grazie a Kustomer, Facebook intende fornire alle piccole imprese che utilizzano il suo servizio per pubblicizzare e vendere beni più funzionalità per chiudere le vendite attraverso i servizi del social network.

COSA FARÀ FACEBOOK CON KUSTOMER

Le piattaforme come quella sviluppata da Kustomer aiutano a gestire le comunicazioni tra azienda e clienti tramite telefono, Sms, email o chatbot specifici su applicazioni come WhatsApp e Messenger, per citare quelle che fanno parte della galassia Facebook.

LA QUESTIONE DEI DATI PERSONALI

Come ha riportato TechCrunch, l’annuncio ha rapidamente sollevato preoccupazioni su ciò che Facebook potrebbe fare con i dati personali detenuti da Kustomer. Quest’ultimi potrebbero riguardare informazioni sensibili, dato che i settori serviti dalla piattaforma includono sanità e servizi finanziari.

IL PRECEDENTE DI GOOGLE-FITBIT

Non resta dunque che attendere i risultati dell’indagine di Bruxelles. Sempre TechCrunch ha ricordato che in un recente episodio separato — che ha coinvolto un altro big tech quale Google — e la sua acquisizione del produttore di dispositivi indossabili Fitbit, l’operazione ha attraversato mesi di controllo della concorrenza nell’Ue ed è stata autorizzata solo dopo che il gigante della tecnologia ha fatto una serie di concessioni, tra cui l’impegno a non utilizzare i dati Fitbit per gli annunci per 10 anni.

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