Il Web Summit in programma dal 13 al 16 novembre a Lisbona andrà deserto? Sicuramente Israele non parteciperà e molti altri promettono di fare lo stesso dopo alcuni commenti pubblici sul conflitto tra Israele e Hamas da parte di Paddy Cosgrave, Ceo della conferenza annuale sulla tecnologia da 70.000 persone.
Inoltre, gli viene rimproverata troppa simpatia per il Qatar, Paese che negli ultimi anni ha finanziato la Striscia di Gaza – e, dunque, più o meno indirettamente anche Hamas che la gestisce dal 2007. A Doha si terrà infatti un altro Web Summit dal 26 al 29 febbraio 2024 e Cosgrave per giustificare i buoni rapporti con lo Stato mediorientale ha tirato in ballo anche il Segretario di Stato Usa Antony Blinken e gli Stati Uniti, che hanno ugualmente elogiato il Qatar per il suo ruolo nella crisi.
IL CASO SU X
Il 7 ottobre scorso Cosgrave si trovava per l’appunto a Doha e in seguito all’orrore commesso da Hamas nei confronti di civili israeliani ha twittato (e poi cancellato, come riporta Quartz) un grafico che confrontava i decessi palestinesi e israeliani dal 2008 al 2023, senza alcun riferimento a quanto appena accaduto.
A distanza di quasi una settimana, Cosgrave ha detto di essere scioccato per la retorica dei leader mondiali che si rifiutano di denunciare i crimini di guerra di Israele.
Lunedì scorso, “probabilmente cedendo alle pressioni dell’opinione pubblica”, scrive Quartz, ha definito le azioni di Hamas “oltraggiose e disgustose”. Tuttavia, nel giro di poche ore, ha aggiunto che “non smetterà” di denunciare i “crimini di guerra” di Israele.
LA REAZIONE DI ISRAELE (E NON SOLO)
Intanto, da Israele – la cui industria tecnologica contribuisce a un quinto della produzione economica del Paese – sono stati in diversi ad accorgersi dei tweet e a prendere posizione. Yaron Samid, fondatore e direttore di TechAviv, ha paragonato l’omissione della brutalità di Hamas “alla dimenticanza di menzionare l’11 settembre quando si condannano gli Stati Uniti per l’uccisione di civili nella rappresaglia contro Al Qaeda”. Ori Goshen, cofondatore e co-CEO di AI21 Labs con sede a Tel Aviv, ha fatto sapere che non terrà il suo discorso di apertura all’evento perché “non può far parte di una tale indecenza e bancarotta morale”.
E Dor Shapira, ambasciatore di Israele in Portogallo, ha scritto al sindaco di Lisbona informandolo che il suo Paese non parteciperà al Web Summit “a causa delle oltraggiose dichiarazioni fatte dall’amministratore delegato della conferenza Paddy Cosgrave”. “Anche in questi momenti difficili, non riesce a mettere da parte le sue idee politiche estreme e a denunciare le attività terroristiche di Hamas contro persone innocenti – ha scritto su LinkedIn -. Decine di aziende hanno già annullato la loro partecipazione a questa conferenza e ne incoraggiamo altre a farlo”.
L’appello di Shapira non è stato vano e anche altri personaggi di punta, come Ravi Gupta (partner della società di venture capital Sequoia) e Deel in quanto sponsor si sono ritirati in segno di solidarietà. Alcuni, tra cui David Marcus (ex dirigente di Meta), hanno addirittura giurato di chiudere con il Web Summit per sempre.
LE SCUSE DI COSGRAVE
“Mi rendo conto che ciò che ho detto, il momento in cui l’ho detto e il modo in cui è stato presentato hanno causato un profondo dolore a molti. A chiunque sia stato ferito dalle mie parole, chiedo profondamente scusa”, ha scritto Cosgrave. “Quello che serve in questo momento è la compassione, e io non l’ho trasmessa. Il Web Summit ha una lunga storia di partnership con Israele e le sue aziende tecnologiche, e sono profondamente dispiaciuto che questi amici siano stati feriti da ciò che ho detto”.
Ma ormai non sembrano esserci molte possibilità di redenzione per l’ad. Nell’ultima settimana, infatti, stando a Quartz, LinkedIn e X sono stati inondati di post su fondatori e investitori che si sono ritirati dal Web Summit.
L’OMBRA DEL QATAR
La posizione di Cosgrave è aggravata inoltre dai suoi rapporti con il Qatar, Paese che – come ha scritto anche Start citando il professore e politologo Andrea Molle -, negli ultimi anni è diventato il maggior benefattore di Hamas. Si ritiene infatti che dai 400 milioni di dollari donati nel 2012 sia arrivato oggi a quasi 1 miliardo.
Ufficialmente “per aiuti e lavori di ricostruzione nella Striscia di Gaza” ma che in realtà, afferma Molle, sono andati sicuramente in parte a “finanziare il terrorismo”. Anche Reuters afferma che Doha ha fortemente sostenuto il gruppo terroristico attraverso centinaia di milioni di dollari. E nel 2009, ricorda Quartz, un’audizione alla Camera degli Stati Uniti sosteneva che “il Qatar [dove tra l’altro risiede l’ex leader di Hamas, Khaled Meshaal, ndr] per molti anni ha finanziato apertamente Hamas”.
Proprio nella capitale dello Stato mediorientale si terrà un altro Web Summit all’inizio del 2024, portando diversi soldi al Paese. Fatto diventato particolarmente rilevante dopo i tweet di Cosgrave, che secondo il fondatore di First Round Capital, Josh Kopelman, “potrebbe essere il portavoce di un certo governo mediorientale”, riporta Quartz.
Per rispondere alle accuse, Cosgrave ha voluto sottolineare i ringraziamenti pubblici di Blinken al Qatar “per il suo sostegno in questa crisi e in questioni più ampie che riguardano la regione”, ricordando le parole del Segretario si Stato Usa, il quale nei gironi scorsi ha detto: “Il Qatar è stato un partner molto vicino agli Stati Uniti su un’ampia gamma di questioni cruciali per entrambi i nostri Paesi e per la regione… Gli Stati Uniti e il Qatar condividono l’obiettivo di impedire che questo conflitto si diffonda”.