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Palantir Wall Street

Palantir sbeffeggia i colossi della Silicon Valley e fa l’occhiolino a Trump

Nel prospetto di quotazione della società, il ceo di Palantir denuncia la sorveglianza commerciale delle Big Tech mentre difende l'operato del governo

 

Mentre prepara il debutto a Wall Street, la più controversa società californiana di data mining con profondi legami con i servizi segreti e le agenzie militari statunitensi, ha attaccato le big tech della Silicon Valley.

“I progetti software con le agenzie di difesa e di intelligence della nostra nazione, le cui missioni sono tenerci al sicuro, sono diventati controversi, mentre le aziende costruite sui dollari della pubblicità sono all’ordine del giorno”, ha messo nero su bianco il ceo di Palantir, Alex Karp, nella lettera rivolta agli investitori.

Nella documentazione presentata alla Sec — la Consob Usa — resa nota lo scorso martedì, il ceo ha affermato che gli ingegneri della Silicon Valley potrebbero essere in grado di creare un buon software ma non sanno “come la società dovrebbe essere organizzata o cosa richiede la giustizia”.

Karp ha difeso quindi il lavoro di Palantir nella raccolta dei dati con le agenzie governative criticando le pratiche commerciali delle altre aziende attive nel settore tecnologico. Senza citarli esplicitamente, il riferimento è a Google, Facebook & Co.

Il documento indica che Palantir inizierà a scambiare azioni tra qualche tempo quest’anno, ma non ha specificato una data.

Tutti i dettagli.

LA LETTERA FIRMATA KARP

Nel documento Alex Karp ha cercato di trasformare ciò che è stato visto come una delle principali responsabilità dell’azienda in una risorsa: la sua vicinanza alle istituzioni della sicurezza nazionale e il coinvolgimento nelle controverse politiche dell’amministrazione Trump, come la sicurezza delle frontiere.

Dopodiché Karp ha cercato di riportare l’attenzione sulla sorveglianza commerciale.

“Per molte società di Internet, i nostri pensieri e inclinazioni, comportamenti e abitudini di navigazione, sono il prodotto in vendita. Gli slogan e il marketing di molte delle più grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley tentano di oscurare questo semplice fatto”.

PRESE LE DISTANZE DALLA SILICON VALLEY

“La nostra azienda è stata fondata nella Silicon Valley. Ma sembra che condividiamo sempre di meno valori e impegni del settore tecnologico”, si legge nella lettera firmato dal ceo.

“L’élite ingegneristica della Silicon Valley può sapere più di chiunque altro sulla creazione di software”, ha sottolineato Karp: “Ma non sa di più su come dovrebbe essere organizzata la società o cosa richiede la giustizia”.

LETTERALMENTE

Palantir si distacca inoltre dalla Silicon Valley anche fisicamente. La settimana scorsa la società ha annunciato l’intenzione di trasferire il quartier generale da Palo Alto in California a Denver in Colorado.

COSA FA PALANTIR

Co-fondata nel 2003 a Palo Alto da Alex Karp e dal miliardario Peter Thiel, Palantir è una società di data mining. L’azienda sviluppa software in grado di aggregare informazioni su milioni di persone, tra cui la storia occupazionale, i social network, i registri telefonici e altro ancora.

Il co-fondatore Thiel ha stretti legami con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, oltre che con il Pentagono e settori di forze dell’ordine e di intelligence.

Palantir ha attirato oltre 3 miliardi di dollari di finanziamenti in capitale di rischio da parte di investitori, tra cui In-Q-Tel, il braccio di investimento della Cia.

TRA I CLIENTI: FBI, PENTAGONO, ICE

L’azienda californiana ha eseguito operazioni di data mining per il Pentagono, il Department of Homeland Security, l’Ice (l’agenzia federale che si occupa del contrasto all’immigrazione illegale) e l’Fbi, tra gli altri.

Più di recente ha esteso la sua attività al settore aziendale, anche se ha ancora una forte dipendenza dai clienti governativi, che rappresentano il 54% delle sue attività nella prima metà di quest’anno, rispetto al 45% dell’anno precedente.

Nell’ultimo periodo ha suscitato polemiche negli Stati Uniti proprio per la collaborazione con l’Ice contribuendo ad attuare le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump.

LONTANA DALLA REDDITIVITÀ

Palantir intende iniziare a operare come società per azioni attraverso una quotazione diretta.

Come molte altre società della Silicon Valley, Palantir diventerà quotata in borsa senza mai realizzare un profitto.

L’azienda ha perso più di mezzo miliardo di dollari l’anno scorso. Ma è anche sulla buona strada per portare potenzialmente 1 miliardo di dollari di entrate nel 2020.

Il fatturato dell’azienda è cresciuto infatti di quasi il 25% lo scorso anno, raggiungendo 743 milioni di dollari. Ma dopo aver speso il 61% in vendite e marketing, ha registrato una perdita di 567 milioni di dollari. Si tratta di un miglioramento del 2% rispetto all’anno precedente.

LO SCENARIO

La stoccata di Karp contro le big tech arriva sullo sfondo delle proteste dei dipendenti dei colossi tecnologici contro i contratti governativi che considerano immorali.

In risposta all’attivismo dei dipendenti, in alcuni casi le grandi aziende tecnologiche si sono ritirate dai loro affari con gli Stati Uniti.

Karp non cita nessuna società per nome, ma i riferimenti sono facili da collegare. Per esempio, l’anno scorso il co-fondatore Peter Thiel aveva accusato Google di comportamento “apparentemente traditore” per aver presumibilmente aiutato il governo cinese mentre si era ritirato da un contratto con il governo degli Stati Uniti dopo aver affrontato le critiche dei dipendenti.

Google si è ritirata infatti dal Progetto Maven, un’iniziativa di intelligenza artificiale militare del Pentagono, mentre stava portando avanti Dragonfly, il progetto per sviluppare un motore di ricerca su misura per la Cina, poi interrotto.

Anche i dipendenti di Amazon e Microsoft hanno protestato contro i rapporti delle loro società con l’Ice.

Da tutto questo prende le distanze Palantir. La società si è impegnata a servire le agenzie di difesa e di intelligence sin dall’inizio e non esiterà mai in questa missione. Ha sottolineato Karp.

INSIEME ALL’AMMINISTRAZIONE TRUMP CONTRO PECHINO

Come sottolinea Business Insider, “nel documento Karp denuncia inoltre le società tecnologiche che hanno fatto affari con la Cina, descritto come un nemico degli Stati Uniti. Altri giganti della tecnologia come Apple, Google, Facebook e Microsoft hanno già concluso accordi con il governo cinese, cosa che Palantir si impegna esplicitamente a non fare nella sua documentazione depositata alla Sec”.

“Il nostro software è utilizzato dagli Stati Uniti e dagli alleati in Europa e nel mondo. Alcune aziende lavorano con gli Stati Uniti e con i loro avversari. Noi non lo facciamo. Crediamo che i nostri clienti governativi e commerciali apprezzino questa chiarezza”, ha evidenziato Karp.

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