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Chip, i Paesi Bassi preparano nuove restrizioni per Asml in Cina

Su pressione degli Stati Uniti, pare che i Paesi Bassi impediranno ad Asml di fornire servizi di assistenza e manutenzione ai propri macchinari per i microchip in Cina. Una mossa che complicherebbe ancora di più gli sforzi di Pechino per il progresso tecnologico. Tutti i dettagli.

I Paesi Bassi si preparano a introdurre nuove limitazioni ad Asml, azienda di macchinari per la produzione di semiconduttori, relative ai rapporti economici con la Cina. Nello specifico – ha scritto Bloomberg – il nuovo governo di Dick Schoof probabilmente non rinnoverà le licenze che permettono ad Asml di fornire servizi di manutenzione e parti di ricambio ai clienti cinesi dei suoi apparecchi; le licenze in questione scadranno alla fine del 2024.

Le restrizioni riguarderanno soprattutto le macchine per la litografia ultravioletta profonda (o DUV), una tecnologia che consente di fabbricare microchip su scale ridotte e che è fondamentale per i piani di sviluppo tecnologico della Cina.

L’IMPORTANZA DELL’ASSISTENZA TECNICA

I macchinari di chipmaking di Asml sono i più avanzati al mondo e vengono venduti assieme a delle garanzie di assistenza e manutenzione, che sono essenziali per mantenerli in funzione: in assenza del supporto tecnico, infatti, alcuni di questi apparecchi potrebbero non essere più utilizzabili già nelle prime settimane del 2025.

LE PRESSIONI AMERICANE

Sembra che la decisione del governo olandese sia stata presa anche a seguito delle pressioni ricevute dagli Stati Uniti, che da anni portano avanti una strategia di controlli alle esportazioni per impedire alla Cina di accedere a semiconduttori e macchinari avanzati. A questa strategia di isolamento commerciale partecipano anche il Giappone, la Corea del sud e appunto i Paesi Bassi, tutte nazioni nelle quali hanno sede aziende molto rilevanti nella filiera globale del chipmaking. Come rivelato nelle scorse settimane da Reuters e Bloomberg, gli Stati Uniti avevano ventilato la possibilità di imporre una misura particolarmente limitante per gli affari delle società olandesi, giapponesi e sudcoreane – la cosiddetta foreign direct product rule, che si applica a tutti i beni e servizi contenenti tecnologia americana, a prescindere dal paese di produzione – per convincere i governi alleati ad allinearsi maggiormente contro la Cina.

SCHOOF È PIÙ ANTICINESE DI RUTTE?

Bloomberg spiega che, sotto il primo ministro Mark Rutte, i Paesi Bassi avevano fatto resistenza alle pressioni degli Stati Uniti per imporre restrizioni ai servizi di assistenza sui macchinari per i chip, sostenendo che fosse necessario del tempo per valutare l’impatto di una misura del genere. Il nuovo governo di Schoof, invece, pare essere ancora più scettico nei confronti della Cina, perlomeno nelle questioni che riguardano la sicurezza nazionale.

COSA CAMBIA PER ASML, COSA CAMBIA PER LA CINA

Impedire ad Asml di offrire servizi di assistenza sui macchinari venduti in Cina mette l’azienda nelle stesse condizioni a cui sono già sottoposte le concorrenti statunitensi, come ad esempio Applied Materials.

Per la Cina, invece, l’impossibilità di far manutenere i propri macchinari Duv complicherà ancora di più i piani per lo sviluppo di capacità di chipmaking avanzate: il paese è indietro di diverse generazioni tecnologiche rispetto agli Stati Uniti o a Taiwan, una situazione che lo rende dipendente dall’estero e che potrebbe limitarne i progressi nell’intelligenza artificiale. La Cina, peraltro, non ha mai potuto acquistare le macchine più all’avanguardia di Asml, quelli per la litografia ultravioletta estrema (Euv).

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