Skip to content

Fmi

Nucleare, Putin pronto a schierare missile balistico Sarmat

Putin ha annunciato che il missile intercontinentale balistico Sarmat sarà dispiegato quest'anno. Noto anche come Satan II, è in grado di trasportare più testate nucleari. Secondo il presidente russo Sarmat può colpire qualsiasi bersaglio sulla Terra.

I missili balistici intercontinentali russi Sarmat saranno schierati quest’anno.

Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato in un discorso video il potenziamento dell’arsenale nucleare del Paese, con il dispiegamento dei missili intercontinentali balistici Sarmat, soprannominato “Satan II” dagli analisti occidentali.

Putin ha dichiarato che la Russia presterà maggiore attenzione al potenziamento delle sue forze nucleari dispiegando un nuovo missile balistico intercontinentale, missili ipersonici e nuovi sottomarini nucleari.

All’indomani del primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, lunedì il presidente russo aveva annunciato a sospensione della partecipazione del suo paese al trattato di riduzione delle armi nucleari New START con gli Stati Uniti. Inoltre, il 22 febbraio la Cnn ha riferito che gli Stati Uniti ritengono che la Russia abbia effettuato un test del Sarmat poco prima che Biden visitasse l’Ucraina all’inizio di questa settimana, ma che il test sia fallito. Il ministero della Difesa russo non ha commentato tale rapporto.

Il Sarmat è tra i missili russi di prossima generazione che Putin ha definito “invincibili”: in grado di colpire qualsiasi bersaglio sulla Terra.

Tutti i dettagli.

RAFFORZAMENTO TRIADE NUCLEARE

“Innanzitutto, presteremo maggiore attenzione al rafforzamento della triade nucleare”, ha spiegato Putin in un discorso trasmesso dalla televisione di stato ieri. L’arsenale nucleare della Russia comprende missili nucleari basati su terra, mare e aria.

Nello specifico, la Russia continuerà la produzione di massa di sistemi Kinzhal ipersonici basati sull’aria e avvierà forniture di massa di missili ipersonici Zircon basati sul mare.

“Con l’adozione del progetto sottomarino nucleare Borei-A ‘Imperatore Alessandro III’ nella marina, la quota di armi e attrezzature moderne nelle forze nucleari strategiche navali raggiungerà il cento per cento”, ha sentenziato Putin.

“Nei prossimi anni, altri tre incrociatori di questo progetto riforniranno la forza di combattimento della flotta”, ha aggiunto.

IL MISSILE SARMAT NOTO ANCHE COME SATAN 2

L’RS-28 Sarmat, il missile balistico più grande della Russia, è un ICBM “super-pesante” basato in silos. Responsabile dello sviluppo è l’azienda russa Makeyev Rocket Design Bureau a partire dal 2009.

Il missile da 35 metri ha un raggio d’azione di 18.000 km e può raggiungere velocità di mach 20. È progettato per trasportare un carico utile fino a 10 testate.

Come spiegava Rid, “il missile è in grado di trasportare un carico pagante di 10 t, potendo montare tra 10 e 16 testate nucleari MIRV (a seconda del potenziale), o in alternativa una combinazione di testate e contromisure (che consentirebbero, secondo i russi, di superare qualunque difesa antibalistica), o ancora un numero non specificato di veicoli di rientro ipersonici (Hypersonic Glide Vehicle, HGV) AVANGARD”.

IL TEST CON SUCCESSO DELL’APRILE 2022

Nel 2016 la Russia ha testato con successo il motore per il primo stadio. Nel dicembre 2017 è avvenuto il primo test per valutare la fase di fuoriuscita dal silos.

Il 20 aprile 2022 Mosca ha testato con successo il missile balistico intercontinentale RS-28 SARMAT presso il cosmodromo di Plesetsk. In quell’occasione, il ministero della Difesa aveva dichiarato di aver colpito obiettivi a più di 5.600 km di distanza nella penisola di Kamchatka vicino all’Alaska.

“La Russia ha correttamente notificato agli Stati Uniti, in base ai nuovi obblighi del trattato START, che intendeva testare questo missile balistico intercontinentale” aveva commentato all’epoca il portavoce del Pentagono John Kirby. “Tali test sono di routine e non è una sorpresa”, aveva sottolineato Kirby aggiungendo che gli Stati Uniti “non hanno ritenuto che il test rappresentasse una minaccia per gli Stati Uniti o per i loro alleati”.

Torna su