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Nokia

Ericsson e Huawei fanno sbandare le previsioni di Nokia

Pessimi i conti e le previsioni di Nokia. Ecco numeri, motivi e analisi

Brutta mattinata per Nokia. Oggi il produttore tlc finlandese ha comunicato il taglio delle previsioni sugli utili per il 2019 e il 2020, eliminando anche i pagamenti dei dividendi. Immediata la reazione degli investitori: il titolo è precipitato alla Borsa di Helsinki di oltre il 20%.

Il gruppo guidato da Rajeev Suri ha previsto di riprendere i pagamenti solo quando la sua posizione di liquidità netta raggiungerà i 2 miliardi di euro. Al momento la società deve aumentare gli investimenti nel 5G, dal momento che la concorrenza con la cinese Huawei e la svedese Ericsson si è fatta più serrata.

IL CROLLO PEGGIORE DAL 1991

Quando le negoziazioni sono iniziate a Helsinki le azioni Nokia sono diminuite fino al 24%, il loro calo maggiore da almeno il 1991. Sono diminuite del 21% a 3,74 € nelle negoziazioni di metà mattina, il loro livello più basso da quando Nokia ha annunciato che stava vendendo il suo attività di telefonia mobile sei anni fa.

BUONE LE VENDITE

Nella relazione sugli utili, Nokia ha comunicato che le vendite sono aumentate del 5% durante i primi nove mesi dell’anno a 16,4 miliardi di euro. Il gruppo finlandese ha annunciato di essere tornato in utile per 82 milioni nel terzo trimestre a fronte di una perdita di 79 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Le vendite sono salite a 5,7 miliardi da 5,5, mentre l’utile operativo si è attestato a 264 milioni. “Nokia ha chiuso un terzo trimestre solido, con free cash flow positivo”, ha commentato il presidente e ceo Rajeev Suri.

MA RIDOTTO TARGET

Tuttavia, la necessità di aumentare gli investimenti nella fase iniziale del 5G hanno portato alla revisione al ribasso dei target sul 2019 e il 2020. Secondo la società, l’aumento degli investimenti ridurrà i risparmi previsti dal suo programma di riduzione dei costi da  700 milioni a  500 milioni di euro. Per l’anno in corso il gruppo finlandese prevede ora un utile per azione di 0,21 euro con un margine di 3 centesimi in positivo o negativo a fronte della forchetta tra 0,25 e 0,29 centesimi stimata in precedenza. Per il 2020, d’altra parte, l’outlook sull’utile per azione è stato abbassato a 0,25 euro pi o meno 5 centesimi.

STOP AL DIVIDENDO

Di conseguenza, alla luce di questi impegni e dei rischi che si stanno materializzando, Nokia ha deciso di sospendere per il terzo e il quarto trimestre il pagamento delle rate del dividendo relativo all’esercizio 2018. Il cda prevede di riprendere il pagamento delle cedole quando la posizione di cassa netta salirà a circa 2 miliardi. Fiducioso comunque Suri sicuro che il quarto trimestre dovrebbe essere “forte” per Nokia. Ha affermato che per Nokia era logico dare la priorità agli investimenti in 5G rispetto al pagamento dei dividendi, poiché si trattava di “il miglior rapporto qualità-prezzo”. Gli investimenti aiuterebbero Nokia a ridurre i costi in 5G e ad accelerare il lancio di alcuni prodotti.

A DIFFERENZA DELLA RIVALE ERICSSON

Il rapporto di Nokia è in contrasto con quello del rivale Ericsson, che la scorsa settimana ha superato le aspettative sugli utili trimestrali e ha aumentato le sue previsioni di mercato per quest’anno e il suo obiettivo di vendita per il 2020. La società svedese ha affermato che la domanda di reti 5G superveloci stava decollando più rapidamente del previsto.

COLPA DELLA CONCORRENZA SUL 5G

La lotta per il business del 5G si sta dunque surriscaldando. Sulla scena mondiale il lancio delle reti di prossima generazione si è trasformata in una corsa alla supremazia tecnologica tra Stati Uniti e Cina. Come riporta il Financial Times, Washington teme così tanto il dominio di Huawei che starebbe cercando di incanalare investimenti verso Ericsson e Nokia dal momento che non può schierare un player nazionale.

Sembrerebbe dunque che le società europee potrebbero trarre vantaggio dalla battaglia contro Huawei ma non è proprio così.

Al momento Nokia ha firmato 48 contratti commerciali per le reti 5G, mentre la rivale svedese ha dichiarato di averne siglati 70. Primeggia Huawei, che è riuscito a firmare 60 contratti nonostante fosse nella black list del dipartimento del commercio americano. Senza dimenticare che il Cina Pechino offre un supporto significativo a Huawei, che è anche aggressivo sui prezzi.

E NON SOLO

Oltre alla concorrenza nel 5G, a creare scompenso alla società finlandese ci hanno pensato due società americane. La proposta di fusione da 26,5 miliardi di dollari tra Sprint e T-Mobile negli Stati Uniti sta causando incertezza sulla domanda futura in uno dei principali mercati primari per il 5G con Nokia che ha effettivamente un duopolio con Ericsson.

Il gruppo di Helsinki è un fornitore chiave per entrambe le società di telecomunicazioni, che hanno rallentato le spese. Anche se questo mese hanno ottenuto il via libera dalla Federal Communication Commission, i due operatori devono affrontare una causa intentata dai procuratori generali di 13 stati Usa, contrari alla fusione.

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