Niente Luna per Peregrine: è finito con la distruzione in una palla di fuoco a contatto con l’atmosfera terrestre sopra il Pacifico il viaggio del lander di Astrobotic.
Confermata dall’azienda americana la perdita del segnale di Peregrine, lanciato l’8 gennaio per essere il primo lander privato a posarsi sulla Luna.
Poco dopo il lancio del lander Peregrine, il team ha scoperto un problema di propulsione che avrebbe impedito un atterraggio morbido sul suolo lunare.
Astrobotic Technology, la società con sede a Pittsburgh che ha sviluppato il lander Peregrine nell’ambito di un contratto con la Nasa, ha confermato la scomparsa della navicella spaziale, affermando che ha perso il contatto con il veicolo pochi istanti prima dell’orario di rientro previsto, il che “indica che il veicolo ha completato il suo rientro controllato nel corso di acque aperte nel Pacifico meridionale”.
La missione fallita rappresenta una battuta d’arresto per Astrobotic e la Nasa, il cui obiettivo generale è quello di creare una scuderia di lander lunari sviluppati commercialmente e relativamente economici in grado di completare missioni robotiche sulla Luna mentre l’agenzia spaziale lavora per un atterraggio lunare con equipaggio entro la fine di questo decennio, osserva la Cnn.
Tutti i dettagli.
LA CONFERMA DI ASTROBOTIC
Sulla piattaforma X l’azienda americana informa che la perdita del segnale è avvenuta alle 21:50 del 18 gennaio, confermando quanto rilevato nella notte dal Canberra Deep Space Communication Complex.
“Questo indica che il veicolo ha completato il suo rientro controllato sull’oceano Pacifico meridionale alle 22,04 del 18 gennaio. Attendiamo la conferma da parte delle agenzie governative”, scrive l’azienda, annunciando aggiornamenti nella conferenza stampa congiunta con la Nasa delle 19 di oggi, poche ore dopo che il lander spaziale giapponese Slim avrà tentato di atterrare sulla Luna.
IL VIAGGIO DI PEREGRINE
Peregrine è decollato da Cape Canaveral in Florida l’8 gennaio a bordo di un razzo Vulcan Centaur, debutto del lanciatore Ula (joint-venture tra Boeing-Lockheed Martin). Il lancio è stato impeccabile – non scontato per il volo inaugurale di un razzo – ma Peregrine ha registrato una perdita di carburante sette ore dopo il decollo.
L’azienda è riuscita a stabilizzare la navicella e ad attivare molti dei suoi carichi utili, anche se ha escluso qualsiasi tentativo di atterraggio sulla Luna.
IL PROGRAMMA CLPS DELLA NASA
Peregrine trasportava 20 carichi utili, di cui cinque per il suo più grande cliente, il programma CLPS (Commercial Lunar Payload Services) della Nasa.
“Anche se è troppo presto per comprendere la causa principale dell’incidente di propulsione, la Nasa continua a supportare Astrobotic e aiuterà nella revisione dei dati di volo, nell’identificazione della causa e nello sviluppo di un piano per i futuri voli CLPS e commerciali della compagnia” ha dichiarato l’amministratore associato per la scienza della Nasa, Nicola Fox, in una nota del 14 gennaio.
LA LUNA OBIETTIVO DIFFICILE PER I LANDER PRIVATI
Infine, l’epilogo della missione di Astrobotic testimonia ancora una volta la difficoltà per le società private di compiere un allunaggio morbito.
Un lander lunare privato non ha mai infatti raggiunto in sicurezza la superficie lunare, anche se altre società ci hanno provato. Nel 2019, un veicolo spaziale costruito dalla società israeliana SpaceIL si è schiantato sulla Luna durante un tentativo di atterraggio. L’estate scorsa la startup giapponese ispace ha perso il suo lander lunare.
Ma, come ricorda la Cnn, Astrobotic ha già un contratto per far volare un’altra missione robotica di lander lunare per la Nasa entro la fine dell’anno. Chiamato Griffin, un po’ più grande di Peregrine, il lander mirerà a posizionare un rover vicino al polo sud della Luna.