skip to Main Content

Astrobotic Peregrine Luna

Ecco perché il lander Peregrine di Astrobotic mancherà la Luna

Il primo lander privato americano che avrebbe dovuto posarsi sulla Luna ha subito una perdita "critica" di carburante al momento del lancio: "Non c'è alcuna possibilità di allunaggio" ha confermato l'azienda Astrobotic

Peregrine, il lander privato dell’americana Astrobotic, non sarà in grado di tentare l’allunaggio sulla Luna a causa di una perdita di carburante poco dopo il lancio dell’8 gennaio.

Lo ha confermato la società sul suo profilo X, aggiungendo che c’è abbastanza propellente per far funzionare il suo lander Peregrine come un veicolo spaziale per circa 40 ore.

È cominciato così il conto alla rovescia per l’autonomia del veicolo, che secondo le stime dell’azienda potrebbe esaurirsi nella notte fra il 10 e l’11 gennaio. È definitivamente escluso uno sbarco sulla Luna,  pianificato per il 23 febbraio secondo la cronologia originale della missione privata, sponsorizzata dal programma Commercial Lunar Payload Services della Nasa, parte fondamentale degli sforzi dell’agenzia per riportare gli astronauti sulla Luna. Astrobotic è infatti la prima di tre società statunitensi a inviare un lander sulla Luna quest’anno nell’ambito di una nuova partnership pubblico-privata con la Nasa.

Tutti i dettagli.

LA COMUNICAZIONE DI ASTROBOTIC

“La perdita di propellente in corso sta causando ai propulsori Acs della navetta una riduzione dell’operatività ben al di sotto delle aspettative nominali per evitare al lander rotazioni non controllabili”, si legge nella nota pubblicata da Astrobotic alle 3 (ora italiana) del 9 gennaio. Si stima infatti che, sulla base degli attuali consumi, i propulsori potranno “mantenere l’orientamento stabile del lander verso il Sole per approssimativamente 40 ore”.

“Peregrine è attualmente operativo da 32 ore”, ha aggiunto l’azienda nell’aggiornamento delle 18 del 9 gennaio. “Nel corso della notte, il team ha affrontato un altro problema di puntamento” verso il Sole che ha ridotto la produzione di energia. I tecnici sono comunque riusciti ad aggiornare l’algoritmo di controllo risolvendo la situazione. “Le batterie sono pienamente cariche”, conferma Astrobotic.

COSA È SUCCESSO IN SEGUITO AL LANCIO

Come spiega Spacenews, Astrobotic ha segnalato per la prima volta un’anomalia con il lander circa sette ore dopo che il razzo Vulcan Centaur l’ha posizionata con successo in un’orbita di trasferimento lunare. Questa anomalia ha impedito alla navicella spaziale di assumere un “orientamento stabile verso il sole” necessario affinché i suoi pannelli solari caricassero le batterie. I controllori hanno ordinato alla navicella spaziale di eseguire una “manovra improvvisata” che ha stabilito con successo il corretto orientamento.

Per mantenere il corretto orientamento in volo, i propulsori del Peregrine devono ora fare gli straordinari, consumando ancora di più la riserva di carburante in diminuzione. Ma Astrobotic calcola che alla navicella siano rimasti meno di due giorni di propellente prima che le riserve si esauriscano e la navicella inizi a cadere.

Quando arriverà quel momento, Peregrine, con i suoi pannelli solari che non raccolgono più la luce solare, perderà rapidamente energia.

Nella serie di aggiornamenti forniti, la società ha anche diffuso un’immagine di una parte della navicella scattata da una telecamera a bordo (in foto).

ALLUNAGGIO RITENUTO IMPOSSIBILE

Dunque il primo lander lunare lanciato dagli Stati Uniti in mezzo secolo non raggiungerà la superficie lunare.

“Considerata la perdita di propellente – continua la nota – sfortunatamente non c’è alcuna possibilità di un atterraggio morbido sulla Luna”. Il propellente residuo è però sufficiente per continuare a guidare il veicolo per altre 40 ore. “Il team continua a lavorare per trovare modi per estendere la vita operativa di Peregrine, mentre continuano i controlli e le attività inerenti ai carichi scientifici a bordo, oltre che la raccolta dati utili per la missione del prossimo lander lunare Griffin.”

LA POSIZIONE DELLA NASA

Da parte sua la Nasa ha affermato che sta lavorando con Astrobotic per identificare la causa principale del problema di propulsione, ricordando che: “Lo spazio è difficile”.

Back To Top