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Ispace

Ecco come la giapponese ispace ha mancato la Luna

La società giapponese ispace ha perso il suo lander lunare... Quello che doveva essere il primo atterraggio di un veicolo spaziale commerciale sulla Luna non è avvenuto. Fino a oggi solo Stati Uniti, Russia e Cina hanno hanno effettuato un atterraggio morbido sul satellite della Terra

 

Potrebbe essersi schiantato sulla Luna Hakuto-R, il lander dell’azienda privata giapponese ispace.

iSpace stava tentando di diventare la prima impresa privata a far atterrare un veicolo spaziale in sicurezza sulla Luna. Il velivolo è stato lanciato da un razzo SpaceX a dicembre e ha impiegato cinque mesi per raggiungere la sua destinazione. Aveva iniziato una discesa controllata verso la sua superficie, quando la società ha fatto sapere che ha perso la comunicazione con Hakuto-R pochi istanti prima che toccasse terra alle 18:40 circa di martedì 25 aprile.

A quattro anni dal fallimento della missione israeliana Beresheet, il lander Hakuto-R della piccola azienda giapponese ispace non ha più dato segni di vita.

Fallisce dunque il tentativo della start-up giapponese di diventare la prima azienda privata a posare un lander sulla Luna. Fino a oggi solo Stati Uniti, Russia e Cina avevano inviato sonde sulla Luna, sempre attraverso programmi sponsorizzati dal governo e solo la Nasa è riuscita a portarvi degli astronauti fra il 1969 e il 1973, grazie al programma Apollo. Negli ultimi anni si è riaccesa l’attenzione sulla Luna. Ma il suolo lunare sembra un obiettivo difficile per i privati. “Il lander perso di iSpace mostra quanto sia difficile atterrare sulla Luna” ha commentato Quartz.

Tutti i dettagli.

COS’È SUCCESSO AL LANDER HAKUTO-R

La giapponese ispace ha dichiarato che il suo tentativo di effettuare il primo allunaggio privato è fallito dopo aver perso il contatto con il suo lander Hakuto-R Mission 1 quando ha accelerato inaspettatamente e probabilmente si è schiantato sulla superficie lunare.

“Non abbiamo confermato la comunicazione con il lander”, ha detto ieri il ceo di iSpace Takeshi Hakamada circa 25 minuti dopo l’atterraggio pianificato. “Dobbiamo presumere che non potremmo completare l’atterraggio sulla superficie lunare”, ha aggiunto.

Hakamada ha poi affermato che, nonostante non si aspettasse di completare la missione, la compagnia aveva “completamente realizzato il significato di questa missione, avendo acquisito una grande quantità di dati ed esperienza potendo eseguire la fase di atterraggio”. Il lander ha completato infatti otto obiettivi di missione su 10 nello spazio che forniranno dati preziosi per il prossimo tentativo di atterraggio nel 2024, secondo Hakamada.

LA MISSIONE DELLA GIAPPONESE ISPACE VERSO LA LUNA

Hakuto-R è la prima missione del programma Hakuto della ispace, che prende il nome dal coniglio bianco che secondo la mitologia giapponese vivrebbe sulla Luna. Lo scorso febbraio il lander era arrivato a 1,3 milioni di chilometri dalla Terra, la più grande distanza mai raggiunta da un veicolo privato, e il 21 marzo si era immesso in un’orbita circolare, a circa 100 chilometri dal suolo lunare. A bordo del lander c’era anche il primo rover lunare degli Emirati Arabi Uniti e sistemi canadesi di intelligenza artificiale e di ripresa delle immagini. Inoltre, l’Agenzia spaziale europea (Esa) ha fornito il supporto per le comunicazioni.

Non sapremo esattamente cosa sia successo a Hakuto-R fino a quando gli ingegneri di iSpace non avranno analizzato attentamente i dati inviati dal veicolo spaziale.

LE DIFFICOLTÀ DELLE IMPRESE PRIVATE A RAGGIUNGERE IL SUOLO LUNARE

Oltre a portare per la prima volta sulla Luna un veicolo costruito da un’azienda privata, la missione avrebbe anche potuto fare del Giappone la quarta nazione a realizzare con successo un allunaggio, dopo Stati Uniti, ex Unione Sovietica e Cina. Nel 2019, la missione israeliana di Beresheet è diventata il primo tentativo di una compagnia privata di sbarcare sulla Luna. La sua navicella è riuscita a orbitare intorno alla Luna ma è andata persa durante il tentativo di atterraggio. Un tentativo indiano di far atterrare una sonda sulla Luna fallì più tardi nello stesso anno.

L’ultimo atterraggio morbido riuscito è stato effettuato sempre nel 2019 dal lander cinese Chang’e 4, che è stato anche il primo ad atterrare sul lato opposto della Luna, ricorda Quartz. Invece già quest’anno dovrebbero lanciare i propri lander sulla Luna le società statunitensi Astrobotic e Intuitive Machines.

L’OBIETTIVO (MANCATO PER ORA) DELLA MISSIONE GIAPPONESE

Come sottolinea la Bbc, l’obiettivo principale della missione giapponese era valutare la fattibilità dei lanci commerciali sulla superficie lunare. È stato il primo test da parte di iSpace di quella che sperano sarà una serie di lander commerciali nei prossimi anni, ognuno più ambizioso del precedente.

Nella sua seconda missione programmata nel 2024, spiega Reuters, l’M1 trasporterà il rover di ispace, mentre dal 2025 collaborerà con il laboratorio spaziale statunitense Draper per portare i carichi utili della Nasa sulla luna, con l’obiettivo di costruire una colonia lunare con personale permanente entro il 2040.

La visione dell’azienda è fornire servizi commerciali per una presenza umana sostenuta sulla superficie lunare, come l’invio di attrezzature per l’estrazione mineraria e la produzione di carburante per missili. D’altronde, come ha evidenziato Axios, il successo del lancio della missione Artemis I intorno alla Luna da parte della Nasa lo scorso dicembre ha dimostrato che probabilmente ci sarà almeno un cliente alla ricerca di servizi da acquistare sulla Luna e intorno alla Luna.

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