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Neuralink di Musk e il fiorente mercato delle interfacce computer-cervello

Elon Musk ha pubblicato un video in cui il primo paziente a cui è stato impiantato il chip di Neuralink gioca a scacchi grazie all'interfaccia computer-cervello, ma i dubbi degli esperti persistono. Fatti, numeri e commenti

 

Subito dopo l’annuncio del primo chip di Neuralink impiantato nel cervello di un essere umano molti esperti si sono chiesti come stesse il paziente. Ora Elon Musk lo ha mostrato mentre gioca a scacchi con la mente attraverso un’interfaccia computer-cervello. Tuttavia, gli esperti ci vanno cauti ma il settore è sempre più in espansione.

COSA PUÒ FARE IL PAZIENTE

Il video postato su X da Neuralink mostra Bliss Chapman, ingegnere dell’azienda di neurotecnologie, insieme a Noland Arbaugh, il primo paziente a fare utilizzo dei chip di Musk.

Arbaugh è un 29enne divenuto tetraplegico dalle spalle in giù in seguito a un incidente subacqueo e afferma di essere entusiasta di far parte del progetto. Nel video spiega come riesce a giocare a scacchi online e al videogioco Civilization – anche per otto ore consecutive al giorno – grazie al solo utilizzo del pensiero, senza l’aiuto di nessuno.

L’impianto cerebrale che gli permette di controllare e spostare il cursore del mouse sullo schermo gli consente anche di leggere, studiare giapponese e francese in modo autonomo.

L’OPERAZIONE E IL RECUPERO

“È pazzesco. Non è perfetto, ci sono ancora delle cose da sistemare. Non voglio che le persone pensino che questa è la fine del viaggio perché c’è ancora molto da fare, ma ha già cambiato la mia vita”, ha detto Arbaugh scherzando sul fatto di essere diventato “telecinetico”.

Il ragazzo ha poi detto di essere stato “letteralmente dimesso dall’ospedale un giorno dopo” e di non avere “alcun disturbo cognitivo”.

“Il motivo per cui ho aderito a questo progetto – ha aggiunto – è che volevo far parte di qualcosa che penso cambierà il mondo. Penso non ci sia nulla di cui essere preoccupati. L’intervento è stato semplicissimo”.

I CRITICI

Tuttavia, come scriveva Start dopo le rassicurazioni di Musk sull’esito dell’intervento, sono molti gli esperti del mondo scientifico a essere dubbiosi su come sta agendo Neuralink.

Kip Ludwig, ex direttore del programma di ingegneria neurale presso il National Institutes of Health degli Stati Uniti, per esempio, pur ritenendo positivo e “un buon punto di partenza” quanto visto nel video, ha dichiarato che non si tratta di una “svolta”: “Sono ancora i primissimi giorni post-operazione e c’è ancora molto da imparare sia da parte di Neuralink che da parte del soggetto per massimizzare la quantità di informazioni per il controllo che si possono ottenere”.

Inoltre, a inizio marzo, un mese dopo l’intervento su Arbaugh, gli ispettori della Food and Drug Administration (Fda) avevano riscontrato “problemi di controllo della qualità” presso Neuralink, già finita al centro di indagini per il maltrattamento di animali coinvolti nei test, manipolazione impropria di materiali pericolosi e rischio contaminazione.

I COMPETITOR

Neuralink non è la sola a voler perfezionare e commercializzare le interfacce computer-cervello e, anzi, rispetto ad altre aziende e dipartimenti universitari è partita anche in ritardo (come la Cina).

L’australiana Synchron, per esempio, ha impiantato il suo dispositivo in un paziente già nel luglio 2022 e utilizza una tecnica meno invasiva che non richiede l’incisione del cranio. L’azienda, sostenuta da Jeff Bezos e Bill Gates, lo scorso settembre ha inoltre inserito il suo dispositivo in altri sei pazienti.

E nel maggio 2023 l’École Polytechnique Fédérale di Losanna ha ridato a una persona paralizzata la possibilità di tornare a camminare semplicemente pensando ai movimenti da compiere grazie all’inserimento di impianti elettronici nel cervello e nella colonna vertebrale che comunicano in modalità wireless i pensieri alle sue gambe e ai suoi piedi.

Infine, scrive Axios, il Mass General Brigham, un sistema sanitario integrato senza scopo di lucro con sede a Boston, ha dichiarato questo mese che sta “istituendo la Implantable Brain-Computer Interface Collaborative Community (iBCI-CC)”, la “prima Collaborative Community nel campo delle neuroscienze cliniche che ha ottenuto la partecipazione” della Fda.

PREVISIONI ECONOMICHE

Visto il crescente interesse per le interfacce computer-cervello, gli esperti stimano che il settore raggiungerà un valore di mercato di circa 9.445,1 milioni di dollari entro il 2032, rispetto ai 2.130 milioni di dollari del 2022, con un tasso di crescita del 16,7% dal 2023 al 2032. Tuttavia, non sono da sottovalutare i problemi etici, che attenuano la fiducia finanziaria.

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