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Mediaset-Vivendi, spunta l’ipotesi di un nuovo (improbabile) accordo

Secondo alcune indiscrezioni, Mediaset e Vivendi avrebbero trovato un nuovo accordo, che coinvolgerebbe Fininvest nel capitale di Telecom Italia. Ipotesi reale?   Colpo di scena: la vicenda Mediaset-Vivendi potrebbe avere un lieto fine, un accordo che piaccia sia alla francese, sia all’italiana. Sapevamo che la questione tra le due media company fosse tutt’altro che chiusa,…

Secondo alcune indiscrezioni, Mediaset e Vivendi avrebbero trovato un nuovo accordo, che coinvolgerebbe Fininvest nel capitale di Telecom Italia. Ipotesi reale?

 

Colpo di scena: la vicenda Mediaset-Vivendi potrebbe avere un lieto fine, un accordo che piaccia sia alla francese, sia all’italiana. Sapevamo che la questione tra le due media company fosse tutt’altro che chiusa, ma sicuramente, visti gli scontri dell’ultimo periodo, il rastrellamento delle azioni Mediaset da parte di Vivendi e le indagini in corso, con sospetto di aggiotaggio da parte della società di Oltralpe, un lieto fine sembrava davvero improbabile.

Improbabile, ma non impossibile. E infatti, spunta l’ipotesi di un possibile nuovo accordo. Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Messaggero, che non cita le fonti, ci sarebbe tra Mediaset e Vivendi un nuovo accordo, che coinvolgerebbe Fininvest nel capitale di Telecom Italia. Approfondiamo.

I termini del nuovo accordo Mediaset-Vivendi

mediasetDicevamo che entra in gioco anche ll gruppo francese scenderebbe dal 28,8% al 9,9% di Mediaset vendendo il 18% circa ad alcuni fondi, mentre Fininvest potrebbe acquistare da Vivendi fino al 9,9% di Telecom Italia.

Premium, invece, verrebbe valorizzata ad un prezzo più basso (circa 100 milioni) rispetto ai 750 milioni dell’accordo di aprile contestato da Vivendi.

L’intesa, poi, in termini di governance, prevederebbe l’assegnazione a Vivendi di due posti nel cda Mediaset e a Fininvest di due posti nel cda Telecom.

Ipotesi realistica?

Se fosse vero, il nuovo accordo cambia davvero le carte in tavola e ribalta una situazione che sembrava dovesse trovare la sua conclusione solo dinanzi ad un giudice.

Solo pochi giorni fa, infatti, nel pieno della guerra Mediaset-Vivendi, la francese aveva fatto sapere che non aveva alcuna intenzione di vendere le sue quote in Telecom (o parte di esse).

“Siamo investitori di lungo termine” in Telecom, aveva detto un portavoce della società, in risposta all’ipotesi fatta da Bloomberg (Vivendi sarebbe disposta a vendere il 24% di Telecom Italia per portare avanti il piano di un campione europeo dei media che vorrebbe includere anche Mediaset).

Mediaset vuole entrare nel capitale Telecom?

vivendi-mediasetPiani francesi a parte, bisogna chiedersi poi se il Biscione fosse interessato ad entrare nel cda di Telecom. La risposta, stando alle ultime dichiarazioni ufficiali fatte dalla famiglia Berlusconi, è no.

“No e le rispondo proprio no”, aveva risposto Berlusconi jr. qualche settimana fa a chi gli chiedeva di un possibile interesse nell’entrare nel capitale di Telecom. “Il nostro mestiere è fare broadcaster e produrre contenuti”.

E Sky?

skySe il nuovo accordo Mediaset-Vivendi fosse siglato salterebbero anche tutte le ipotesi di un possibile accordo Mediaset-Sky, di cui si era parlato nei giorni scorsi. Si vociferava, infatti, che il gruppo di Rupert Murdoch, era tornato all’attacco per l’acquisto di Premium.

In passato Sky ci aveva provato a prendersi la compagnia della famiglia Berlusconi, ma l’ostacolo all’accordo era il prezzo imposto da Finivest per l’acquisto della pay-tv. Ora lo scenario è ben diverso e le parti potrebbero trovare una soluzione.

I primi accordi Mediaset-Vivendi

Il primo accordo Vivendi-Mediaset risale ad aprile 2016 e parlava di uno scambio azionario di un pacchetto del 3,5% del capitale e della vendita della quota del Biscione nella pay-tv Mediaset Premium (l’89% della pay-tv, mentre il restante 11% acquistato dagli spagnoli di Telefonica sarebbe arrivato in un secondo momento). La partnership, “avente una portata internazionale, prevedeva, da un lato, varie iniziative relative alla produzione e distribuzione congiunta di ambiziosi programmi audiovisivi e, dall’altro lato, la creazione di una piattaforma televisiva globale over-the-top”, spiega l’azienda francese.

VivendiDopo aver analizzato il business plan di Mediaset Premium (che secondo la francese si basava “su ipotesi irrealistiche” nel fissare al 2018 il limite per il ritorno all’equilibrio operativo), l’azienda guidata da Vincent Bollorè ha fatto marcia indietro, proponendo un nuovo accordo.

La nuova proposta fatta da Vivendi, però, cambiava non poco le carte in tavola, riducendo drasticamente l’impegno francese sulla pay-tv italiana. La società d’Oltralpe avrebbe confermato lo scambio del 3,5% del capitale di Vivendi e del 3,5% del capitale di Mediaset, ma aveva proposto di acquistare soltanto il 20% del capitale di Mediaset Premium e di arrivare a detenere in tre anni circa il 15% del capitale di Mediaset attraverso un prestito obbligazionario convertibile. La tv del Biscione non ci sta, si rifiuta di siglare il nuovo accordo e insieme a Fininvest ha deciso di richiedere i danni.

La scalata di Vivendi a Mediaset

La guerra legale in corso, però, non sembra far paura a Vivendi, che ha iniziato a rastrellare le azioni del Biscione. Il primo giorno si è assicurato il 3,01% del Capitale dell’azienda del Biscione. Solo poche ore ha raggiunto il 20%.

Ad oggi, il gruppo Vivendi guidato da Vincent Bolloré è salito al 28,8% del capitale, vicinissima al 30%, ovvero alla soglia massima oltre la quale è necessario lanciare una offerta su tutto il capitale.

Mediaset avrebbe dunque chiesto l’intervento di Agcom , che sta verificando in questi giorni eventuali violazioni della doppia partecipazione di Vivendi nella Tv di Berlusconi e in Telecom.

Bollorè e Arnaud de Puyfontaine indagati per aggiotaggio

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Vincent Bollorè, Vivendi

La scalata di Vivendi a Mediaset era già programmata da tempo. Ed era un punto di arrivo (non definitivo) per Vincent Bollorè, che avrebbe deciso di disdettare l’accordo iniziale preso con Mediaset per far scendere il valore del titolo della casa del Biscione, e quindi approfittarne. È con questa accusa che la procura di Milano ha iscritto Vincente Bollorè nel registro degli indagati, nell’ambito dell’inchiesta della scalata di Vivendi a Mediaset., seguita dai pm Stefano Civardi e Fabio De Pasquale

Ci spieghiamo meglio. Secondo la procura di Milano, Vivendi non avrebbe più rispettato gli accordi presi con Mediaset “per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset” e quindi poi programmare la scalata “a prezzi di sconto”.
Che tutto sia stato pianificato era anche l’accusa contenuta nell’esposto che i legali del Biscione avevano presentato negli scorsi mesi in procura chiedendo, appunto, l’intervento dei Pm sulla faccenda.
C’è da dire, comunque, che l’iscrizione di Bollorè dopo la denuncia di Fininvest, era quasi cosa dovuta, per il proseguio delle indagini.

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